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UMBERTO SABA
Vita
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Si avvicina alla musica con scarsi risultati, ma già da adolescente comincia a scrivere poesie che risentono dell'opera di Parini, Foscolo, Leopardi e Petrarca
1903: si trasferisce a Pisa per studiare prima letteratura e poi archeologia, latino e tedesco
1913: si trasferisce a Bologna, dove collabora con il quotidiano "Il Resto del Carlino"
Durante la prima guerra mondiale viene mandato al fronte; in questo periodo approfondisce la conoscenza di Nietzsche
1938: a causa delle leggi razziali è costretto ad andare a Parigi; nel 1939 torna, Ungaretti cerca di aiutarlo, ma invano
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Opere principali
Canzoniere
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Edizioni del 1921, 1945, 1948, 1957
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Ricordi/Racconti
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Comprende la sezione "Gli ebrei" (1910-1912) costituita da descrizioni delle abitudini di vita della comunità ebraica di Trieste
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Temi principali
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Affetti personali e familiari (principalmente Lina, la moglie, e Linuccia, la figlia)
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Poetica
1912: "Quello che resta da fare ai poeti", testo teorico in cui spiega quale sia il ruolo della poesia e che cosa si dovrebbe scrivere
Costante indagine interiore, una sorta di terapia per comprendere la propria interiorità (rapporto con la psicoanalisi e Freud)
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La poesia deve esprimere e descrivere ala condizione esistenziale dell'uomo nella sua quotidianità -rendere universale l'esperienza personale
La poesia deve essere chiara, non criptica
Il linguaggio che utilizza è familiare e tradizionale insieme. La verità della scrittura deve venire prima della bellezza
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