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APPROCCIO AL PZ PSICHIATRICO - Coggle Diagram
APPROCCIO AL PZ PSICHIATRICO
COLLOQUIO
indagare domanda e bisogno: differenza tra ciò che il pz chiede e ciò di cui ha davvero bisogno
valutazione semeiologica con segni o sintomi (DSM V o ICD)
identità mentale/psicologica della persona aka personalità, modo di porsi al mondo
MOTIVAZIONI
cosa si aspetta il pz dal rapporto con lo psichiatra?
RAPPORTO CON OSSERVATORE
attivo, confidenziale, riservato...?
considerare età, contesto del colloquio (PS è diverso da centro specialistico) e background culturale del paziente
MOMENTI: introduzione con anamnesi, disturbo principale ecc, poi fase intermedia (pz come persone, anamnesi familiare, vita attuale, lavoro...) e fase finale, con restituzione al paziente.
ANAMNESI
Perché è giunto all'osservazione? Volontario o TSO?
storia familiare
un po' di vita del paziente, storia scolastica, affettiva...
episodi recenti/terapie
aspettative nei confronti dello psichiatra
condizioni mediche concomitanti
malattie organiche giustificano la depressioen
distiroidismi giustificano l'ansia...
MODALITA'
intervista strutturata/direttiva: io interrogo il paziente secondo un questionario prestabilito in grado di darmi informazioni su questioni che magari lui non mi riferirebbe
intervista non direttiva: valorizza l'espressività del soggetto. Atteggiamento di ascolto, empatia col paziente (!= da simpatia, per cui ti poni sullo stesso piano emotivo del paziente e perdi di imparzialità). Si valuta anche la comunicazione non verbale
TEST e SCALE
ETEROSOMMINISTRATE
hamilton e zung per depressione
Y BOCS per disturbi ossessivi
AUTOSOMMINISTRATE
SCL90 per sintomi psichiatrici,
Beck depression inventory
general health questionnaire
QI
WAIS (<90 lieve ritardo mentale, <50 grave <30 gravissimo)
Stanford Binet in età evolutiva
test neuropsicologici
Mini Mental State
MAtrici progressive di Raven
MODALITA'
domande libere
elencazione
chiarificazione
transizione
interpretazione
silenzio
rinforzo positivo
CRITERI DIAGNOSTICI
possono essere
anatomopatologici
eziopatogenetici
statistico-descrittivi (il DSM usa tanto questo, raggruppando i sintomi in sindromi)
la diagnosi deve essere attendibile (tutti sono d'accordo su cosa vuol dire una certa diagnosi), valida, sensibile e specifica
l'approccio CATEGORIALE dicotomico sì/no è poco adatto alla dimensione "persona", che si compone di un continuum e porta a false diagnosi di comorbidità.
L'approccio DIMENSIONALE è più adatto alla persona
Bias di Berkson: troppe diagnosi, troppi protocolli terapeutici = poco utili ed efficaci
VALUTAZIONE DISABILITA? (ICIDH vs ICF)
L'ICDH valuta da un punto di vista di lesione --> danno --> disabilità --> handicap. L'ICF pone più rilevanza alla riabilitazione e al recupero