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Il cinema francese degli anni Trenta - Coggle Diagram
Il cinema francese degli anni Trenta
Contesto storico
Situazione economica difficile (crisi Wall Street), formazione Fronte popolare (comunisti/socialisti);
tensione per invasione italiana in Etiopia e Conferenza di Monaco; entrata in guerra e divisione in
stato collaborazionista (Nord) e stato Vichy fantoccio (Sud); liberazione Parigi dopo sbarco USA in
Normandia; rivolte in Algeria e Indocina, questione coloniale.
Contesto produttivo
Assenza di un’organizzazione produttiva distributiva integrata (Hollywood) e convenzioni
narrativo-stilistiche sul montaggio; Pathé e Gaumont ridimensionate, dominano frammentazione e
assenza di strategia. Alla fine degli anni Venti l’80% degli incassi va ai film hollywoodiani;
vengono varate misure protezionistiche per limitare l'importazione di film stranieri.
Con l'avvento del sonoro si affermano USA e Germania; per contrastare questo strapotere, a livello
di produzione, vengono attuate due strategie:
• Valorizzazione del patrimonio teatrale francese: adattamento di commedie/melodrammi
popolari al cinema, si punta sui divi;
• Valorizzazione dell’identità pluriregionalistica della Francia: riscoperta dei dialetti;
Viene promosso un “cinema di qualità” non-seriale; i film di qualità da esportazione sono costituiti
dal trio regista-sceneggiatore-divo: la produzione raddoppia dal 1929 al 1937 e il numero dei film
prodotti in Francia supera quello dei film importati.
Al cinema si avvicinano intellettuali, uomini di cultura e membri delle avanguardie, considerandolo
non più arte per l'elité ma fenomeno di massa (es. Jacques Prévert)