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botanica sistematica 4 (argomento per il terzo esonero), secondo foglio -…

- - - - gamete femminile, si trova all'interno dell'ovulo ed è protetto dall'archegonio, dal gametofito femminile, dalla parete della macrospora, dalla nucella, dai tegumenti dell'ovulo. Il processo di gamia, avviene nell'archigonio e quindi lontano dall'aria, inoltre corrisponde allo sviluppo dello zigote in embrione che viene mantenuto troficamente da foglie e radici dello sporofita materno
        
        innovazione a livello maschile--> fecondazione non avviene a terra ma si sviluppa a diversi metri dal suolo quindi ci devono essere modificazioni anche a livello maschile, infatti lo sporofito forma dei microsporofilli, ognuno dei quali si differenzia in microsporangi che prendono il nome di sacche polliniche, all'interno di esse si formano per meiosi numerose microspore e dentro a ciascuna microspora si forma un gametofito maschile di poche cellule. A maturità il gametofito maschile è formato da due cellule procalliali vegetative, una cellula vegetativa del tubetto pollinico e una cellula generativa che, facendo mitosi formerà gameti maschili. Essi non formano più anteridi, inoltre vanno a costituire una nuova struttura che si chiama granulo pollinico, sarebbe un gametofito maschile volante che non ha più bisogno di acqua e arriva all'ovulo. Il trasporto all'ovulo è mediato dal vento. Quando il granulo arriva all'ovulo inizia il processo s'impollinazione quindi viene messa una struttura allungata che si chiama tubetto pollinico che grazie a diversi enzimi litici attraversa i tessuti della micella e trasporta i gameti maschili vicino all'ovocellula. Gameti non hanno flagelli
        
        nelle spermatofite, gameti maschili sono due nuclei spermatici e nelle gimnosperme solo uno dei due feconderà l'ovocellula, eccetto nelle gnetofite. Nelle angiosperme invece anche il secondo nucleo feconderà la cellula uovo. Gaametofito femminile nelle gimnosperme produce diversi archegoni, più di una cellula uovo può essere fecondata e diversi embrioni possono svilupparsi nello stesso ovulo ma molto spesso, solo un embrione sopravvive. Durante fecondazione, l'ovulo diventa seme. Esso costituito da: involucro che deriva dai tegumenti dell'ovulo, un giovane nuovo sporofito che è l'embrione, che a un grado di sviluppo ferma la crescita ed entra in quiescenza. Un tessuto nutritivo costituito dal gametofito femminile che apporterà l'embrione proteine, carboidrati e minerali. Il seme può rimanere quiescente anche per lunghi periodi e può venir trasportato anche molto lontano dalla pianta madre
        
        come cambiamento rispetto alle pteridofite e briofite, le esigenze del gametofito cessano di condizionare l'ambiente in cui si svilupperanno nuovi individui.
        
        GIMNOSPERME--> a livello di apparato vegetativo abbiamo un habitus arboreo o arbustivo, un accresciemento secondario, presenza di suberina, legno omoximo, costituito da elementi uguali fra loro che sono le fibrotracheidi che hanno funzione di conduzione e sostegno, questa caratterisitca non la troviamo nel gruppo delle gnetofite. Foglie differenti (squamiformi, aghiformi ecc...) di solito gimnosperme caratterizzate da xeromorfismi che sono dei caratteri per evitare perdita d'acqua come per esempio spessa cuticola, stomi infossati, foglie aghiformi. Cioè piante a “ovuli/semi
        nudi”, in quanto gli ovuli sono a contatto con l’aria, semplicemente appoggiati sulla pagina superiore dello sporofillo.
        Questo carattere le differenzia dalla quinta linea evolutiva Magnoliophyta o angiosperme, in cui gli sporofilli sono ripiegati a formare un contenitore chiuso intorno agli ovuli, cioè
        l’ovario. Dalla maturazione dell’ovario si originano i frutti, ovario e frutti sono assenti in gimnosperme.
        Attualmente le gimnosperme, gruppo in declino come spiegato in slide 3, sono rappresentate da circa un migliaio di specie, rispetto alle 300.000 specie di angiosperme.
        
        5 phylum nelle spermatofite: Cycadophyta
        2) Pinophyta (Coniferophyta), Ginkgophyta
        4) Gnetophyta, Magnoliophyta (ANGIOSPERME). I primi 4 corrispondenti alle gimnosperme
- - - - piante monoiche (entrambi i sessi), coni maschili con microsporofilli inseriti a spirale, lungo un asse centrale che portano diverse sacche polliniche, granuli pollinici presentano due espansioni alari rigonfie. Coni femminili hanno i macrosporofilli in cui troviamo squame fertili e squame ovulifere (pigne), inserito a spirale lungo l'asse. Nella famiglia le due squame sono: squama copritrice, a volte atrofica, sempre più piccola della ovulifera ed è appoggiata alla superficie esterna della squama ovulifera, essa è il vero e proprio macrosporofillo, porta due ovuli che sono appoggiati sulla superficie interna, semi di differente tipologia. Quasi sempre alati, espansi, oppure ala è ridotta o assente, a maturità il cono femminile ingrossa e lignifica, le squame rimangono chiuse a proteggere i semi fino a completa maturazione
        
        semi liberati per: divaricazione delle squame, strobili cadono interi, oppure per disarticolazione quindi le squame si staccano dall'asse centrale e gli strobili si disgregano. Disposizione aghi sul ramo in 3 modi: aghi su macroblasti, portati singolarmente, in questo caso avremo 2 casi (piante con pigne pendule verso il basso che liberano semi per divaricazione e cadono intere: Picea. Il secondo caso, pigne erette, liberano semi per disarticolazione e quelle del genere Abies), aghi su brachiblasti a gruppi di 2, 3, 5 aghi e sono quelli del genere Pinus. Ultima tipologia di aghi sono quelli su brachiblasti a ciuffetti di 20-40 aghi e abbiamo 2 tipologie: piante con aghi caduchi, pigne piccole che liberano semi per divaricazione e cadono intere quando cadrà il ramo intero (Larix), la seconda tipologia dell'ultimo gruppo sono piante con aghi persistenti, pigne grandi e liberano semi per disarticolazione, semi del genere cedrux
        
        pini a due aghi: eurasiatica e si trova in Piemonte in collina e montagna. Habitus arboreo con altezza fra i 20 e 30 metri, la corteccia ha un colore ocrea/ arancio e si sfalda in placche nella parte alta, presenta degli aghi persistenti che sono lunghi da 2 a 5 cm e sono ritorti. Strutture riproduttive: piante monoiche con coni gialli e sono raggruppati alla base dei rami dell'amo mentre i coni femminili sono rossi e si trovano al termine di questi rami e sono lunghi 5 cm. Fecondazione avviene un anno dopo l'impollinazione, semi alati e quindi ne deriva che verranno liberati per divaricazione. Specie eliofila, pioniera, exerofila, resistente al gelo e alle forti escursioni termiche.
        
        Pino nero--> alpi orientali, habitus sempre arboreo, di circa 20 metri, presenta una corteccia che è divisa in delle grosse placche con solchi nerastri, aghi sono a gruppi di 2 e vanno dagli 8 ai 18 cm e sono robusti, coni femminili sono lunghi 5-8 cm con base simmetrica e unghia di colore nero. Eliofila, pioniera, frugale, cresce su substrati difficili.
        
        pinus pinea--> tipico del mediterraneo, habitus sempre arboreo sui 25-30 metri e presenta una chioma espansa ad ombrello, aghi sono flessibili e sono lunghi 7- 12 cm, coni femminili sono tra i 7 e i 12 cm con forma globosa molto grande, semi sono pinoli che impiegano 36 mesi per maturare con tegumento lignificato, servono per dispersione zoocora. Specie eliofila che tollera la siccità, rustica e sensibile ad inquinamento.
        
        pinus pinaster (pino marittimo)--> mediterraneo nelle coste tirreniche ma anche nell'entroterra, habitus arboreo sui 30 metri ed è poco longevo, presenta una chioma espansa ma non appiattita. Aghi rigidi e lunghi fino a 20 cm, coni femminili sono lunghi 10-20 cm con forma cilindrica appuntita, semi sono alati. Più resistente al freddo del pino domestico ed è usato per rimboschimento di incendi, detto pianta amica del fuoco perchè il fuoco fa aprire le pigne, usata come pianta da resina ma anche per la paccia matura= inibizione crescita erbe infestanti
        
        pinus alepensis--> pino d'aleppo, forma boschi costieri, spesso misto con il leccio e non sale di quota, tipico dell'area mediterranea, altezza massima a 20 metri, spesso portamento arbustivo, non è molto longevo e ha una chioma irregolare. Aghi sono brevi (4-6 cm) non sono rigidi. Coni femminili sono pigne dai 5 ai 12 cm cilindriche appuntite generalmente singole con semi alati. Specie pioniera tipica dei terreni calcarei, eliofila, exerofila, esigente a livello di calore. Legno duro usato nell'edilizia
        
        pini a 5 aghi-->
        
        pinus cembra--> unico spontaneo in Italia, si trova nelle Alpi orientali, habitus di seconda grandezza (20- 25 metri), chioma cilindrica conica ed è molto longevo, aghi sottili e folti, lunghi 5-10 cm in facetti di 5. Coni ovoidali lunghi 4-7 cm con squame di consistenza quoiosa di colore violaceo. Semi hanno un gusto legnoso e sono commestibili. Sono detti pinoli di montagna, disseminazione zoocora grazie alla nocciolaia che preda i loro semi e li nasconde ai piedi di larici adulti. Molto spesso questi semi sono dimenticati e poi germinano: sovrapposizione fra larici e questi pini. Specie microterma (sopporta fino a -43°), forma assieme al larice il limite superiore delle foreste sull'arco alpino. Forma il bosco della Levè
        
        pinus strobus--> Americano importato in Europa, sempreverde alto fino a 30 metri con chioma ampia e rada. Rami sono qausi orizzontali. Aghi sono verdi e bluastri lunghi circa 10 cm, flessibili in fascetti da 5. Coni femminili sono cilindrici, lunghi 8-20 cm e dato che sono incurvate hanno il soprannome di pigna- banana. Questa specie sopporta un leggero ombreggiamento da giovane ma è esigente di umidità e teme la siccità estiva, usata come specie ornamentale
        
        larix deciduo--> tipica delle alpi, dei sudeti e dei carpazi, conifera più diffusa in piemonte: albero di prima grandezza con una chioma piramidale rada molto longevo con un tronco slanciato che arriva anche a 50 metri di altezza: chioma piramidale rada e lascia filtrare molta luce perciò il sottobosco sarà molto sviluppato. Aghi sono corti e morbidi in ciuffetti su brachiblasti, si tratta dell'unica conifera autoctona caducifolglie. Coni maschili molto piccoli e globosi (meno di 1 cm), gialli e rivolti verso il basso, coni femminili sono ovoidali più grandi di quelli maschili e di colore rosso- porpora. Appena formate sono molto visibili le squame copritrici, man mano regrediscono, questi coni rimangono sulla pianta anche parecchi anni dopo aver liberato i semi alati. Forma boschi puri ma a volte si possono trovare specie isolate, specie eliofila pioniera che teme elevate umidità, microterma e si può trovare anche a 2600 metri. Apparato radicale molto robusto. Larice molto favorito rispetto al pino cembro e agli abeti. Legno molto pregiato ma non adatto alla combustione
        
        cedrus--> fino a 75 metri, presenta aghi persistenti portati in ciuffetti, sono delle piante monoiche, coni maschili sono grossi (5-6 cm), impollinazione è autunnale. Coni femminili hanno una forma a barilotto e le squame sono strettamente sovrapposte. Semi portano un'ampia ala: ci sono principalmente 4 specie
        
        cedrus atlantica--> Marocco e Algeria in particolare la catena montuosa dell'atlante e la regione del reef, chioma conica e i rami principali ascendeti. Aghi lunghi 1.5 cm e sono rigidi.
        
        cedrus libani--> tipico del Libano, della Siria e del Sud-est della Turchia. Chioma è espansa con ramificazioni a calchi orizzontali
        
        cedrus deodara--> chioma piramidale, con le estremità dei rami principali e dei rami secondari penduli, aghi più lunghi e prescindere
        
        abies--> comprende circa 50 specie, maggior parte orofile, presentano aghi inseriti singolarmente sui macroblasti. Aghi appiattiti e presentano due linee stomatifere sulla pagina inferiore. Linee bianche, strobili eretti e si disarticolano per lasciare semi alati, piante monoiche con coni maschili e femminili che si formano in primavera, legno privo di canali resiniferi. Specie importanti in Italia: uno è l'abete bianco detto Abies alba tipico di Alpi e Appennini mentre in Sicilia si trova Abies Nebrodensis
        
        abies alba--> albero di prima grandezza molto longevo, corteccia liscia, bianco argentea ed è ricca di tasche resinifere. Chioma piramidale da giovane e a maturità tende a diradarsi e ad essere presente a livello apicale formando il cosiddetto nido di cicogna. Aghi sono inseriti singolarmente sul ramo, sono brevi, appiattiti, hanno inserzione spiralata ed esultano disposti a dente di pettine. Coni femminili cilindrici e lunghi fino a 16 cm, a maturità le squame si staccano liberando i semi e lasciando l'asse centrale del cono completamente nudo. Tollera ombreggiamento da giovane, specie mesofila e ha bisogno di un clima oceanico, molto spesso si trova in boschi con faggio e abete rosso. Legname di questa pianta è molto usato come legname da opera.
        
        Genere Picea--> circa 40 specie con alberi di grandi dimensioni sempreverdi tipici delle regioni temperate e temperato-fredde dell'emisfero boreale, chioma piramidale. Foglie aghiformi inserite singolarmente sul macroblasto e sono pungenti e non risultano appiattite. Ci sono 3 o 4 linee stomatifere ma sono vistose del genere abies. Aghi inseriti a spazzola intorno al ramo e sono inseriti in corrispondenza di un cuscinetto detto pulvillo. Sono piante monoiche con coni maschili e femminili che si formano in primavera. Coni femminili che sono eretti e dopo la fecondazione diventano penduli. Pigna divarica le squame per liberare i semi e cade a terra intera
        
        picea abies--> abete rosso, tipico della Siberia. In italia forma boschi puri chiamate peccete. Habitus è di prima grandezza e molto longevo, chioma piramidale e molto slanciata. Corteccia rossastra nelle piante giovani. Apparato radicale è molto sviluppato, gli aghi sono inseriti singolarmente, brevi, acuti, di sezione quadrangolare.
        
        strutture riproduttive--> coni maschili sono gialli e poi si trovano nella parte alta della chioma, mentre i coni femminili sono rossi, lunghi fino a 16 cm e sono a pendulo, cadono a terra dopo aver liberato i semi alati. Specie continentale, microterma ed è la conifera di maggiore importanza forestale in Europa. Tipico albero di Natale
        
        ABETI – TSUGA
        Tsuga è un genere di alberi sempreverdi originari dell'Asia e del Nord America; sono alti fino a 70 metri, simile all'abete rosso ma hanno aghi con due striature bianche sulla parte inferiore e coni femminili estremamente piccoli
        
        ABETI – PSEUDOTSUGA MENZIESII
        Distribuzione: la douglasia è un abete originario delle regioni costiere orientali del Nord America, alto, longevo. Aghi sono molli, verdi sopra e sotto bianco-bluastri, se strofinati rilasciano odore di limone. Coni femminili sono cilindrici, più corti dell'abete rosso e hanno una squama copritrice triloba molto evidente. Cadono interi a maturità dopo aver liberato i semi di divaricazione squame. Queste piante hanno bisogno di umidità abbondante e patiscono inverni molto freddi, usata come pianta ornamentale
- - - - juniperus communis--> arbusto perenne o albero sempreverde, fusti tortuosi e ramificati, crescita lenta, resinoso, corteccia griogio rossastra e si sfalda in fibre longitudinali. Foglie sono aghiformi e appuntite con una striatura bianca sulla parte sopra dovuta a depositi di cere. Specie dioica, quindi presenta coni maschili e femminili disposti su piante diverse: coni maschili sono gialli e si trovano all'ascella delle foglie e sono di circa 2 millimetri, mentre i coni femminili sono piccoli e formati da 3 squame che dopo la fecondazione si sfaldano tra loro formando le coccole che sono prima verdi e poi diventano blu. Bacche di ginepro.
        
        machi hanno portamento più rostrato, con chioma espansa e fusto molto suddiviso, mentre gli individui femminili presentano una chioma fastigiata ovvero con portamento eretto. Specie eliofila, xerofila e termofila. In Piemonte si trova sull'arco alpino e sulle colline.
        
        juniperus nana--> Juniperus nana, (ginepro nano) molto simile al ginepro comune, tanto che altri autori
        lo considerano una sottospecie del ginepro comune (Juniperus communis subsp. alpina Čelak.) e, secondo la classificazione attuale della Flora d’Italia, non è più
        specie distinta da Juniperus communis, neanche a livello di sottospecie. Vive in montagna, tra i 1500 m e 2600 m di quota (fino a 3570 m sul M. Rosa), nelle
        brughiere e nei pascoli delle Alpi, degli Appennini settentrionali e centrali, in Sardegna e Corsica.
        Portamento prostrato e appressato al suolo, in adattamento al carico nevoso e al vento, internodi brevi con foglie aghiformi molto addensate, aghi brevi (1-3 mm in J.
        nana, 3-10 mm in J. communis) e ricurvi.
        Substrati rocciosi. Microterma (tollera bene le basse temperature), xerofila. Ricolonizza i pascoli abbandonati (non più pascolati), nella fascia subalpina e alpina.
        
        CUPRESSACEAE – JUNIPERUS OXYCEDRUS---> specie del mediterraneo termofila e xerofila, presenta aghi lunghi e pungenti, simili a quelli dei cedri con due bande stomatifere sulla parte superiore. Le coccole a maturità sono di colore rosso bruno, più grandi del ginepro comune. In Piemonte è presente in val di Susa. subsp. oxycedrus: fg. largh. 2 mm, coccola rosso-bruna, diametro 7-11 mm; non
        strettamente costiera; subsp. macrocarpa: fg. largh. 2.5 mm, coccola bruna, diametro 8-15 mm; diffusa
        nelle regioni costiere (prevalentemente su sabbie e dune), noto con il nome di GINEPRO COCCOLONE (per le coccole di grosse dimensioni).
        In Piemonte è presente come relitto mediterraneo in Valle di Susa (provincia Torino) nell’ Oasi xerotermica dell’Orrido di Foresto (Susa, Foresto). Si tratta di J. oxycedrus
        subsp. oxycedrus (l’attribuzione a livello di sottospecie è stata meglio definita recentemente).
        
        Juniperus sabina
        Foglie squamiformi, portamento prostrato, strisciante. Negli esemplari giovani foglie aghiformi (eterofillia). Presente su tutte le Alpi, da noi in Piemonte (1400-2300 m): in
        Valle di Susa, Val Chisone (Germanasca), Valle Varaita, Valle Maira, Valle Stura fino alle Alpi Liguri. Tossica
        
        Juniperus phoenicea e Juniperus thurifera.
        Ginepri ad areale principale mediterraneo, ma con popolazioni disgiunte, a carattere relittuale sulle Alpi.
        Foglie squamiformi, portamento eretto, arbustivo-arboreo, 6-7 metri. Juniperus phoenicea: in Piemonte si trova nella Riserva speciale di Valdieri, (Valle
        Gesso, misto a J. thurifera) e a Vernante (Valle Vermenagna), su substrati carbonatici Juniperus thurifera: in Piemonte a Moiola (Valle Stura) e a Valdieri (Valle Gesso, misto
        a J. phoenicea).