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CINEMA EUROPEO DEGLI ANNI ’10 - Coggle Diagram
CINEMA EUROPEO DEGLI ANNI ’10
L'espansione internazionale in Europa
I Lumiere puntavano ad attirare il pubblico borghese; dopo l'incendio o al Bazar de la Charité e la
perdita di interesse per l'elemento di novità del cinema lo allontanano e i cineasti francesi sono
costretti a puntare su un pubblico popolare.
I film venivano proiettati in tendoni mobili in piazze/fiere o in piccoli teatri di varietà inseriti in un
programma misto: la situazione rimane la stessa fino al 1905. Da quell'anno molti produttori
costruiscono la propria strategia commerciale sul recupero del pubblico borghese e colto delle città,
aumentando la durata dei film, migliorandone la qualità tecnica, cercando di accrescerne il
potenziale di interesse culturale.
Il periodo che va dal 1095 al 1912 sancisce il predominio del cinema europeo su quello statunitense,
perso poi per via della guerra e della nascita dello Studio System a Hollywood.
L’Italia e il filone storico-epico
L'Italia inizia a produrre più tardi rispetto agli altri paesi: tra 1905 e il 1906 vengono fondate tre
società di produzione, la Cines (Roma), la Ambrosio e l’Itala (Torino), con grande influenza dal
cinema francese (molti film sono remake).
Il genere più popolare è quello delle comiche: ogni casa produceva la propria costruendola su un
comico francese (es. André Deed, Cretinetti).
l genere che si impone è il filone storico-epico, nato per le stesse esigenze della Film d'Art: il
primo film è del 1908, Gli ultimi giorni di Pompei, di Luigi Maggi e produzione Ambrosio, 20
minuti, a, tratto dall’omonimo romanzo americano di Bulwer-Lytton.
Il successo scatena una reazione a catena:
• Investimento nel cinema;
• Realizzazione film più lunghi e costosi;
• Affermazione del genere storico;
La Francia e la Film d’Art
Nasce per riportare il pubblico borghese al cinema: la sua artisticità non sta tanto nella regia ma
nelle fonti letterarie e nel curriculum del cast tecnico e artistico delle figure coinvolte.
L’assassinio del Duca di Guisa
Girato nel 1908 da Charles Le Bargy e André Calmettes, sceneggiato da Henri Cavedan e musicato
da Camille Saint-Saëns.
ESTRATTO: L’assassinio del Duca di Guisa (L’assassinat du Duc de Guise, Charles Le Bargy,
André Calmettes, 1908)
Ipoteca dell’estetica teatrale (scenografia/costumi/recitazione), teatro muto; utilizzo della quarta
parete.
Ha un grande successo e viene molto imitato; Pathé e Gaumont crearono all’interno della loro
produzione una “serie d’arte”; l'idea viene ripresa in Italia, Germania, Russia e negli Stati Uniti
(1912 Adolph Zukor, Famous Players Film Company; Griffith nell'episodio francese di
Intolleranza).
Immaginario nazionale e romanità
Il genere storico-epico catalizza una ricerca di episodi della storia che tendono a recuperare i valori
culturali su cui costruire un immaginario nazionale: il primo film italiano, 1905, celebra la
liberazione delle truppe Savoia e dei garibaldini (La presa di Roma, Filoteo Alberini), inaugurando
il recupero della romanità di cui si servirà anche il fascismo. L'esigenza di mobilitazione della
borghesia attraverso i miti è giustificata dal clima di nazionalismo che segue la conquista della
Libia nel 1911 e l'inizio della guerra.