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ANTIGONE/EDIPO ppt, TEMI, Conflitto famiglia-stato, Tema della hyubris…
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la donna elemento destabilizzante dell'ordine 'maschile' guidata dall'affetto e della forza dell'istinto
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Guido Guidorizzi afferma che Edipo ha una nascita irregolare, egli vive lontano dalla comunità poi ritorna salvandola dalla Sfinge.
Fino a qui pare un semplice racconto di un fondatore di una città (Mosè Romolo, Ciro il grande..) ma poi edipo NON FONDA NULLA, non costruisce nulla precipita invece nell'annientamento
Mito e fiaba si incontrano, il pastore che ha pietà, edipo che sconfiggendo la sfinge salva sua madre (la principessa Giocasta). Anche fisicamente è come se portasse un marchio di Caino, i segni di una natura doppia essendo zoppo e poi cieco.
Il marchio di caino si chiama così perchè in un passo della bibbia Caino, figlio di Adamo ed Eva , uccise suo fratello Abele in un impeto di rabbia gelosa. A quel punto dio gli applico una maledizione, essa era duplice: Caino non poteva più essere un contadino perché il terreno non avrebbe prodotto per lui, ed era anche cacciato dalla faccia di Dio. Dato che gli altri avrebbero sicuramente provato ad uccidere Caino per eliminare la maledizione, ha affisso sulla pelle di esso un marchio. Questo marchio aveva scritto che chiunque uccida Caino subirà vendetta sette volte. Era un segno così insolito che chiunque sia credente che non era terrorizzato da esso.
il mito rappresenta in chiave narrativa l'archetipo universale del complesso edipico, IL BAMBINO DESIDERA LA MADRE E VEDE IL PADRE COME RIVALE.
La TUKE è un progetto imperscrutabile , una forza immane a cui non è possibile sfuggire (Ducunt volentem fata, nolentem trahunt)(Il fato conduce colui che vuole lasciarsi guidare, trascina colui che non vuole. Seneca)
Lui è inoltre un cittadino di due città, per questo è doppiamente esule e doppiamente straniero. E' sia cacciatore che preda di se stesso. Alcune sue parole assumono un doppio significato secondo L' IRONIA TRAGICA. . La anfibonia della parola Da anfiballlo anfi(entrambe le parti) e ballo (lanciare) si usa per una parola che ha duplice significato ad esempio quando dice: Egli dice infatti ad esempio: Combatterò per Laio come se si trattasse di mio padre
Le strade dell'Arti Mantano(capire che non è possibile per gli uomini capire) sono distinte ed hanno 3 diversi significati: 1 per edipo, 1 per gli altri personaggi (Tiresia, Giocasta) ed uno per il pubblico. Questo tre significati si svelano alla fine e ne racchiudono uno solo, l'arti mantano che esprime il destino tragico di Edipo.
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arriva il pastore e minacciato da edipo parla dicendo che ricordava di aver dato il bambino al messagero
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Edipo è un eroe , tebe gli deve la salvezza ma comunque precipita dinanzi la verità
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Il messaggero annuncia la morte di Giocasta. Edipo esce e dialoga con il corifeo e poi con Creonte. Edipo chiede pietà a per le figlie e creonte e gli cominica che vuole allontanarsi volontariamente in esilio
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Giungono a Colono il coro dei Colonei e li invita a non entrare nel bosco sacro dove si sono fermati ad i margini
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Ode a colono, si fanno allusioni sul mondo dei morti e sofocle ormai alla fine della sua vita riflette sulla morte come un ritorno alla terra natale
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Creonte arriva con parole sofistiche ma attaccato da edipo mostra il suo vero volto, manda dei suoi soldati a rapire le figlie, teseo le salva e creonte viene scordato da guarde alla ricerca dei soldati che hanno ismene e antigone
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Protagonista il tema della morte, si riflete sulla morte di sofocle stesso
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Polinice racconta la sua storia, si presenta come un figlio che condivide con il padre il destino di esule ma edipo lo maledice
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Entra un messo (Persona incaricata di consegnare o riferire comunicazioni ufficiali) che racconta l'apoteosi di Edipo. Insmene e Anigone piangono la morte del padre e il loro destino. Entra Teseo che con le sue parole chiude la tragedia:
Il luogo in cui Edipo riposa non può essere violato, acconsente quindi a rimandare a tebe Ismene e Antigone
Edipo è l'uomo dal piede gonfio (oidos) è stato infatti rifiutato dai genitori ed esposto per morirvi alla natura selvaggia
Edipo è anche l'uomo che sa (oida). L'uomo che riesce a decifrare l'oracolo. Entrare nel proprio mistero significa per Edipo riconoscere nello straniero che regna a Tebe il bambino del paese, Questa identificazione anzichè integrare definitivamente Edopo alla patria che è sua, anzichè fissarlo al trino che occupa ormai come figlio legittimo del re ne fà un mostro che bisogna esiliare .
Sono due quindi le facce di Edipo. Gli conferiscono il suo aspetto da enigma riunendo in lui come in una formula a doppio senso due figura l'una l'inverso dell'altra. Egli è sia al di sopra sia al di sotto dell'umano, al di sopra come eroe più potente dell'uomo uguale al dio ma bestia brutta allo stesso tempo allontanato nella solitudine selvaggia delle montagne
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