Il Medioevo che va dal 476 anno della Caduta dell’Impero romano d’Occidente al 1492 anno della scoperta
dell’America, si divide in Alto (dal 476 al 1000) e Basso Medioevo (dal 1000 al 1492). L’Alto Medioevo fu
caratterizzato da guerre, carestie, invasioni e impoverimento culturale economico e demografico, mentre il
Basso Medioevo fu un periodo di crescita in cui rifiorirono le attività economiche e culturali. Si fondono le
culture dei vari popoli europei e c’è un aumento demografico ed economico, si ha un forte sviluppo delle
tecniche di coltivazione e di bonifica e iniziano gli scambi commerciali con la nascita di fiere e mercati.
Cominciano a sorgere i primi centri urbani: i Comuni con organizzazione politica e sociale che coniano la
moneta, amministrano la giustizia e hanno un esercito. Nasce il ceto della borghesia. La cultura non è più
esclusivamente religiosa, ma risponde anche ad esigenze economiche, culturali e giuridiche e nascono le
Università. In questo secolo la lotta tra impero e papato porta alla lotta per le Investiture che si conclude
solo dopo 50 anni, ma nel frattempo nascono movimenti ereticali che denunciano il clero corrotto. Il
papato per bloccare gli eretici crea il Tribunale dell’Inquisizione e per nascono gli ordini francescani,
domenicani caratterizzati dall’obbedienza alla chiesa di Roma e che sono votiti alla povertà. La divisione tra
Impero e Papato portò alla formazione di due fazioni politiche guelfi e ghibellini. La lingua aveva due forme:
il latino classico e il latino volgare (parlato dal volgo- popolo) che aveva molti dialetti per cui ci fu una
frammentazione linguistica e che nasce per un uso pratico nella vita quotidiana. L’opera più antica in lingua
intermedia tra latino e volgare fu L’Indovinello Veronese, mentre il Placito di Capua è la prima opera
redatta in volgare. Il carattere delle opere redatte è enciclopedico o didattico-didascalico (il Milione di
Marco Polo) perché vuole trasmettere insegnamenti. Molto diffuse sono le poesie a carattere religioso
(Cantico delle Creature di Francesco D’Assisi).
Nella prima metà del XIII sec, presso la corte palermitana di Federico II, che ospitava intellettuali e artisti di
ogni cultura, nasce la Scuola Poetica siciliana che si esprime in volgare siciliano e canta, con stile ricercato e
raffinato (sonetti scritti in volgare illustre), di temi amorosi astratti come la fedeltà e la dedizione assoluta
della donna amata rivolgendosi ad un pubblico ristretto di aristocratici. Tra i maggiori esponenti troviamo
Jacopo da Lentini.