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DECADENTISMO - Coggle Diagram

- - - - D'Annunzio prende a prestito atteggiamenti e temi decadenti( come quello della sessualità => amore visto come erotismo,la donna decadente è la femme fatale), per rielaborarli ed innestarli alla sua concezione della realtà ed alla sua poetica.
      - figlio di Francesco Paolo Rapagnetta, quest'utlimo preferisce conferire a suo figlio il cognome d'Annunzio (cognome che apparteneva ad uno zio che aveva adottato il padre), perchè più elegante e meno buffo.
        
        Dalla madre eredita una grandissima sensibilità, capacità tipica di tutti i poeti decadenti che "hanno perso l'aureola" => lo scrittore è stato marginalizzato, declassato, la società burocratizzata ha sostituito il valore della bellezza, dell'arte con il valore del dio denaro.
        
        Dal padre eredita molti vizi come la passione per le donne, "l'abilità" nel contrarre debiti => lo possiamo intuire dal Vittoriale, questa casa era zeppa di oggetti anche provenienti dall'oriente, pagati profumatamente
        
        La famiglia pur appartenendo alla media borghesia, ben presto si trovò in una condizione di dissesto economico => per questo motivo D'Annunzio inizia a scrivere, la scrittura viene concepita come un prodotto da mercificare per trarre guadagno e ricoprire i debiti.
        
        Mentre frequenta il liceo classico Cicognini di Prato, inizia presto a distinguersi per l'indisciplina e per doti linguistiche spiccate => a differenza di Italo Svevo che si forma da autodidatta, questo letterato si forma da una cultura erudita classica.
        
        Nel 1879 il padre gli paga la pubblicazione delle prime raccolte poetiche, raccolte di ispirazione carducciana => scrittore che rappresenta la letteratura classica, l'equilibrio, la compostezza, l'eleganza, lo spirito apollineo
        
        grazie al successo del proprio apprendistato poetico, della prima stagione letteraria, D'Annunzio inizia ad entrare negli ambienti più artificiosi => la sua vita inizia ad essere spettacolarizzata, teatralizzata, d'Annunzio strumentalizza anche la pubblicità (a differenza di Pascoli che si ritira nel proprio focolare domestico, D'Annunzio vuole fare della propria vita un'opera d'arte).
        
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  - - - Pubblicato quasi contemporaneamente con Mastro Don Gesualdo di Verga => opere simultanee
        
        nonostante d'Annunzio mostra una profonda sensibilità e paura nei confronti della modernità e del progresso, egli rifiuta l'atteggiamento nichilista degli altri letterati decadenti. Gabriel d'Annunzio celebra la modernità perchè si rende conto che è impossibile fermare il progresso => se il poeta vuole tornare a rindossare la propria aureola deve reagire, vivere intensamente la propria età. Soltanto in questo modo d'Annunzio può esorcizzare le proprie paure.
        
        estetismo => l'arte per l'arte
- - - - la realtà non si percepisce attraverso esperienza sensibile, empirica => contro la cultura positivista che crede nella capacità dell'uomo di razionalizzare la realtà per adeguarla alle proprie esigenze, (asservirla a me stessa), studiare ogni aspetto attraverso il metodo scientifico --> INTUIZIONE il decadentismo ha una visione irrazionalistica della realtà, perchè crede che la vera quinta essenza della realtà risiede in una dimensione altra, ignota, enigmatica (mondo noumenico) che soltanto il poeta può cogliere in modo epifanico nel momento in cui la natura assume caratteri simbolici e allusivi=> simbolismo. Questi poeti vanno costantemente alla ricerca di simboli che possano spiegare il significato più profondo della realtà, quello che si cela dietro l'apparenza, l'esperienza sensibile.
        
        analogia => associare 2 immagini apparentemente lontane dove il poeta trova una corrispondenza, un rapporto biunivoco (le corrispondenze di Baudelaire)
        
        anche una penna può esprimere la quinta essenza della realtà, l'irrazionale, tutti gli elementi si caricano di simbolismo