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Chiesa e Potere temporale - Coggle Diagram
Chiesa e Potere temporale
PAPA GREGORIO I
La Chiesa di Roma iniziò ad avere un vero e proprio potere politico sotto il papa Gregorio I.
la sua attività
stabilì che i vasti latifondi ecclesiastici fossero spezzati che i pastori si trasformassero in agricoltori,
stabilì che le rendite dei terreni della chiesa fossero distribuite ai poveri,
promosse l'espansione del cristianesimo cattolico che durante il suo pontificato si affermò in Inghilterra tra gli anglosassoni ad opera del monaco Agostino, e si diffuse anche in Spagna dove i visigoti abbandonarono quindi l'arianesimo.
Si dedicò alla riorganizzazione della chiesa aiutato dai monaci benedettini, combattendo il clero corrotto e rinsaldando la disciplina religiosa.
lasciò numerosi scritti e si occupò anche di rendere più solenni le celebrazioni dei riti cattolici con i famosi canti gregoriani, tra gli scritti viene anche la regola pastorale in cui si sforza di indicare i principi che ogni vescovo deve seguire nel suo durante il suo magistero.
Potere temporale
Gregorio I fu il primo pontefice ad avviare direttamente delle trattative con i regni romano-barbarici. La politica intrapresa da Gregorio I fu continuata dai suoi successori quando, nell'VIII secolo, il papa strinse rapporti di alleanza con i Longobardi e con i Franchi.
grazie all’imperatrice Teodolinda riuscì a convertire al cattolicesimo romano la corte longobarda
origine
Gregorio primo detto Gregorio magno, discendente dalla nomina famiglia e degli amici, fu prima prefetto di Roma, Donati sui beni e poveri ai poveri si diede la vita monastica, venne inviato come Nunzio pontificio alla corte di Costantinopoli dove in sette anni poté conoscere la politica bizantina. Tornato a Roma divenne prima consigliere del Papa e poi nel 590 fu eletto pontefice.
GREGORIO II
Si è soliti considerare il 728 come l'anno di inizio del potere temporale del papa: in quest'anno il re longobardo Liutprando donò, all'allora pontefice Gregorio II, il castello di Sutri, nel Lazio. La donazione di Sutri era un riconoscimento del ruolo politico della Chiesa.
Leone III Isaurico
iconoclastia
si intende un movimento religioso diffusosi nell'Impero Romano d'Oriente, tra l'VIII e IX secolo, che si opponeva al culto delle immagini sacre.
D'altra parte l'Ebraismo e l'Islamismo vietavano la rappresentazione delle divinità con sembianze umane e, nei territori dove l'influsso di tali religioni era maggiore, si andavano diffondendo movimenti contrari alla venerazione delle immagini sacre.
Nel 726 promulgò un editto con il quale vietava il culto delle immagini sacre con lo scopo di:
1) porre un freno agli ordini monastici che commerciavano le immagini ssacre, fino a forme grossolane di idolatria
2) recuperare i favori delle popolazioni più orientali dell'impero dove era maggiore l'influenza degli Ebrei e degli Arabi.
Costantino V nel 754, stabilì che l'uso delle immagini sacre era illegale e fece rimuovere tutte le icone presenti nelle chiese ed arrestare chi tentò di opporsi ai suoi provvedimenti. Inoltre fece requisire le proprietà dei monaci.
La vicenda dell'icoonoclastia si concluse nell'843 con la reintroduzione del culto delle immagini sacre da parte dell'impero bizantino che avvenne con una cerimonia tenutasi nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli.