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Atene si impadronisce dell'Egeo - Coggle Diagram
Atene si impadronisce dell'Egeo
1.2 la costruzione delle lunghe mura
La tensione tra le fazioni cittadine non tardò a manifestarsi apertamente nella contrapposizione tra Aristide, capo dei conservatori, e Temistocle, capo dei democratici.
Aristide era favorevole a mantenere gli equilibri con Sparta, e Temistocle, capo dei democratici.
Aristide era favorevole a mantenere gli equilibri con Sparta, mentre Temistocle, forte della vittoria di Salamina, sognava di vedere Atene a capo dell'intera penisola ellenica
In vista di questo grandioso progetto, Temistocle avviò la costruzione delle Lunghe mura, così chiamate perché univano la città di Atene al porto del Pireo
Ovviamente questa decisione aveva anche implicazioni politiche: riduceva il ruolo militare della fanteria oplitica e della cavalleria
1.1 nasce la lega di Delo
Le guerre persiane avevano rappresentato un punto di svolta per la storia della Grecia, e nel particolare per Atene.
Il conflitto aveva permesso agli Atenesi di guardare al mare con occhi nuovi.
adesso dal mare, a differenza dei secoli precedenti, provenivano il prestigio e la forza della polis più importante dell'Attica.
La vittoria sui Persiani, infatti, era stata conseguita soprattutto grazie all'abilità della flotta e alle agili triremi
Tuttavia la Persia rappresentava ancora una minaccia concreta e, per questo, Atene nel 477 a.C. promosse la
Lega di Delo
un'alleanza politico-militare che riuniva circa duecento poleis dell'Attica Ogni polis era autonoma e doveva con pari diritti, aiutare ad armare e mantenere, direttamente o con contributi annuali una potente flotta da guerra per impedire alle navi persiane e dei loro alleati, di mantenere il monopolio dei traffici marittimi nell'Egeo
1.3 la rottura dell'alleanza con Sparta e i democratici al potere
La fazione aristocratica non tardò a organizzarsi per ostacolare il progetto di Temistocle e nel 471 a.C. l’esponente democratico fu ostracizzato e mandato in esilio.
Non era estraneo ai fatti Cimone, il figlio di Milziade, nuovo elemento di spicco tra gli aristocratici. La fortuna politica di Cimone raggiunse l’apice due anni dopo (469 a.C.) quando, al comando della flotta della Lega, riuscì a sorprendere e ad annientare la flotta persiana
che si era rifugiata alla foce del fiume Eurimedonte, nell’Anatolia meridionale, assicurandosi così il pieno e definitivo controllo di tutte le rotte dell’Egeo.
Tuttavia, pochi anni dopo, la supremazia degli aristocratici guidati da Cimone ebbe termine, insieme all’alleanza con Sparta. Nel 462 a.C., infatti, a Sparta scoppiò una violenta ribellione tra gli iloti e Atene inviò rinforzi guidati da Cimone in aiuto agli spartiati.
Ma questi ultimi, temendo che gli Ateniesi facessero causa comune con gli iloti, li rispedirono indietro. Questa bruciante umiliazione diede modo a Efialte, capo del partito democratico ateniese, di sferrare un colpo decisivo al potere aristocratico:
nel 461 a.C. fece esiliare con l’ostracismo Cimone, pose fine all’alleanza con Sparta, stabilita vent’anni prima, e strinse un accordo con Argo, tradizionale rivale della città dorica.
Questa svolta, oltre a segnare un punto di non ritorno nei rapporti tra le due poleis, implicò anche la fine della supremazia del partito aristocratico ad Atene