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La cultura nell'età carolingia - Coggle Diagram
La cultura nell'età carolingia
dalla fine dell'Impero romano all'epoca carolingia
avviene
un profondo stacco culturale rispetto al modo antico
la cultura classica destinata al pubblico aristocratico e colto, ora perde il proprio ruolo in un mondo che richiede necessitava differenti
la nuova classe dirigente di origine germanica
guarda con diffidenza quelle conoscenze, estranea alla loro tradizione e per tale motivo non lo ritengono più un titolo utile e richiesto
declino delle scuole pubbliche romane e nel VI secolo diventano praticamente inesistenti
si inizia a formarsi
un nuovo ceto intellettuale
composto principalmente da
chierici
La Chiesa continua a essere il centro delle tradizioni culturali romane
con l'obiettivo di mantenere
la conoscenza dei testi sacri
la cultura diventa un monopolio nelle mani della Chiesa, la conoscenza veniva trasmessa praticamente solo nelle scuole religiose dove si studiava della
lingua latina
e dei
grandi autori dell'antichità
i monasteri vengono affollati da giovani novizi che devono essere istruiti
nasce cosi la pedagogia monastica, che riserva grande attenzione ai fanciulli per plasmare nei migliore dei modi la spiritualità dei fanciulli sotto la guida di un maestro
il giovane era controllato e guidato
oltre la spiritualità si dava molta considerazione anche all'istruzione
si imparava a scrivere e a leggere, poi si studia l'arte del trivio necessaria per la comprensione dei testi sacri e della lingua latina
Fu Carlo Magno attraverso una serie di provvedimenti a formare un'istruzione alla futura classe dirigente e a rinforzare la formazione culturale del clero. I suoi sforzi portarono alla
rinascita carolingia
nel IX secolo
richiama monaci e chierici
per migliorare e moltiplicare le scuole
la cultura classica viene recuperata come modello di lingua latina pura
in un periodo dove quest'ultima sta venendo inquinata
l'unica scuola a non dipendere da istituzioni ecclesiastiche e la
Scuola Palatina
dove studiavano i figli dei funzionari