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NEOREALISMO, ROSSELLINI E PAISÀ - Coggle Diagram
NEOREALISMO, ROSSELLINI E PAISÀ
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Salito al potere nel 1922, Mussolini dichiara il cinema “l'arma più forte” al servizio del potere,
varando nel 1938 una serie di sostegno, mascherate a promozione dello sviluppo del settore,
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• 1924, fondazione de L'Unione Cinematografica Educativa (LUCE), documentari e
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• 1931-33, misure protezionistiche per rilanciare la produzione nazionale;
• 1932, prima edizione della Mostra del cinema di Venezia;
• 1934, istituzione della Direzione Generale per la Cinematografia (Luigi Freddi);
• 1935, incendio agli studi di Cines e costruzione Cinecittà, inaugurata nel 1937;
• 1935, fondazione scuola nazionale di cinema, il Centro Sperimentale di Cinematografia;
• 1938, DGC distribuisce fondi di sostegno diretti ai produttori in proporzione agli incassi
(legge Alfieri); boicottaggio major straniere, (ENIC, legge sul monopolio) e crescita
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Il regime sostiene film di intrattenimento con esplicita propaganda, melodrammi o commedie
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bianchi); Mario Camerini si specializza nelle commedie leggere con Gli uomini, che mascalzoni…
(1932) e Il Signor Max (1937), con De Sica; viene promossa una produzione diversificata che attira
registi stranieri di fama come Max Ophüls e Jean Epstein, e Alessandro Blasetti (regista di punta)
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Vengono realizzati film di propaganda per celebrare gli anniversari del regime (Vecchia guardia,
Blasetti) e sostenere la politica coloniale italiana (Scipione l'africano, Gallone)
Con l'entrata in guerra si diffondono slogan che incitavano al ritorno al verismo di Verga, ai dialetti
e al paesaggio italiano: Quattro passi tra le nuvole (Alessandro Blasetti, 1942), I bambini ci
guardano (Vittorio De Sica, 1944) e Ossessione (Luchino Visconti, 1943) esprimono un primo
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Con lo sbarco americano in Sicilia, la destituzione di Mussolini e l'armistizio l'industria
cinematografica entra in crisi, riprendendosi solo dopo la liberazione di Roma.