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funzione metaforica del cibo in pascoli - Coggle Diagram
funzione metaforica del cibo in pascoli
relazione cibo-parola
la si trova
in molte opere
di Pascoli
come "la canzone del girarrosto"
e quindi
la riunione delle famiglie
la domenica
e la poetica del fanciullino
amante
delle piccole cose,
influenzata
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e spesso cita
vere
e proprie ricette
legate alla tradizione,
che per lui rappresentano
la famiglia,
e gli ricordano
la madre,
come la piadina
o risotto romagnolesco
e dice cosa
non manca in cucina,
e con precisione i cibi
nella procedura
e non cita
la ricetta "ricca",
ma quella povera,
campagnola,
fatta con farina
di mais (economica),
e non bianca (costosa)
e la piadina
della ricetta,
rappresenta il pane
della povertà,
dell'umiltà,
della libertà,
del lavoro
e con questa ricetta,
Pascoli
ricrea un clima
magico di
una casa di campagna,
dopo una notte tempestosa
con la neve
e qui si concentra
ogni sorta
di attenzioni
esistenziali
e sociali che
mettono da parte
la vera funzione
del cibo
sul risotto
suggerisce la ricetta
gli ingredienti
non si può fare
a meno di vedere
i colori
gialli che
si trasformano
in oro
e gli odori
dalla pentola
sul camino
e questo suscita
un vagheggiamento
nel lettore,
che si esprime
attraverso
la contemplazione
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e contemplazione
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e il deposito meraviglioso
che Pascoli riafferma
con la presenza costante
della sorella Marilù,
custode delle ricete
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e alla fine l cibo
non sia importante
in se per se
e che non è
definito
come oggetto
ma come anima
di comune sentimento
il cibo per Pascoli
non ha come fine
solo la sopravvivenza
ma usa il banchetto
per rappresentare:
la natura
fragile
e incompleta
i sensi e
il loro effetto seduttivo
sull'animo umano
la vita,
la morte
con poesia
"la tavola"
ospitalità,
solidarietà,
consolazione,
e memoria
famiglia
gli alimenti
e gli utensili
non sono importanti
per sopravvivere,