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CAP. 7 DISEGNI SPERIMENTALI DI RICERCA MICRO-SPERIMENTAZIONE DIDATTICA E…
CAP. 7 DISEGNI SPERIMENTALI DI RICERCA MICRO-SPERIMENTAZIONE DIDATTICA E OSSERVAZIONE SISTEMATICA
Disegni di ricerca
In ambito educativo ci sono molte modalità di condurre indagini scientifiche; tra le principali tipologie ci sono:
Ricerche sperimentali
in cui il ricercatore può modificare volontariamente parte della realtà di studio per poter cogliere i mutamenti avvenuti in seguito al suo intervento
Ricerche non sperimentali
in cui non è possibile ciò a causa di limiti materiali, fattuali o deontologici
Un carattere a parte è rappresentato dalle ricerche quasi-sperimentali
Sperimentare vuol dire
alterare intenzionalmente alcuni elementi della realtà controllandone gli effetti in modo da cogliere le relazioni tra modifiche introdotte e risultati ottenuti
Il presupposto per fare ciò è che si sia ben studiato il problema
Sulla base di tutti gli elementi conoscitivi raccolti sia dall’esperienza diretta che da una attenta ricognizione della letteratura sull’argomento, si potrà meglio definire l’ipotesi inizialmente formulata
A partire da questa, verrà messo a punto il piano sperimentale, e saranno ideati e costruiti gli strumenti per il controllo-confronto delle ipotesi formulate
Metodo sperimentale
articola in 4 fasi successive:
Osservazione del fenomeno
Messa a punto dell’ipotesi da testare
Pianificazione e attuazione dell’esperimento e rilevazione dei dati
Interpretazione dei risultati
Dal punto di vista procedurale si formulano 2 tipi di ipotesi:
Ipotesi nulla (Ho):
l’intervento sperimentale non apporterà modifiche significative
non ci sono differenze tra i due diversi campioni osservati
prevede che non ci sia un cambiamento nonostante l’alterazione della o delle variabili sperimentali
Viene formulata con il proposito di respingerla attraverso lo svolgimento dell’indagine a favore dell’ipotesi alternativa
Ipotesi alternativa (Hi):
ipotesi che si vuole sottoporre a verifica proprio attraverso la ricerca
Alcune strategie utilizzate per mantenere costanti tutte le variabili e le condizioni non legate all’ipotesi che deve essere verificata possono essere:
Controllo a singolo cieco
i partecipanti non sono a conoscenza delle condizioni sperimentali in cui si trovano
Controllo a doppio cieco
anche lo sperimentatore non ne è a conoscenza
Controllo placebo
Condizione sperimentale in cui non è somministrato il trattamento o non vi è una manipolazione della variabile indipendente
Disegno sperimentale
Il disegno sperimentale classico prevede di porre a confronto due situazioni, una usuale e l’altra nella quale volontariamente modifichiamo alcuni aspetti al fine di conoscere gli effetti dell’alterazione introdotta
Se consideriamo 2 gruppi di allievi:
uno rappresenterebbe il gruppo sperimentale
cioè quello in cui alteriamo volutamente alcuni fattori del contesto (variabili indipendenti)
l’altro, il gruppo di controllo, in cui non effettuiamo modificazione
Gc
=gruppo di controllo;
T1
= trattamento “normale” o assenza di intervento;
R1
= risultato gruppo di controllo;
Gs
= gruppo sperimentale;
T2
= trattamento sperimentale;
R2
= risultato gruppo sperimentale
Se non abbiamo due gruppi a disposizione
possiamo utilizzare lo stesso gruppo prima come gruppo di controllo e poi come gruppo sperimentale
ovvero utilizzeremo un gruppo unico ricorrente, ovvero stesso gruppo con due trattamenti diversi e in tempi diversi, per rilevare come mutano i risultati
È importante rilevare e confrontare i risultati successivi al trattamento attraverso strumenti di misura e controllo delle caratteristiche iniziali e in uscita (oltre che processuali) che ci forniscano dati e/o informazioni affidabili
Il problema fondamentale è
avere strumenti adeguati per la verifica delle situazioni di ingresso e di uscita
Per esempio, nell’ambito della valutazione degli apprendimenti
gli strumenti che ci permettono di avere queste informazioni sono di tipo strutturato, come i test oggettivi, o semi-strutturato
che permettono di svolgere «osservazioni sistematiche» affidabili, in modo diretto e/o mediato
Le conclusioni cui giungiamo possono essere influenzate da
alcune distorsioni (o bias) che vanno tenuti sotto controllo; questi bias possono essere a carico:
del ricercatore;
dei partecipanti o soggetti sperimentali;
del disegno di ricerca
Per evitare queste distorsioni occorre
operare in condizioni controllate e può essere necessario ricorrere a
standardizzazione delle procedure
utilizzo di procedure uniformi e costanti in ogni fase della sperimentazione e per ogni partecipante
standardizzazione delle norme
uniformità nell’attribuzione dei punteggi e nella valutazione dei dati
Nelle realizzazione delle procedure sperimentali possono subentrare alcuni aspetti confondenti:
Effetto dell’aspettativa (effetto Rosenthal):
distorsione dei risultati provocata dall’aspettativa che lo sperimentatore o i soggetti sperimentali hanno in merito ai risultati stessi
Effetto placebo
distorsione dei risultati provocata quando i partecipanti a un esperimento modificano le loro risposte in assenza di qualunque tipo di manipolazione sperimentale
sperimentale (per esempio in funzione di effetti di suggestione positiva o negativa – effetto nocebo – sul verificarsi dei risultati attesi)