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Jean-Luc Godard - Coggle Diagram
Jean-Luc Godard
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Il film è un manifesto della Nouvelle Vague: troupe ristretta (da reportage), set reali, luce naturale; a
macchina montata a spalla, carrelli effettuati senza binari e con procedimenti di fortuna; non gira in
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movimento del personaggio; interruzione inquadrature con jump cut; montaggio lineare/irregolare,
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tridimensionalità realistica dei personaggi incerto sul piano psicologico; racconto si apre a strappi,
digressioni ed ellissi; dialogo con testi, cinematografici, letterari, pittorici, musicali, mediali;
presenti locandine di film, Hiroshima mon amour, Alain Resnais, 1959; Dieci secondi col diavolo,
Robert Aldrich, 1959; L’oro della California, Budd Boetticher, 1959; riferimenti francesi, scena
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tragica, 1939, Carné); riferimenti letterari (Sagan, Sachs, Faulkner, Rilke, Cocteau), musicali
(Chopin, Mozart) e pittorici (Renoir, Picasso)
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Beauregard; esordisce nel 1960 con Fino all’ultimo respiro, film di rottura ma acclamato a Cannes
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disprezzo (1963) di Moravia; sviluppa una riflessione sulla società contemporanea, analizzando il
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spesso gli stessi interpreti (Belmondo e Anna Karina); da La cinese, 1967 mostra segni di una
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persona, aprendosi a diverse esperienze di collettivo; con Passion, 1982 riprende una riflessione
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sceneggiato da Truffaut, ispirato a un fatto di cronaca; Godard e Truffaut si ispirano a Scarface – Lo
sfregiato, Hawks, 1932; Raoul Coutard è il direttore della fotografia, con cui Godard lavora fino al
1983; Jean-Paul Belmondo si era fatto notare nel poliziesco A doppia mandata, Claude Chabrol,
1959, e Jean Seberg in due megaproduzioni internazionali di Otto Preminger, Santa Giovanna,
1957 e Buongiorno tristezza, 1958.
Il film è girato in 23 giorni a 60 milioni di vecchi franchi , metà del costo medio dell'epoc