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L’impero carolingio - Coggle Diagram
L’impero carolingio
Dai Merovingi ai Pipinidi
Nel corso dell’VIII secolo in Francia si consolidò il regno dei Franchi
che sarebbe divenuto la potenza dominante dell’Occidente
Durante il governo degli ultimi re Merovingi nel regno Franco si era verificata una grave crisi:
il regno si era frantumato in vari regni, i più importanti dei quali erano:
La Neustria (a ovest, nella valle della Senna)
L’Austrasia (a est)
Il Sud della Francia era ancora fortemente romanizzato
A realizzare l’unificazione fra i regni Franchi furono i sovrani di una dinastia che avrebbe poi sostituito sul trono i re merovingi
Dal nome del fondatore, Pipino di Landen
Questa dinastia venne chiamata “dei Pipinidi”, oppure, “dei Carolingi” dal nome di Carlo Magno
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Le origini del feudalesimo
Nell’Alto Medioevo la struttura politica fondamentale del mondo medievale fu il vassallaggio
l’uomo del Medioevo fu principalmente un “vassallo”
che deriva dal germanico “gwas”, che significa “valletto”
Essere vassallo significava essere “l’uomo di un altro” e quindi agire in nome di un rapporto di fedeltà personale verso un altro:
un re, un signore, un abate, che concedeva la sua protezione al suo vassallo
In cambio quest’ultimo offriva servizi, specialmente di tipo militare
il vassallo veniva ricompensato dal signore mediante un “beneficio”, cioè la porzione di territorio che il sovrano concedeva a un suo fido
Intorno alla metà del XI secolo queste assegnazioni divennero ereditarie
Solo da questo momento, dunque, si può parlare propriamente di “feudalesimo”
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Carlo Magno: dal regno franco al Sacro Romano Impero
Alla morte di Pipino il Breve, nel 768, gli succedettero i due figli Carlomanno e Carlo
Il regno fu diviso tra i due eredi, ma di lì a tre anni la morte di Carlomanno ricondusse tutto il potere nelle mani del solo Carlo
Che poi sarebbe stato detto Carlo “Magno” (ossia Carlo “il Grande”)
Uno dei primi obiettivi dell’espansione Franca furono i Sassoni
Attraverso guerre sanguinose, repressioni di rivolte e la conversione forzata al cristianesimo, Carlo riuscì a sottometterli nell’804
L’espansione si spostò verso Oriente conquistando la Baviera e vincendo sugli Àvari
A Sud Carlo conduce campagne militari contro gli Arabi
I territori strappati agli Arabi, comprendenti la Catalogna e la città portuale di Barcellona, furono organizzati in una zona-cuscinetto detta Marca Hispanica
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La cultura in età carolingia
Nell’Europa occidentale i secoli che vanno dalla fine dell’Impero romano all’epoca carolingia segnarono un profondo stacco culturale rispetto al mondo antico
Durante l’epoca imperiale, il possesso della cultura classica, intesa come unione di letteratura, filosofia ed eloquenza, era l’elemento discriminante che consentiva l’accesso all’aristocrazia
era ciò che distingueva un “romano” da un “barbaro”
Quando il potere passò all’aristocrazia guerriere germanica, la nuova classe dirigente guardò con sospetto a questo sapere estraneo alle proprie tradizioni:
un sapere che si temeva potesse corrompere la purezza di costumi del popolo cui apparteneva
Iniziò perciò a formarsi un ceto intellettuale nuovo, composto da chierici
La chiesa continuava a essere il luogo in cui si conservavano le tradizioni culturali romane
Agli ecclesiastici competeva la conoscenza dei testi sacri, di cui erano depositari
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Il nuovo immaginario del mondo medievale
La cultura medievale era caratterizzata da una particolare visione del mondo di tipo pre-scientifico
gli uomini e le donne si credevano circondati da presenze soprannaturali
L’umanità riteneva di doversi quotidianamente confrontare con demoni, streghe, animali strani e altre entità invisibili
questi esseri magici continuarono a vivere nell’immaginario collettivo mescolandosi con elementi cristiani
Fiabe, leggende, credenze folkloriche formavano l’essenza della cultura non soltanto popolare, ma erano patrimonio comune delle gerarchie ecclesiastiche
Molte di queste credenze presupponevano l’intervento maligno del demonio, sempre sul punto di insidiare l’anima dei cristiani:
la stessa arte medievale elabora, tra i sui temi tipici, immagini di demoni e di esseri mostruosi e deformi
Per le persone di quest’epoca il mondo sensibile era solo una specie di maschera dietro la quale accadevano gli avvenimenti davvero importanti
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La dissoluzione dell’Impero carolingio
Carlo Magno aveva deciso di suddividere l’impero tra i figli
Al momento della sua morte (nell’814) l’unico di questi rimasto era Ludovico, detto “il Pio”
Dopo la morte di Ludovico (nell’840), l’impero fu diviso fra i tre figli del sovrano:
La Germania toccò all’omonimo figlio dell’imperatore, Ludovico (detto “il Germanico”)
La fascia centrale, da Aquisgrana a Roma, andò a Lotario insieme al titolo di imperatore
La Francia venne assegnata a Carlo (detto “il Calvo”)
Nell’842, a Strasburgo, Ludovico il Germnico e Carlo il Calvo strinsero un patto di alleanza contro Lotario
I giuramenti che i due sovrani prestarono in questa occasione - detti “giuramenti di Strasburgo” - furono redatti in tedesco antico e francese antico
Una delle testimonianze più antiche delle lingue che si erano man mano sviluppate dall’incontro del latino con i dialetti
Con il trattato di Verdun (dell’843), anche Lotario accettò di riconoscere la spartizione dell’impero
I vari discendenti di Carlo Magno cercarono l’appoggio dell’aristocrazia, donando quei territori “di famiglia” che avevano costituito le basi del primato della loro dinastia tra i Franchi
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