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AUTORIALITÀ, BERGMAN E IL POSTO DELLE FRAGOLE - Coggle Diagram
AUTORIALITÀ, BERGMAN E IL POSTO DELLE FRAGOLE
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Nel dopoguerra in Francia, Regno Unito, Spagna e nei paesi nordici (soprattutto Danimarca e
Svezia) si creano le condizioni per una ripresa delle cinematografie nazionali grazie al sostegno dei
governi all'industria, alle misure protezionistiche, al consolidarsi di una rete europea di
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inaugurati i festival di Cannes, Locarno, Karlovy Vary e Berlino nel 1951; dal 1947 agli Oscar è
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Le scuole di cinema (IDECH francese), le cineteche (Cinémathèque Française) le riviste di cinema,
(L’Ecran français, Cahiers du Cinéma, 1951, e Positif, 1952) contribuiscono alla diffusione,
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riconosce al regista uno status di autorialità paragonabile a quello letterario e si va affermando una
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Tra i registi più influenti di questo periodo abbiamo Ingmar Bergman, Kurosawa Akira e Luis
Buñuel, protagonista della scena surrealista francese negli anni Venti, esplora la decomposizione dei
valori borghesi sotto la spinta del desiderio, prima in Messico e poi in Francia con Viridiana
(1961 ), Bella di giorno (1967) e Il fascino discreto della borghesia (1972).
La Francia esprime due figure di rilievo, il regista/attore Jacques Tati (cinema totale, slapstick
comedy con Monsieur Hulot; Mio zio, 1958) e Robert Bresson, con un'autorialità più austera di
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redenzione (Anne Wiazemsky, protagonista di Au hazard Balthasar, 1966, futura star del nuovo
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Questi registi presentano uno stile, un metodo, un’idea di cinema riconoscibili che gli vale lo status
d’autore: non tutti però possono essere considerati registi o autori della modernità cinematografica.
Ne Il secolo della regia (1999), Lucilla Albano mette in evidenza come i concetti di regia e di
regista nascano a teatro, grazie all’azione del francese André Antoine: nizialmente la responsabilità
materiale di effettuare le riprese veniva affidata a un operatore, solo negli anni Dieci la figura del
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• Lo Studio System: il declino e l’asservimento (1929-49): dimensione industriale,
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• L’Europa e la concezione moderna della regia (1945-69): centralità autore-regista (Italia,
Neorealismo; France, Nouvelle Vague);
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