Abbiamo parlato della complessità di dare una definizione univoca alla modernità, e di come la modernità si configurata nell’ambito delle teorie del cinema come espressione di una soggettiva forte (che è comunque in crisi). Questa dimensione della soggettività si lega ad una riflessione di quegli anni sulla possibilità che il linguaggio audiovisivo sia qualcosa, innanzitutto, di personale, e quindi si teorizza la possibilità che quanto è successo per la letteratura, con la letteratura modernista, possa valere anche per il cinema, vedi saggio camera-style, e quindi come la mdp possa fare da scrittura personale.