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CAP. 7 DISEGNI SPERIMENTALI DI RICERCA MICRO-SPERIMENTAZIONE DIDATTICA E…
CAP. 7 DISEGNI SPERIMENTALI DI RICERCA MICRO-SPERIMENTAZIONE DIDATTICA E OSSERVAZIONE SISTEMATICA
Disegno sperimentale
Disegno sperimentale e quasi-sperimentale
complessi e poco sostenibili nelle realtà scolastiche che pongono vincoli organizzativi e strutturali
Anche se rimangono la forma di ricerca empirica per eccellenza volta a controllare l’efficacia (in termini di qualità ed equità) dei processi di insegnamento-apprendimento
occorre considerare la necessità di forme di sperimentazione realmente sostenibili all’interno dei contesti educativi
Disegno quasi-sperimentale
utile nella ricerca esplorativa
maggiormente sostenibile nelle realtà scolastiche
Non prevede la randomizzazione fra gruppi sperimentali e di controllo
alle volte, rinuncia anche alla presenza del gruppo di controllo
Impiega gruppi sperimentali già presenti in natura
Occorre tenere presente che le inferenze basate sui dati di un quasi-esperimento non sono molto affidabili
poiché non possono tenere sotto controllo tutte le variabili confondenti:
ci si dovrà quindi avvalere di molteplici osservazioni per poter innalzare la generalizzabilità dei risultati
Per verificare le ipotesi è fondamentale che
siano state preventivamente formulate in modo che siano identificabili gli esiti attesi
e che gli stessi siano espressi in termini quantitativi
La mancata operazionalizzazione
ovvero definizione descrittiva delle ipotesi da provare
o la mancata programmazione delle fasi e delle operazioni da svolgere per il controllo dei risultati sperimentali
possono rendere difficile verificare rigorosamente le ipotesi sottoposte a verifica
Microsperimentazione
Per garantire il controllo necessario ad una sperimentazione scientifica
1980 Domenici e Vertecchi
proposero delle iniziative definite
microsperimentazioni
non grandi progetti di cambiamento, ma iniziative più circoscritte
Il termine micro fa riferimento alla
alla dimensione più contenuta dell’indagine
La ricerca viene così rivolta a singoli aspetti del fare scuola e a problemi dell’educazione ben definiti
Le fasi principali
Rilevazione di una situazione problematica
raccolta dei riferimenti principali sugli studi già effettuati sulla questione
Problema
definizione della variabile sulla quale si intende intervenire, l’ipotesi che si vuole verificare
Procedura
descrizione delle fasi di attuazione della microsperimentazione e degli strumenti da utilizzare
Risultati
dati rilevati tenendo conto dell’ipotesi
Discussione
esame dei dati tenendo conto dell’ipotesi e della letteratura
Bibliografia
riferimenti fondamentali adoperati
viene svolta su piccoli numeri di partecipanti
e con un numero ridotto di variabili che sono sottoposte a stretto controllo nel confronto con gruppi di controllo
Comportano un periodo di tempo di svolgimento dell’indagine contenuto
questo fa sì che ci sia un maggior livello di controllo
necessitano di particolare attenzione in sede di generalizzabilità dei risultati
è importante svolgere ripetute indagini con diversi campioni e rilevare la stabilità dei risultati
prevedono campioni molto ampi, ma rilevano contemporaneamente molteplici variabili che non è facile tenere sotto stretto controllo metodologico
Questo comporta minori limiti nella generalizzabilità dei risultati
i risultati di alcune ricerche
Il progetto PRIN (Domenici, 2017)
si è proposto di confrontare i risultati degli apprendimenti di allievi provenienti da classi in cui era stata svolta una didattica innovativa con
i risultati conseguiti da allievi che hanno svolto una didattica tradizionale, nell’ipotesi di ottenere, nel gruppo sperimentale, un incremento dei livelli di apprendimento degli allievi
La prima fase della sperimentazione si è concentrata
sulla formazione dei docenti a una strategia didattica flessibile e integrata
È stato preliminarmente valutata la portata del grado di attuazione di tale tipologia di didattica da parte dei docenti coinvolti nel periodo di formazione
Dai dati emerge che
la percentuale di applicazione delle indicazioni fornite tramite il progetto PRIN
per la realizzazione di una strategia didattica flessibile e realmente integrata è risultata soddisfacente
Nell’ambito dello stesso progetto PRIN
sono state valutate anche alcune misure di atteggiamento dei docenti (sia del gruppo sperimentale che di quello di controllo) prima e dopo l’attività didattica a scuola (Biasi e Patrizi, 2017);
In particolare, è stato somministrato ai docenti coinvolti uno strumento validato
la «Scala di Autoefficacia del Docente» (SAED; adattamento italiano di Biasi, Domenici, Capobianco, Patrizi, 2014)
consente di rilevare la percezione di auto-efficacia del docente
I risultati hanno mostrato per i docenti del gruppo sperimentale
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Per quanto riguarda le ricadute di tale didattica innovativa sui livelli di apprendimento conseguiti dagli allievi del gruppo sperimentale e di quello di controllo si evidenzia che
l’applicazione del modello didattico flessibile integrato a cura dei docenti ha prodotto
una facilitazione nei processi di apprendimento
c’è stato un incremento dei livelli di apprendimento nelle varie prove somministrate
e un miglioramento nella qualità degli apprendimenti