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SCIENZA E FASCISMO - Coggle Diagram
SCIENZA E FASCISMO
Guglielmo Marconi considerava una falsa leggenda che il fascismo avesse poca simpatia per la scienza e per la cultura in genere.
La scienza è il mezzo per aumentare il benessere degli uomini e per renderli più buoni e più felici, non solo per il campo dove l'intelligenza umana si afferma e si innalza verso Dio.
I fenomeni sociali, economici e politici sono sempre più influenzati dalle conquiste della scienza.
I governi sostengono gli uomini di scienza.
Il governo fascista ha sempre fatto ingenti sacrifici per le Università con la visione dell'alto significato che essere hanno nella vita della nazione.
Il governo fascista decise di fondare due grandi istituti con compiti diversi ma coordinati tra loro, con funzioni altissime per la vita scientifica del paese: la Reale Accademia d'Italia e il Consiglio nazionale delle Ricerche.
La Reale Accademia d'Italia era "un centro vivo della cultura nazionale, che alimentava e promuoveva il movimento intellettuale, secondo il genio e le tradizioni della gente e ne diffondeva l'efficacia oltre i confini della patria".
Essa aveva lo scopo di promuovere e coordinare il movimento intellettuale italiano nel campo delle scienze, delle lettere e delle arti.
Era divisa in quattro classi: scienze morali e storiche, scienze fisiche matematiche naturali, lettere, arti.
Il consiglio nazionale delle Ricerche serviva per coordinare e disciplinare le ricerche scientifiche.
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Il suo scopo era quello di organizzare le risorse energetiche, di denaro e di tempo in quanto il nostro paese presentava numerosi problemi dal punto di vista della sovrappopolazione e della scarsità delle materie prime.
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