Dante, Paradiso XXXIII. 13 aprile 1300 mercoledì dopo pasqua decimo cielo empireo "O luce etterna che sola in te sidi ,sola t'intendi e da te intelletta e intendente te ami e arridi!", l 'empireo è costituito da pure luce intellettuale e amore spirituale, senza limitazione fisiche e di spazio, qui si trovano gli spiriti beati nella rosa dei beati dove tutte le anime dei santi sono disposte su diversi gradini dell'anfiteatro che sembra greco, discendono continuamente tutti gli angeli che depositano su di loro la sublime felicità della grazia divina per poi risalire verso dio. prega san bernardo inizialmente per lodare la madonna in un tramite caritatevole e divino, al fine di consentire la visione finale di dio a dante, beatrice guarda fissa san bernardo e alza gli occhi a dio ed esaudisce la sua preghiera,dante sa che le sue parole sono insufficienti per descrivere la visione che gli si sta per presentare dopo il suo cammino per tutto l'universo mentre tutti i beati si uniscono a pregare. dante lo invoca al fine di poter raccontare quello che vedrà la gloria del signore. la madonna guarda bernardo e poi si gira e guarda dio il desiderio di dante è finito dante entra nella visione della trinità e nella luce diretta si sente come se avesse fatto un sogno ma la sensazione la ricorda come la visione perfetta di tutte le realtà ,non può distogliere lo sguardo da dio entra nella luce di dio ineffabile, vede tutto l'universo e tutta la materia in un punto unico vedendo il tempo trascorso e futuro ,il sublime è difficile descriverlo ma non può distogliere lo sguardo dalla perfezione vede ciò che si modifica in continuazione la verità si modella davanti e vede la trinità il padre il figlio e in mezzo il respiro lo spirito santo come tre cerchi di stessa dimensione, vede i volti di tutti gli uomini dante capisce quello che vede grazie a dio si conclude con un lampo della grazia divina la sua anima si placa e l'intelletto viene meno si unisce all'armonia universale di dio.