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FIUME FENESTRELLE, Il torrente Fenestrelle ha origine dalle pendici dei…
FIUME FENESTRELLE
Il fiume Fenestrelle, è nato nelle acque del Sambuco, è stato sempre importante per l'economia di Avellino, infatti sulle sue rive sorgevano cartiere e mulini che sfruttavano un canale chiamato "Palata" che convogliava l'alveo del fiume verso gli opifici. A regolare il flusso idrico era il Torrione delle acque, sito nei pressi del villaggio Rivarano, che altro non era che una torretta scavata nel Tufo, sul cui sfondo sgorgava una sorgente che attraverso una paratia, veniva inviata alla palata di legno, che convogliava l'acqua nel sistema idraulico del mulino. Già nell'anno mille furono costruiti il mulino dell'Infornata e il mulino della Macchia, di cui ancora oggi possiamo vedere i ruderi. Più avanti le acque alimentavano Il Mulino della Ferriera, in via due Principati. Il fiume, incanalato verso nord, attraversa il borgo di San Leonardo e Sant'Antonio Abate, dove c'era l'omonimo "Mulino di Sant'Antuono" e la celebre fontana di Grimoaldo (Fontana Tecna); dopo un breve tratto nella valle delle Fornelle, andava ad alimentare il famoso Mulinello, da cui prende il nome la contrada delle Molinella. Qui sorgevano altri opifici per la tintura della lana e gli ultimi due mulini, quello del Santo Spirito e della Puntarola; in tutto, i mulini che incontriamo nel nostro percorso sono otto: l'ultimo di cui si abbiano testimonianze è quello di Rio Cupo, che era nel Campetto di Santa Rita e fu distrutto negli anni 60. 
Il torrente Fenestrelle nei secoli ha modellato le valli della città di Avellino.
Oggi conserva
Oggi conserva ben poco dell'antica purezza delle sue acque ed è in gran parte inquinato soprattutto dall'affluente Ricadano incui si riversano gli scarichi urbani del Torrente di Mercogliano. In passato si assisteva agli straripamenti dell'alveo nei periodi delle piogge. Nel 1878 una disastrosa alluvione nei pressi di Fontanatetta fece circa 15 vittime. Durante le alluvioni del Novecento le conseguenze furono nefaste, fortunatamente, solo per le colture. L'ultimo disastro collegato al Fenestrelle é datato nell'ottobre del1985, quando del materiale solido eroso dalle alture di Mercogliano fu trasportato nel letto del fiume fino a valle, ma grazie al profondo dislivello tra il Fenestrelle e il centro abitato, non vi furono danni alle persone. Fino a pochi anni fa capitava ancora che si allagassero le contrade Informata e Macchia (sedi di antichi mulini), ma questo problema è stato risolto rinforzando gli argini.
Il termine Fenestrelle è l'unione dei termini "finestra" e "stella: i barbari, nell'antichità volevano erigere gli altari per adorare i loro dei in mezzo alle radure disboscate, a cui provvedevano a dare un nome; è quindi certo che il luogo detto "Fenestrella" fosse la sede di un culto pagano, pare legato al nome del poeta Virgilio. La località Fenestrella è quella che oggi dà il nome all'omonimo torrente: il termine fu coniato circa 1200 anni fa e ha dunque origini antiche, legate ai tempi in cui vennero tracciati i confini dei vari Principati della Campania, e sta ad indicare l'avvallamento vicino al colle Faliese, che permetteva di volgere lo sguardo verso Salerno, appunto come se fosse una finestra.
La Valle del Fenestrelle si dirama, col suo carico di affluenti (Rio Cupo, Rio San Francesco, Rivarano,lemale), dalla parte Occidentale della città fino a Est, verso l'antica Abellinum,e per gran parte del suo percorso scorre nell'avvallamento da esso stesso creato,nei secoli,erodendo la massa tufacea. Il dislivello tra la valle e il piano stradale in certi punti è notevole: si va dai 21 metri al livello di via Zigarelli e ai 18 metri a quello del ponte della Ferriera; poi esso si assesta tra il Largo Santo Spirito, la Puntarola e Atripalda, dove sfocia nelle acque del più noto fiume Sabato.
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Il torrente Fenestrelle ha origine dalle pendici dei monti Esca e Faliesi. Dopo aver percorso 4,5 km circa esso raggiunge il territorio comunale di Avellino, percorrendolo trasversalmente in direzione ovest-est, per proseguire successivamente, con un percorso di altri 4,5 km circa fino a Pianodardine, dove si immette nel fiume Sabato. La valle del Rio Fenestrelle ha conservato nel tempo la connotazione di zona agricola, anche se in due tratti
è stata modificata con riporti e tombamenti: essa, pertanto, pur ricadendo in un ambito territoriale di notevole urbanizzazione ed antropizzazione, ha mantenuto un buon livello di naturalità.