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GIOVANNI PASCOLI - Coggle Diagram
GIOVANNI PASCOLI
la vicenda biografica influisce molto sulla sua poesia anche se non parla direttamente della propria vita
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utilizza un linguaggio tecnico dei fiori, delle piante e degli animali, inserendo anche dei termini dialettali
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MYRICAE
raccolta di poesie ambientate nella campagna romagnola dedicata al padre morto, non vuole essere portatore di odio ma di amore
LAVANDARE: in campagna si vede un aratro in mezzo a un campo mezzo umido e mezzo secco. Siamo in autunno e dal campo arriva il canto delle lavandaie
NOVEMBRE: sembra essere una giornata primaverile guardando la natura ma in realtà è novembre perchè il prunalbo è secco. Vive l'estate di san martino. Nel cielo non ci sono uccelli nè nubi
X AGOSTO: racconta quello che è successo a suo padre nella notte di san lorenzo. La struttura è molto simmetrica e vediamo un parallelismo tra il padre e la rondine. Ha scelto la rondine perchè è fedele al suo nido, vi torna sempre anno dopo anno
TEMPORALE: non c'è una costruzione logica ma è un insieme di impressioni dati da suoni e colori che fanno venire in mente il temporale
LAMPO: è buio e c'è un temporale ma appena arriva il lampo si crea una luce velocissima che fa vedere una casa. Successivamente si vede un occhio che si apre e si chiude, è quello di suo padre, ucciso da una coltellata veloce come un lampo
L'ASSIUOLO: vediamo la natura nel momento in cui sta arrivando l'alba e in lontananza c'è un temporale. Da un cespuglio l'io lirico sente un chiù che gli mette paura. Nella seconda strofa si riporta all'infanzia con il cullare
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POEMETTI: poesia di tipo narrativo di argomento campestre, riprendono anche la matrice autobiografica
DIGITALE PURPUREA: due sorelle Rachele e Maria ricordano un'esperienza passata. Rachele dice di aver conosciuto la digitale purpurea (esperienza sessuale), facendo morire una dimensione virginale