CINEMA DELLE DONNE, CAMPION E UN ANGELO ALLA
MIA TAVOLA

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Cinema delle donne e nuova frontiera nei rapporti cinema-televisione

Dai primi anni Settanta nella New Hollywood avviene il passaggio da moderno a postmoderno, con

l'emersione di un cinema delle donne, costituito soprattutto da documentari e piccoli film narrativi

indipendenti, che avvia un processo di revisione che analizza le condizioni di possibilità di un

cinema che potesse contribuire a scardinare le strutture ideologiche profonde del patriarcato

attraverso la messa in discussione degli stereotipi femminili del cinema classico e analizzando con

gli strumenti della psicanalisi di Freud e Lacan le ragioni che ostacolavano questo processo, legate

al dispositivo stesso e ai meccanismi di proiezione e identificazione

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Marjorie Rosen, Joan Mellen e Molly Haskell compiono un'indagine storica sugli stereotipi del

femminile, Pam Cook e Clair Johnston mettono in evidenza le esperienze di controcinema che

hanno sottolineato l’artificiosità di questi stereotipi fissi ed eterni; Laura Mulvey nel saggio Visual

Pleasure and Narrative Cinema, 1975, pubblicato nella rivista Screen porta la Feminist Film

Theory a confrontarsi col dibattito in corso sul dispositivo cinematografico: secondo Mulvey “il

cinema classico è costruito per il solo piacere dello spettatore maschile: se l’identificazione è il

riconoscimento di sé nell’immagine del proprio simile è chiaro che, poiché è il personaggio

maschile a dominare la scena, con l’azione e lo sguardo, solo l’uomo in sala potrà identificarsi con

l’eroe” e solo pratiche di cinema politico, sperimentale e d’avanguardia che vadano nella direzione

del film-saggio possono rovesciare questi meccanismi.

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Questo processo è accompagnato dalla riscoperta delle donne che hanno segnato la storia del

cinema primitivo: Alice GuyBlaché, Elvira Notari, Dorothy Arzner, Ida Lupino, Maya Deren, Agnes

Varda, Chantal Akerman e Lina Wertmüller.

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Uno dei segnali di riavvicinamento nella New Hollywood tra cinema e televisione fu la produzione

di film/serie televisive scritte o supervisionate da registi di punta (Alfred Hitchcock presenta, 1955-

65, A.Hitchcock; Il testamento del mostro, 1959, e Il piccolo teatro di Jean Renoir, 1969-71,

J.Renoir; L’india vista da Rossellini, 1959, R. Rossellini; Scene da un matrimonio, 1973, e Fanny e

Alexander, 1983, I. Bergman; I clowns, 1970, F. Fellini; Il mistero di Oberwald, 1980, M.

Antonioni; Berlin Alexanderplatz, 1980, R. W. Fassbinder; Heimat, 1984, E. Reitz; I segreti di Twin

Peaks, 1990, D. Lynch): Un angelo alla mia tavola, di Jane Campion, è uno dei migliori esempi di

integrazione televisione/cinema.