Il piccolo Edson Arantes do Nascimento, futuro campione del mondo con il Brasile, cresce nelle favelas della cittadina di Bauru, figlio di Dondinho (ex calciatore) e Celeste Arantes, una casalinga. Con i suoi piccoli amici, "Dico" (così viene chiamato a Bauru), si diverte a giocare a pallone con una sfera fatta di stracci e senza scarpe per i vicoli cittadini, spesso combinando danni. È l'inverno del 1950, e Dico, arrampicato sul tetto di una baracca assieme agli amici, assiste alla tragica disfatta del Maracanazo, mentre i paesani sono tutti riuniti davanti alla radio. È una sconfitta che mette in ginocchio un intero paese, che da sempre respira calcio. Il padre, fortemente amareggiato, decide di mandare Dico a lavorare con la mamma, allontanandolo dal suo sogno di giocare nel Brasile. La squadra di Pelé e degli amici arriva in finale con un gran gioco, nonostante siano senza scarpini, perdendo solo 6-5 contro la formazione di Altafini, che rischia una clamorosa rimonta, dopo essere stata in vantaggio per gran parte della gara. Purtroppo, durante una fuga da alcuni mercanti ai quali avevano sottratto noccioline, uno dei piccoli amici di Dico, Thiago, muore sepolto sotto un mare di fango dopo essersi nascosto in una cavità sotterranea per sfuggire agli inseguitori. Da quel giorno, il giovane Pelé inizia a lavorare col padre come umile inserviente sanitario, pulendo i bagni. Ma non abbandona la passione per il calcio, allenandosi con il padre nei momenti di pausa.