Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
ESPRESSIONISMO TEDESCO pt2 - Coggle Diagram
ESPRESSIONISMO TEDESCO pt2
L’espressionismo, tra pittura e teatro
Lanciato dal Gabinetto del dottor Caligari, 1920, ma già sviluppato in ambito pittorico e teatrale.
La crisi del realismo porta le arti plastiche a ridefinire il proprio statuto: nell'Impressionismo in
scultura e pittura c'era l’esigenza di recuperare la dimensione della percezione e di rappresentare la
natura come appare; l'Espressionismo nasce come reazione all'Impressionismo, con l’esigenza di
esprimere le ragioni irrazionali dell’individuo, andando oltre la superficie della realtà.
L'espressionismo pittorico si realizza intorno a due scuole (Il Ponte, 1906, Ernst L. Kirchner, Erich
Heckel; Il Cavaliere Azzurro, 1911, Franz Marc e Vasilij V. Kandinskij): rifiutano il realismo
rappresentativo, la prospettiva e l'uso armonioso del colore. La figura umana è distorta,
sproporzionata e grottestca
L'espressionismo teatrale, con Georg Kaiser, Ernst Toller e Leopold Jessner, emerge dal 1908 con
un dramma di Oscar Kokoschka, come polemica alla guerra e denuncia dei mali del capitalismo: le
scenografie e i costumi sono riprese dalla pittura, la recitazione è enfatica e antinaturalista.
Espressionismo cinematografico
La periodizzazione va da Il gabinetto del dottor Caligari (1920) a Metropolis (Fritz Lang, 1927);
sul piano della regia c'è un riavvicinamento del cinema al teatro (passaggio dell’espressività
dall’interprete al profilmico); la scenografia diventa elemento vivente della narrazione con o
elementi di deformazione grafica a tutti i livelli; la recitazione è enfatizzata e stilizzata in senso
astratto, il trucco marcato, i costumi non realistici; ridefinizione dell’illuminazione in senso
espressivo (chiaroscuro=lotta bene/male).
Avviene un riavvicinamento del cinema alla pittura attraverso la bidimensionalità grafica, la
centralità dell’inquadratura a scapito del montaggio (attenzione predominante ai valori compositivi
interni all’inquadratura); movimenti di macchina contenuti; ripristino della frontalità e
dell’inclinazione orizzontale; il montaggio è semplice per consentire una lettura piana
dell’immagine.
Gli intrecci sono basati su un passato mitico e un futuro distopico; la distorsione enfatizzata la
moralità della situazione; i personaggi hanno personalità malate o distorte, tra fragilità e deliri di
onnipotenza; si punta a creare un universo irreale, fantastico, estremo, proiezione di soggettività
deformate che ha come temi la follia, l'incertezza e i doppi.
Il grande successo di Caligari lancia il filone a livello internazionale, che viene seguito però solo
dal pubblico colto.
Il gabinetto del dottor Caligari
Robert Wiene, 1919, anteprima a Berlino nel febbraio 1920; presenta due verità che si fronteggiano
(studente Franzis VS dottor Caligari), ponendosi problematiche filosofiche nichiliste (i verità,
realtà, unicità dell’Io, esistenza di Dio). Sul piano del profilmico avviene una stilizzazione di scene,
oggetti, costumi, trucco e recitazione; la deformazione avviene su una prospettiva diagonale falsata;
la recitazione è antinaturalistica. Messinscena e regia hanno elementi di primitività (frontalità
dell’inquadratura, l’uso di fondali dipinti, la scarsità di movimenti di macchina, angolazioni
dall’alto, ampio ventaglio di campi e piani, dell’iris o della dissolvenza incrociata in chiusura e
apertura d’inquadratura, il lavoro antinaturalistico sull’ombra)
ESTRATTO: Il gabinetto del dottor Caligari (Das Cabinet des Dr. Caligari, Robert Wiene, 1920)