Il cinque maggio:
Scritta nel 1821 in soli tre giorni, quando si diffonde la notizia della morte di Napoleone a Sant'Elena.
All'inizio del componimento Manzoni si chiede se quella di Napoleone fu vera gloria. Così ripercorre tutta la sua vita fino all'esilio a Sant'Elena che permette al grande personaggio di fare silenzio interiore, avvicinarsi alla fede e ottenere così la gloria eterna in Dio, così immagina Manzoni (VERO POETICO). La gloria terrena allora risulta solo vanità.
PROVVIDA SVENTURA: la sventura dell'esilio si rivela provvidenziale, perchè consente a Napoleone di avvicinarsi a Dio.
Non si tratta di un personaggio umile, ma viene rappresentanto da vinto, non da eroe vittorioso.