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SCUOLA SOVIETICA DEL MONTAGGIO pt3 - Coggle Diagram
SCUOLA SOVIETICA DEL MONTAGGIO pt3
Ejzenštejn o l'invenzione del montaggio, oltre le attrazioni
Note biografiche
Si appassiona al cinema con Melies; appassionato di teatro popolare; nel 1920 a Mosca si unisce
Teatro del Proletkul’t (Teatro Culturale del Proletariato) come scenografo, aiuto-regista e regista;
nel 1921 partecipa a un laboratorio teatrale di Mejechol’d che prende come guida; 1923 dirige a
teatro Anche il più saggio sbaglia come spettacolo circense in cui il suo primo corto, Il diario di
Glumov. Pubblica il suo primo testo teorico a 25 anni per spiegare la logica del suo allestimento.
Il montaggio delle attrazioni (1923)
Il cinema è solo un elemento all’interno di uno spettacolo eterogeneo. I modelli ripresi sono musichall, il circo, il teatro di varietà. In sintesi:
• Programma del Teatro del Proletkul’t: abolizione teatro come tale, istituzione forma
spettacolare nuova per le masse popolari che possa scientificamente migliorarne le
condizioni di vita;
• Concetto di attrazione: azione scenica pensata e realizzata per colpire percettivamente ed
emotivamente lo spettatore; le attrazioni devono essere collegate per far comprendere allo
spettatore il messaggio ideologico contenuto;
• Concetto di montaggio delle attrazioni: superamento della drammaturgia tradizionale e
libero montaggio delle attrazioni per la trasmissione di montaggio ideologico;
Sciopero
1924, girato su commissione, legato al periodo teatrale e realizzato in un progetto collettivo
prodotto dal Teatro del Proletkul’t; l'impronta del regista si esprime attraverso la fotografia (Eduard
Tissé) regia e montaggio; la recitazione ha un approccio eccentrico (tipi fissi/maschere
sociali/gestualità sovraccarica) che verrà abbandonata; montaggio su impronta di Griffith ed effetto
Kulešov (creazione di una libera associazione tra due immagini virtualmente autonome.
Il montaggio delle attrazioni cinematografiche (1924)
Snodi essenziali:
• Rapporti cinema/teatro: stesso materiale di base (spettatore) e stesso fine (trasmissione
messaggio ideologico); il cinema deve approfittare della base teatrale;
• Opportunità del montaggio delle attrazioni nel cinema: nel cinema l’attrazione non è
costituita da un’azione scenica ma dall’accostamento di elementi, finalizzato a un effetto
tematico, che il mda enfatizza;
• Rapporto riprese/montaggio: il montaggio è l’unico “vero e insuperabile strumento
linguistico del cinema”; il regista deve lavorare in base alla funzionalità per il montaggio;
• Sulla finzione e l’uso degli attori: nel futuro i film saranno senza intreccio narrativo e attori;
gli spettatori non avranno energie inespresse da soddisfare;
• Il lavoro dell’attore: approccio biomeccanico, contrario alle scuole fondate
sull'introspezione/realismo (Stanislavskij);
• Osservazioni sul kinokismo: polemica a Vertov, cineocchio=rivoluzione di febbraio (fallita),
MDA=rivoluzione d'ottobre (“cinepugno” per penetrare i cranei degli spettatori)