Gina rappresenta una femminilità moderna, segnata da nevrosi. Nel cinema d’autore spesso le donne sono soggettività nevrotiche, sessualmente disponibili. Il personaggio di Clelia che non è veramente un personaggio, è un simbolo, non parla, rappresenta un posizionamento dell’essere borghese. L’eccessiva affettività di Gina ha anche un risvolto positivo, perché si accompagna ad una traiettoria di ribellione, Gina infatti abbandona Parma per Milano, città moderna, e quando torna nella città di origine senta il bisogno di scappare, lei è coraggiosa mentre Fabrizio no.