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VIOLENZA SULLE DONNE
PROGETTI:
Thinking of you
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realizzata nel giugno del 2015 e dedicata alle donne vittime di violenza sessuale durante la guerra del 1998-99 in Kosovo
Alketa ha viaggiato attraverso il paese per raccogliere cinquemila vestiti che ha steso al vento nello stadio di calcio della capitale, Pristina.
Le sagome bianche
“Mai più violenza sulle donne” dice la scritta in cima al disegno. Il murale è stato realizzato l’8 marzo, giornata internazionale della donna. Vengono rappresentate 107 sagome di carta bianche unite per la mano, una catena di figure femminili, con gonna, immagini bianche che impressionano per il loro messaggio nudo e crudo. Infatti su di ogni sagoma è posta una targa su cui è scritto il loro nome e la data di nascita e di morte.
Nel quartiere San Lorenzo a Roma ci si imbatte, in via dei Sardi, nel murale di Luca Ximenes, in arte Desx.
What are you wearing?
OBBIETTIVO: Sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e abbattere il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno “provocanti”
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La fotografa Katherine Cambareri ha dato vita al progetto fotografico: "Well, what were you wearing?", fotografando gli abiti indossati da studentesse universitarie violentate in un campus statunitense. Per dimostrare l'ovvio, che la violenza non viene cercata o provocata.
"What were you wearing?" è anche un'istallazione, un progetto artistico creato nel 2013 da Jen Brockman e da Mary A. Wyandt-Hiebert, e si ispira alla poesia "What I was wearing" di Dr. Mary Simmerling.
La mostra è esposta all'Università del Kansas e mostra 18 storie di violenza sessuale attraverso i vestiti che ogni vittima indossava al momento dell'aggressione (ovviamente non si tratta degli abiti originali, ma uguali a quelli indossati in quel momento, perché l'importante è ciò che essi rappresentano).
Zapatos Rojos
20 Agosto 2009 a Ciudad Juárez, Messico, sono state disposte a terra 33 paia di scarpe rosse. Elina Chauvet è l’artista che ha dato inizio al cammino simbolico di tutte quelle donne vittime di violenza, nel mondo
Il rosso. Come il sangue che ogni giorno le donne versano per mano dei propri padri, mariti, ex compagni. Rosso. Il simbolo dell’energia vitale, della forza fisica e mentale, della volontà di opporsi ai maltrattamenti
Il luogo piú pericoloso
su piatti di ceramica vennero scritte le frasi utilizzate dai media per parlare di femminicidio, con cui spesso si “giustificano” gesti violenti ai danni delle donne.
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