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Educazione, formazione e pedagogia in prospettiva interculturale, parte 2…
Educazione, formazione e pedagogia in prospettiva interculturale, parte 2
la prospettiva interculturale come proposta alternativa
Italia paese immigrazione
dimensione centrale rappresentata dal dialogo interculturale
possibilità di esprimere la propria soggettività, le proprie esigenze, bisogni, interessi e diritti alla pari
intercultura è un compito politico
dialogo interculturale se c'è simmetria tra migranti e non:
superare due visioni:
riduzioniste
miserabilista e utilitarista
migrazione tendono a ridurre i migranti
condizione cittadinanza relativa soggetti migrazione che vivono processi integrazione subalterna
superata visione gerarchica, assimilazionista e asimmetrica
percorso innovativo di "educazione dialogica"
costruisce insieme attraverso relazioni fondate su basi di uguaglianza, reciprocità e responsabilità
per assumere prospettiva di co-educazione aperta alle culture migranti
richiede condizioni di possibilità
ossia condizione simmetria relazionale inesistente
interpretando i soggetti di origine straniera
non più come portatori di bisogni
ma come portatori di diritti
Aboubakar Soumahoro riferimento analisi legislazione italiana immigrazione.
Individua tre profili, tutti ispirati al concetto di "razzializzazione istituzionale"
securitario
paradigma utilitaristico ed economico
paradigma dell'invasione e dell'emergenza
alcuni interventi:
dare visibilità bisogni formativi e culturali migranti e non solo bisogni primo livello(accoglienza) ruolo "seconde generazioni"
incrementare le reti tra scuole, centri educazione adulti, centri educativi e associazioni
valorizzare patrimonio linguistico-culturale di cui i migranti sono portatori(cittadinanza al plurilinguismo come risorsa)
facilitare passaggio da situazione di multiculturalità, con semplice convivenza diverse culture ad una situazione di integrazione
scuola promuove incontro e favorisce situazioni conoscenza altri
approccio interculturale è un modo indispensabile per rispettare e valorizzare la diversità alla ricerca di valori comuni che permettono di vivere insieme
Gli allievi con cittadinanza non italiana, è aumentato in poco più di vent'anni, con un'incidenza percentuale di bambini e ragazzi di cittadinanza estera che ha raggiunto il 10%
oltre questione quantitativa vi è anche quella qualitativa e cioè estrema diversificazione della provenienza, che sono circa 200, aumento progressivo iscrizione alunni con cittadinanza non italiana riguarda tutti gli ordini e i gradi scolastici
alunni rumeni, albanesi, marocchini e paesi asiatici(Cina), Egitto e altri paesi Europa centro orientale(Moldavia e Ucraina)
scuola primaria: maggior numero di iscritti con cittadinanza non italiana, seguita dalle: scuole secondarie II grado, scuole secondarie I grado, e scuole dell'infanzia
è invece in calo la percentuale di alunni con cittadinanza italiana
dati trend mostrano presenza di questi ultimi tende a stabilizzarsi
presenza stranieri Italia=5 milioni con incidenza sulla popolazione, 8,5%, studenti stranieri: 10,3%, bambini con cittadinanza non italiana 83,7%, quelli residenti in Italia 93,3% ora in aumento
la presenza alunni con cittadinanza non italiana si configura come fenomeno strutturale e in continuo movimento sia per incremento annuale sia per variabili che lo determinano
dato interessante e significativo e la costante crescita: "seconde generazioni" evolversi studenti background migratorio
portando quota nati in Italia sul totale studenti origine migratoria 64,5%, totale studenti rappresenta 6,1%
"nati in Italia": rappresentano maggioranza anche se la legislazione non li riconosce come "italiani" de iure, scuola e società non possono non considerarli italiani de facto
documento Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri emanato dall'allora Ministro dell'Istruzione dell'Università della Ricerca Maria Chiara Carrozza, 2014
2 criticità:
scelta scuola secondaria II grado(tecnica e professionale)
ritardi scolastici