appropriarsi delle immagini, inserendosi nelle applicazioni, in particolare alla ricerca della stranezza, imprevisti, casualità, censure>da un lato diventano metafore, dall'altro una strategia controinformativa, un varco nel funzionamento coercitivo del meccanismo-sistema, nei suoi limiti, nei sui difetti, nelle sue zone d'ombra
Nel 2001 nasce Google Earth, che ispira alcuni artisti, che cercarono alcuni difetti nelle immagini. Alcune immagini presentano distorsioni particolari, o emergere cose insolite (come campi da calcio distorti, realizzati in spazi di fortuna).
attraverso queste immagini due diversi tipi di immagini: l’immagine che fino ad oggi consideravamo naturalistica, unita a quella digitale, virtuale.
Google Street – John Rafman, Nine Eyes, 2009 Il tema del paesaggio: l’idea di partenza andare a cercare non in centro città, nei luoghi famosi, ma periferici> trovare situazioni particolari. C’è un effetto di rottura dell’idea di spazio e tempo che abbiamo tradizionalmente (l’immagine dell’uomo che appare due volte nel frattempo spostato sul marciapiede).
Marsha Herner, No man’s land, 2011 rappresenta prostitute colte durante il loro esercizio. Obiettivo andare a vedere come si insinuano situazioni che rivelano la verità di questi dispositivi, dentro una rappresentazione che vuole essere oggettiva nelle riprese.
Spot acqua Evian – vivi giovane Uso dello specchio come rivelatore, qui molto particolare, incrocia anche tema del tempo, chi si specchia si vede altro tempo, si vede sé stessi da piccoli ma nel presente.
La registrazione di alcune immagini porta ad alcune distorsioni e deformazioni.
Nel 2007 viene integrato Google Street, entrando ancora di più nel paesaggio e nella realtà. Gli artisti ricerca di situazioni singolari e particolari, state registrate.
Nella foto tigre che cammina un ambiente abitato. Miskah Hender utilizzato questo strumento per immagini che mostrassero le prostitute per strada: anche prostituzione fa parte della realtà e di alcuni paesaggi, tuttavia è raramente raffigurata.