CINEMA DELLE AVANGUARDIE STORICHE pt3

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Dadaismo

Nasce nel 1915, in Svizzera, nel circolo di Zurigo di Tristan Tzara; vengono aperti diversi circoli in

tutto il mondo a cui aderiscono Max Ernst, Marcel Duchamp e Francis Picabia; coinvolge la

letteratura, le arti plastiche, il teatro, il cinema e la musica; nasce in risposta allo shock della guerra;

esprime una nuova poetica che nega i valori tradizionali ed esalta il caso e l'assurdo, cioè la

negazione del senso della realtà e quindi negazione dello statuto dell’arte.

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La tecnica più utilizzata dai suoi esponenti è l'assemblaggio di tecniche (collage); nel 1923 viene

proiettato il primo film di Man Ray, Ritorno alla ragione, improvvisato in un giorno, collage di

riprese dal vivo e pellicole impressionate, modificate da chiodi, puntine e sale attraverso il

procedimento del rayograph. Si vuole tornare a un cinema primitivo, pre-narrativo e antiistituzion

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Intermezzo

1924, Francis Picabia e Renè Clair, musicato da Erik Satie.

VISIONE DI: Intermezzo (Entr’acte, René Clair, 1924)

È costruito sul principio dell’abolizione fra scena e platea, fra teatro e vita, una libera e ironica

celebrazione del presente; spinge a superare le barriere fra arte e vita nella celebrazione ludica del

presente e della modernità; ricorso ai trucchi (sovrimpressione, esposizione multipla, ralenti,

accelerazione, passo uno, macchina a mano, angolazioni estreme, inversione positivo/negativo) e ai

modelli del cinema delle origini (vedute urbane Lumiere/trucchi Melies); ricerca di ironia; Clair

utilizza il montaggio analitico/alternato/ritmico in crescendo.

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Surrealismo

Il principale fondatore del movimento è André Breton; il movimento riguarda letteratura, pittura,

scultura, teatro, cinema. L'autodefinizione di Breton è “Automatismo psichico puro col quale ci si

propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il

funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero in assenza di qualsiasi controllo esercitato

dalla ragione, al di fuori di qualsiasi preoccupazione estetica e morale”.

Il surrealismo mira alla piena espressione delle pulsioni inconsce (es. scrittura automatica). La

sproporzione tra ambizione cinematografica e risultati effettivi è grande, per via della mancanza di

basi tecniche.

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Luis Buñuel (1900-83) e Un cane andaluso

Una delle personalità artistica di maggiore spicco all’interno del movimento surrealista, a Madrid

conosce Salvador Dalì e Federico Garcia Lorca, a Parigi fa da assistente a Jean Epstein; nel 1928

realizza Un chien andalou, sceneggiato con Dalì ed è presentato nell’aprile 1929 allo Studio des

Ursulines di Parigi (sala dedicata al cinema sperimentale/d'avanguardia); il titolo viene dalla

tradizione francese di Un perro andaluz, raccolta di poesie del 1927 di Buñuel.

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VISIONE DI: Un cane andaluso (Un chien andalou, Luis Buñuel, 1929)

Nella creazione dell'intreccio Dalì e Buñuel usano l'accumulazione di materiali onirici personali e

l'organizzazione secondo criteri che rinviano alle leggi che regolano il funzionamento dei sogni

(simile “metodo paranoico-critico”, Dalì); il racconto non è puramente simbolico richiede una

lettura psicanalitica; si stabiliscono accostamenti incongrui e insoliti dietro un’apparente rispetto

delle leggi della composizione spaziale (sintassi filmicamente corretta, incongruenza

disturbante=shock percettivo/razionale); l'accostamento occhio/taglio ha una valenza sessuale

uomo-donna sadomasochistica e valenze metalinguistiche sul funzionamento del cinema; il tema

dominante è quello dell'amor fou (emersione del desiderio represso dai valori borghesi in forme

estreme).