Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
L'Italia: da neutrale a interventista. Gli estremi del dibattito -…
L'Italia: da neutrale a interventista.
Gli estremi del dibattito
Allo scoppio della guerra l'Italia si dichiara neutrale. La Triplice Alleanza, composta da Italia, Austro-Ungheria e Germania obbligava infatti gli Stati a entrare in guerra solo in caso di difesa
a decidere per la neutralità sono i liberali, perché sostengono che, trattando con le potenze, l'Italia potrà ottenere le conquiste territoriali sperate
Sono favorevoli alla neutralità anche :
cattolici
socialisti
Il dibattito accende diverse parti:
i partiti politici
gli intellettuali
l'esercito
le piazze
La monarchia e il governo
Sostengono invece una politica interventista:
I seguaci di Mussolini, che sul quotidiano "Il Popolo d'Italia" inneggia alla guerra
gli irredentisti, che derivano il loro nome dalla "redenzione" delle terre in cui vivono persone di cultura e lingue italiana, rimaste sotto gli Asburgo; vogliono entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa, per fare guerra all'Austria-Ungheria
i nazionalisti
gli "interventisti democratici", che pensano di riprendere in mano il Risorgimento
i sindacalisti rivoluzionari, che vedono nella guerra un modo per ricostruire la società dalle fondamenta
L'Italia entra in guerra nel 1915, a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia.
Il trattato ufficiale che segna l'entrata in guerra è il Patto di Londra, che promette all'Italia Trento, Trieste e nuove acquisizioni sul litorale balcanico. Il documento fu firmato all'insaputa del Parlamento.