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PASSAGGIO AL SONORO E HOLLYWOOD CLASSICA pt 2 - Coggle Diagram
PASSAGGIO AL SONORO E HOLLYWOOD CLASSICA pt 2
Il passaggio dal muto al sonoro: problemi tecnici e ricadute estetiche
Il cantante di jazz
Tratto da un dramma teatrale di Samuel Raphaelson del 1925, ha le caratteristiche di un
melodramma convenzionale e una piattezza a livello di regia e montaggio, si punta tutto sul sonoro
e su Al Jolson; fissa le caratteristiche del modello part-talkie (accompagnamento ma sequenze di
dialogo mute con didascalie); nell'unica scena di parlato le parole sono comunque accompagnate
dalla musica.
Un punto sui problemi tecnici
Microfoni non direzionali, poco sensibili e pesanti; fino al 1931 i si dovevano registrare
simultaneamente tutti i suoni di ogni scena; si stacca solo alla fine della battuta.
Per evitare il rumore delle mdp:
• Si gira in muto e si aggiunge poi il sonoro (possibile solo in sequenze senza dialoghi, o con
personaggi ripresi in Campo Lungo);
• Cineprese chiuse in cabine insonorizzate (possibili solo panoramiche d'aggiustamento);
tecnica della cinepresa multipla (totale e campo/controcampo);
Presa diretta vs. doppiaggio: in America si predilige la presa diretta e l'uso dei sottotitoli per salvare
la performance del divo, in Europa il doppiaggio in diverse lingue; si tenta di girare film
“multilingue” cambiando di volta in volta gli interpreti, impossibile per il divismo.
Ricadute sull’estetica e sulla regia
Il patrimonio di saperi legati alla performance muta va perduto (es. slapstick comedy); attori con
voce non congeniale vengono tagliati fuori; in Italia i doppiatori contribuiscono al rilancio dei divi.
Impoverimento del linguaggio cinematografico e regressione verso il “teatro filmato”
Riassetto in senso regressivo di grammatica e sintassi filmica per la limitatezza dei nuovi mezzi e le
nuove priorità (divi); perdita mobilità mdp.
Alcuni nomi di punta del cinema europeo e hollywoodiano esprimono riserve sul sonoro, da
Chaplin a Vidor, Murnau, Clair, Hitchcock, Pudovkin, Ejzenštejn; Griffith non lo utilizzerà mai,
L'Herbier e Gance rinunceranno alle sperimentazioni degli anni Venti.
La sonorizzazione conclude un processo in atto verso la standardizzazione dello spettacolo
cinematografico e l'eliminazione degli elementi teatrali, completando il processo che porta dal
Modo di Rappresentazione Primitivo al Modo di Rappresentazione Istituzionale (Burch).