Il filosofo immagina che John, un madrelingua inglese che ignora il cinese, sia chiuso in una stanza e riceva dall'esterno sequenze di ideogrammi cinesi, comportandosi come farebbe un computer che esegue un programma John li combina in base alle leggi specificate da un manuale, li consegna all'esterno in forma di nuove sequenze di ideogrammi,. Da una prospettiva esterna si ha l'impressione che John parli il cinese, ma dal punto di vista di John pare evidente che lui non comprende il cinese nello stesso modo in cui comprende l'inglese. Vuole dimostrare che il pensare non è una semplice elaborazione di dati, poiché vi è l'intenzionalità. Così quando John comprende il significato della parola inglese Flower la sua mente si rivolge a un fiore mentre quando all'interno della stanza elabora l'ideogramma corrispondente la sua mente non si rivolge a nulla ecco perché l'intelligenza umana è essenzialmente diversa dalla intelligenza artificiale.