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Il sistema classico Hollywoodiano e lo stile invisibile - Coggle Diagram
Il sistema classico Hollywoodiano e lo stile invisibile
Stati Uniti, anni Trenta
Il passaggio al sonoro avviene alla vigilia della Grande Depressione (crollo borsa di Wall Street,
Roosevelt, New Deal, isolazionismo e politiche protezionistiche fino all'entrata in guerra del '41);
l'industria è costretta a riorganizzarsi attraverso: pianificazione del lavoro, rigida divisione di ruoli
all’interno; organizzazione della società secondo una struttura a concentrazione o integrazione
verticale; aggressiva politica di distribuzione internazionale; regime di collaborazione fra grandi
compagnie.
Hollywood si riorganizza
Prevale un sistema di major a due grandezze: 5 “big five” con struttura a concentrazione verticale
(Paramount, stile europeo; Metro Goldwyn Mayer, alto budget; 20th Century Fox, attori popolari;
Warner Bros, attori popolari e film a basso budget e di genere; RKO, musical, lungometraggi
Disney e successi di Broadway) e i 3 “little three”, senza catene di sale (Universal, basso budget e
di genere; Columbia, uso di registi e star “in prestito”; United Artists, Hitchcock e Wyler), a cui si
uniscono Samuel Goldwyn e David O. Selznick con I migliori anni della nostra vita, 1946, e Via
col vento, 1939. L'industria si chiude con la Poverty Row, specializzata in film di serie B a basso
budget indirizzati alle le minoranze sottorappresentate
Via col vento è l'esempio più eclatante di come la realizzazione dei film nella Hollywood classica
fosse un lavoro collettivo (tre registi diversi,Victor Fleming, George Cukor e Sam Wood), anche se
il nome sulla pellicola è quello di Selznick , produttore, l'unico a non abbandonare il progetto. Si
sviluppa lo studio look o house style, per diversificare i prodotti delle diverse case di produzione.
Il nuovo organismo di autocensura
Nel 1922 viene istituita la Motion Picture Producers and Distributors Association (MPPDA) dagli
Studios per la tutela della loro immagine davanti ai gruppi religiosi e cercando di rappresentare gli
interessi di Hollywood in Europa; negli Stati Uniti non esisteva un organismo di censura unico, il
che rappresentava un vantaggio per gli Studios
Con la Grande Depressione alla fine degli anni Venti, per attirare più pubblico, viene aumentata la
presenza di scene di sesso/violenza con dialoghi più allusivi, scatenando la reazione del pubblico
conservatore; nel gennaio 1930, la MPPDA approva il Production Code, un codice di
autoregolamentazione che fissava precisi standard morali per la rappresentazione di crimine, sesso,
violenza e temi delicati, la cui adesione viene resa obbligatoria nel 1934. Dopo la “sentenza
Paramount” del 1948 il Codice viene progressivamente abbandonato
Esercizio e generi
Con la crisi e il calo degli spettatori i gestori delle sale cercano modi per richiamare il pubblico, dal
programma a doppio spettacolo (double bill) alla vendita di bibite e dolciumi, all’organizzazione di
mini-lotterie.
Il sistema dei generi subisce contraccolpi: con il sonoro commedia e melodramma rafforzano
componenti di derivazione teatrale; il western ha difficoltà con le riprese in esterni; la slapstick
comedy e l'avventura hanno difficoltà con il crescente ritmo visivo.
Nasce il musical, codificato in
base all'house style (MGM, a colori, lussuosi e attenzione ai divi; Warner Bros, coordinazione
ballerini e inquadrature dall'alto); si strutturano l'horror, il film sociale (disagio/speranza di ripresa),
il gangster movie (proibizionismo, criminalità organizzata, divismo), il film noir (eroi maschili
disillusi, dark ladies, ambientazione urbana notturna, angolazioni estreme, illuminazione
contrastata, strutture narrative più complesse di quelle degli altri film di genere)