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EROS - Coggle Diagram
EROS
MATRIMONIO
nell'antica Roma i matrimoni avvenivano principalmente per creare alleanze tra le diverse famiglie e all'epoca venivano considerati come una stipulazione dell'accordo (sponsalia)
il divorzio, infatti, non era solo accettato ma anche molto semplice da attuare, senza bisogno di alcunché di carte da firmare
bastava che 7 testimoni fossero presenti e anche solo uno dei due sposi poteva decidere di divorziare, donna o uomo che fosse
se una donna non riusciva ad avere bambini la colpa veniva associata a lei e questa era la causa di maggior parte dei divorzi
il parto, invece, era la causa principale della morte delle donne a causa dei contraccettivi inutili e pericolosi e le poche conoscenze sull'argomento
a Roma utilizzavano come contraccettivi i vermi e varie sostanze appiccicose (ovviamente questo problema non si poneva solo tra i romani ma anche nelle altre culture; per esempio in Egitto usavano le feci di coccodrillo)
durante la cerimonia la sposa non vestiva un velo bianco ma uno rosso-arancio (flammeum), simbolo di unione
la cerimonia consisteva in un sacrificio nuziale e un castissimo bacio non obbligatorio che trasformava la cerimonia in un osculo interventio, per il quale la donna avrebbe ereditato metà del patrimonio dell'uomo nel caso di una sua morte prematura
alla fine della cerimonia la sposa saluta i parenti in lacrime e, come da tradizione, gli amici della sposa la strappano dall'abbraccio fingendo un rapimento e portandola di forza a casa dell'uomo
in questo modo la donna si sentiva subordinata all'uomo ma, visti gli applausi e le trepidazioni, fiera di esserlo
inutile dire che nella prima notte di nozze i due novelli sposi avrebbero dovuto consumare per la prima volta la loro unione
la donna pregava il dio del sesso Priapo prima di recarsi dal marito, così da venire protetta. La prima notte di nozze, infatti era un vero e proprio stupro
"virilità dello stupro" Basti pensare alla differenza d'età e di abitudini. L'uomo si sposava circa a trent'anni, ormai abituato a recarsi spesso ai bordelli, mentre la donna si sposava giovane (14-15 anni) e vergine. Secondo le tradizioni romane durante la prima notte di nozze dovevano essere come preda e predatore, senza gentilezze o attenzioni nei confronti della giovane sposa
dopo la prima notte di nozze, però, tra i due sposi si formava un rapporto di affetto senza passione, essendo un terribile male amare la propria moglie come si ama un'amante
"luna di miele" deriva dal fatto che ai novelli sposi veniva regalato dell'idromele in grande quantità per "allietare" la prima notte di nozze e il primo mese di nozze
ADULTERIO
L'adulterio era normale, quasi ovvio, per l'uomo e la donna non poteva dire nulla in contrario a questo, neanche durante un matrimonio
Se una donna commetteva adulterio, invece, veniva condannata quasi sempre a morte. Si formava, infatti, una riunione famigliare e la donna veniva rinchiusa in una stanza e lasciata morire di stenti
ius osculi-> anche bere, per la tradizione romana, era considerato adulterio da parte della donna e veniva considerato anche più grave di un'adulterio normale. Per prevenirlo gli uomini baciavano almeno una volta al giorno sorelle e mogli per sentire se la loro bocca sapesse di alcol. In caso questo atto veniva considerato tanto grave che una legge di Romolo concedeva al marito di uccidere con le proprie mani la propria moglie
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OMOSESSUALITA'
L'omosessualità era accettata e considerata normale purché il cittadino romano non fosse mai passivo. Gli unici che potevano essere passivi erano gigolò e schiavi, quindi uomini di rango inferiori. Questo si basa sul tabù infrangibile della sottomissione, secondo il quale l'uomo deve essere virile e mai sottomesso
L'omosessualità femminile era invece considerata la peggiore delle depravazioni, un'atteggiamento contro natura. Questo è l'ennesima dimostrazione della subordinazione femminile ma ovviamente non toglie che non ci fossero corteggiamenti segreti