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ceramica - Coggle Diagram
ceramica
STAMPAGGIO
- Una lastradi argilla semimolle con spessore di 1 cm viene appoggiata sullo stampo.
- Lo stampo si alza fino al controstampo e modella la lastra di argilla pressandola.
- Il pezzo così ottenuto viene estratto e poi rifinito.
- Su una pressa sono montati lo stampo (parte bassa mobile) e il controstampo (parte alta fissa).
COLATURA
- Lo stampo di gesso è formato dalla base e da due semistampi, uniti tra loro con perni. Ogni semistampo dà forma a metà oggetto.
- Si cola la barbottina nei due semistampi uniti con una cinghia. Il gesso assorbe l’acqua: dopo cinque minuti l’argilla sulle pareti è solida. Si rovescia lo stampo e l’argilla in eccesso esce.
- Dallo stampo si estrae il pezzo, un guscio di argilla vuoto all’interno, di colore grigio scuro. Le sbavature sono rifilate con un cutter e la superficie viene lisciata con una spugna umida.
- Dopo alcuni giorni il pezzo si asciuga
e diventa di colore biancastro.
TRAFILATURA
- Il forno di essiccazione mantiene i mattoni a
50 °C per circa un’ora.
- L’impasto di argilla viene compresso contro la filiera, da cui esce sotto forma di una lunga striscia a sezione costante. La striscia viene tagliata con un filo d’acciaio nella misura voluta.
- I mattoni essiccati, caricati su un carrello, entrano nel forno di cottura per essere cotti a 1000 °C.
TORNITURA
- L’artigiano posiziona un pezzo di argilla al centro del tornio e lo fa girare.
- Appoggia le mani creando una specie di cupola.
- Affonda le dita creando un foro e allungando via via il bordo in altezza fino a ottenere la forma voluta.
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Estrazione dell’argilla
Quasi tutte le argille sono estratte da cave. Prima di aprire la cava si fan- no i carotaggi, cioè una trivella preleva lunghi cilindri di terreno la cui forma ricorda quella delle carote.
Dopo averli analizzati, se i risultati sono buoni, le ruspe tolgono lo strato superficiale e accumulano il mate- riale di riporto ai margini dell’area.
Arrivati allo strato argilloso si inizia a scavare con il sistema a gradoni, simile a quello usato per la miniera a cielo aperto (vedi capitolo Metalli).
Il materiale viene estratto dalle sca- vatrici o da scavatori con ruote a tazze: queste strappano dal fianco dei gradoni grosse zolle di argilla che, tramite nastri trasportatori, vengono caricate sui camion e portate alle fabbriche di prodotti ceramici.
Industria della ceramica
Nelle fabbriche di prodotti ceramici l’argilla in polvere viene mescola- ta con sostanze minerali, che migliorano le proprietà dei prodotti fina- li, e impastata con acqua.
Si ottiene così una massa plastica che viene conservata in una vasca, in attesa delle quattro fasi di lavorazione.
- Formatura o foggiatura Viene data all’impasto la forma voluta; il pezzo formato essicca all’aria per alcuni giorni, perdendo così qua- si completamente l’acqua che contiene.
I prodotti ceramici si suddividono in due gruppi: ceramiche a pasta compatta (la porcellana e il gres) e ceramiche a pasta porosa (la terra- cotta, la terraglia e la maiolica) che non vengono sottoposte a invetriatu- ra e seconda cottura.
Tecniche di formatura
La formatura può essere fatta con stampo (stampaggio e colatura) o sen- za stampo (trafilatura e tornitura). Vediamo le diverse tecniche.
A. Stampaggio L’impasto viene premuto da una pressa contro uno stampo che riproduce la forma dell’oggetto finale; serve per ottene- re pezzi di forma semplice, come i piatti.
B. Colatura L’impasto molto liquido, chiamato barbottina, viene versato in stampi di gesso; serve per ottenere pezzi più complessi, come brocche e apparecchi sanitari (lavandini ecc.).
C. Trafilatura L’impasto viene fatto passare nella filiera, un’apertura sagomata da cui esce sotto forma di striscia continua; serve per ot- tenere pezzi a sezione costante, come i mattoni forati.
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- Cottura I pezzi essiccati vengono cotti in un forno a una tempera- tura che aumenta lentamente fino a 950 °C in circa 8 ore; poi il for- no viene spento e si raffredda lentamente in circa 20 ore. I pezzi, di- ventati duri e resistenti, sono detti biscotti.
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- Invetriatura Il biscotto viene colorato (oppure no) e rivestito con un sottile strato di vetrina, una polvere sciolta in acqua applicata per immersione (nei pezzi piccoli) o a spruzzo (nei pezzi più grandi).
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- Seconda cottura Un ciclo di cottura simile al primo fa vetrificare la vetrina, che diventa una pellicola dura e trasparente.
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