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LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE - Coggle Diagram
LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
PREMESSE (Nella seconda metà del 700 ci fu una grande
trasformazione riguardante il sistema di produzione e distribuzione dei beni
) [iniziare da qui, leggere in senso orario]
Ci fu un processo evolutivo che iniziò nel 600: l'Europa sera basata su agricoltura e commerci, ma successivamente con l'aumento della domanda e la maggiore disponibilità di manodopera nacquero le
industrie a domicilio
, che impiegavano i contadini quando non lavoravano nei campi
Tra 600 e 700 nacquero le prime
manifatture centralizzate
, ovvero luoghi di lavoro unici che i dipendenti avevano come unica occupazione. Queste
prime fabbriche
nacquero sia in Inghilterra che in Francia e si producevano soprattutto beni di lusso e forniture per lo stato
cause
crescente domanda di beni causato dall'aumento demografico
innovazioni tecnologiche
capitali investiti dai mercanti
Le
macchine
furono fondamentali nel consentire la crescita della capacità produttiva
nuovi fonti di energia minerali
maggiore disponibilità di manodopera
Le grandi esplorazioni geografiche e le nuove rotte commerciali fecero si che l'Europa assunse un ruolo centrale nel mondo che le grandi potenze del tempo si arricchissero ponendo le basi a una successiva
conquista coloniale del mondo
Mentre l'Europa si espandeva alcuni paesi come la Cina scelsero un
isolamento commerciale
: per esempio in Cina erano state fatte moltissime scoperte innovative come carta e polvere da sparo oltre a tecniche avanzate in vari ambiti, ma non vennero sfruttate per l'espansione commerciale
In Europa gli
imprenditori privati
erano un ceto affermato già da secoli e loro puntavano all'incremento dei profitti così costruirono una fitta rete commerciale con il resto del mondo. Ciò fu favorito da diversi fattori come la tensione verso un costante progresso e lo sfruttamento delle risorse disponibili
La
borghesia imprenditoriale
(altro ceto importante) fu indispensabile per cambiamenti anche legati alle rotte commerciali che garantivano un grande contributo allo sviluppo economico e ai governi (comprese monarchie assolute). Grazie agli illuministi e al liberismo si consolidò una classe imprenditoriale sempre più attiva
Fu la
Gran Bretagna
la patria di origine e di massimo sviluppo della prima rivoluzione industriale, era infatti interessata a quattro fattori di sviluppo:
i traffici commerciali
la crescita della produzione agricola
l'incremento demografico
la stabilità delle istituzioni
In Gran Bretagna dal commercio provenivano materie prime e capitali pronti ad essere reinvestiti. La storica alleanza tra governi e mercanti britannici fece sì che gli ultimi formarono la nuova classe degli
imprenditori agricoli e industriali
In Gran Bretagna l'agricoltura era un settore in sviluppo. Con il fenomeno delle
enclosures
nacque la
proprietà privata
così nacquero aziende moderne gestite da chi voleva incrementare le rendite dei terreni. Le produzioni in eccedenza erano destinate al mercato interno favorito da migliori vie di comunicazioni.
in Gran Bretagna l'aumento demografico significò una crescita della domanda di beni, ma anche più lavoratori, impiegati sia nell'agricoltura che nelle fabbriche. L'ampiamento del mercato interno e della manodopera furono importanti per l'avvento della prima rivoluzione industriale
A fronte dell'aumento demografico aumentarono soprattutto le richieste nell'
ambito tessile
e le industrie a domicilio non riuscivano ad accontentare tutte le richieste. Poiché le tecniche tradizionali erano limitanti si investirono ingenti somme di denaro per sviluppare nuove tecnologie che portarono alla progettazione di nuovi macchinari
Si svilupparono tecniche più rapide di tessitura e nuove invenzioni come la
spoletta automatica
che raddoppiò la capacità produttiva dei telai
Si svilupparono anche nuove tecniche per la filatura: venne prima inventata una macchina filatrice molto veloce su cui l'operaio montava e poteva seguire più fili contemporaneamente, poi venne inventata una filatrice ad acqua il cui prodotto risultava qualitativamente migliore e più economico. L'unione delle due invenzioni portò al
filatoio intermittente
Tutte le varie migliorie in ambito tessile portarono alla costruzione dei primi
telai meccanici
che dopo una serie di revisioni si alimentò con la macchina a vapore. Successivamente i macchinari raggiunsero dimensioni enormi
La maggior parte dei tessuti usati in Inghilterra erano in lana che con la diffusione del
cotone
venne progressivamente sostituita. I nuovi tessuti di cotone garantivano ottima qualità a prezzi contenuti. Il cotone veniva importato soprattutto dalle piantagioni americane.
I macchinari tessili per funzionare avevano bisogno di energia la cui fonte principale era quella idraulica. Si costruirono lungo i corsi d'acqua diversi
mulini
, che però si regolavano a ritmo stagionale a seconda dei periodi di piena o di secca dei corsi d'acqua
Nel 1712 Newcomen progettò una
macchina a vapore
che liberasse le miniere dalle infiltrazioni d'acqua. Successivamente venne ripreso il progetto da
Watt
che lo perfezionò e la fece diventare il simbolo della rivoluzione industriale. La macchina utilizzava meno carbon fossile e produceva l'energia richiesta. Il massiccio uso di carbone, però, causò gravi problemi ambientali
La macchina a vapore fu usata dapprima in ambito siderurgico, poi in ambito tessile. In particolare venne usata per l'estrazione mineraria e la produzione metallurgica, per far funzionare i macchinari e rivoluzionò i sistemi di trasporto con l'introduzione delle
locomotive
e delle
navi a vapore
La meccanizzazione delle fabbriche e la diffusione delle reti ferroviarie fecero crescere la domanda di metalli. così anche in questo ambito si fecero delle migliorie fu cambiato il combustibile usato per la lavorazione del ferro, passando dal carbone di legna al
carbon coke
Si migliorarono anche le tecniche di produzione del ferro: con la raffinazione si otteneva la ghisa e inoltre so usò la macchina a vapore negli altiforni
Nel 1784 fu inventato il
forno di puddellaggio
nel quale i minerali ferrosi venivano purificati a temperature altissime e modellati nelle forme richieste. L'introduzione di questo forno consentì di risparmiare molto sull'energia necessaria
Tutte queste innovazioni sono frutto del contributo di scienziati, inventori e dilettanti. Per questo motivo lo stato decise di tutelare la proprietà intellettuale attraverso i
brevetti
L'introduzione delle macchine nella produzione manifatturiera fece concentrare il lavoro nella
aree industriali
Nelle fabbriche i lavoratori rispettavano gli stessi orari e quasi le stesse mansioni. La
programmazione aziendale
imponeva ritmi serrati senza limiti d'orario, soste, alla maggiore velocità possibile
Le azioni degli operai dovevano essere ripetute in maniera ripetitiva, secondo una divisione del lavoro rigida e alienante
Con la rivoluzione industriale i lavoratori non dedicavano più parte del tempo al lavoro in casa, così emerse la figura dell'operaio che nell'800 devennero una classe sociale chiamata
proletariato
, la cui unica ricchezza era rappresentata da se stessi e dai propri figli (prole)
Lo
sviluppo delle fabbriche richiedeva più manodopera
, ciò spinse molti contadini a trasferirsi vicino ai nuovi centri industriali, anche perché la
modernizzazione dell'agricoltura
richiedeva meno forza lavoro nei campi. Le paghe molto basse degli operai costringeva spesso l'occupazione di tutto il nucleo familiare nella fabbrica
La costruzione di nuove fabbriche cambiò radicalmente il paesaggio urbano. Le fabbriche si concentrarono nelle città che erano meglio collegate con vie di comunicazione e porti commerciali. Intorno alle città sorsero i quartieri abitativi degli operai, che erano di pessima qualità e con servizi molto ridotti.
Gli obblighi lavorativi impedivano ai lavoratori di avere una vita al di fuori della fabbrica
poiché i turni arrivavano anche a 12 ore al giorno anche per donne e bambini che lavoravano in ambienti malsani e poco sicuri. I bambini non potevano nemmeno frequentare le scuole parrocchiali per un'istruzione elementare. Gli operai non ambivano a un miglioramento sociale e non erano in condizioni di cercare occupazioni alternative
In Gran Bretagna si resero evidenti le conseguenze della prima rivoluzione industriale. Le appartenenza religiose non offrivano più consolazione e sostegno. SI percepiva un
senso di solitudine
e dilagavano abitudini malsane come l'
alcolismo
. Nelle campagne i contadini più poveri potevano contare sullo sfruttamento delle terre comuni e sul sostegno delle parrocchie. Invece nelle città industriali non c'erano aiuti pubblici
Nel 1795 il governo britannico abolì le restrizioni che limitavano la migrazione nelle città. Le fabbriche ora avevano molta più manodopera ma le paghe rimasero sempre molto basse. Nello stesso anno i magistrati inglesi introdussero il
sistema Speenhamland
che riconosceva ai poveri con un'occupazione un sussidio pubblico che integrava i loro salari fino al livello di sopravvivenza, evitando che morissero di fame
Nacquero le prime forme di resistenza all'industrializzazione con il movimento dei
luddisti
che prendevano ispirazione da Ned Ludd che distrusse un moderno telaio meccanico per difendere il proprio lavoro. Le bande di luddisti presero di mira le prime fabbriche distruggendo macchinari che accusavano essere fonte di disoccupazione. Queste proteste furono placate con misure severe come la pena di morte
Nel 1834 fu emanata la
poor law reform
che aboliva i sussidi pubblici rivolti ai poveri. Successivamente le fasce più deboli iniziarono a organizzarsi in forme di cooperazione e di associazione sindacale
Nacquero dei
movimenti di opinione e forme di protesta di operai
. Le autorità pubbliche reprimevano queste iniziative negando il il diritto di sciopero. Al tempo stesso lo stato si vide costretto ad attuare misure di tutela
Dal 1833 furono presi diversi provvedimenti: il
factory act
introduceva degli ispettori che controllavano i parametri di sicurezza e la qualità del lavoro, inoltre i bambini sotto i nove anni non potevano più lavorare. Il
mines act
estendeva a donne e bambini i divieto di essere impiegati nelle miniere. Venne poi messo un limite di 10 ore lavorative giornaliere e dei medici pagati dallo stato
Successivamente fu concesso ai lavoratori di associarsi per iniziative di
mutuo soccorso
o per rivendicare aumenti di salari. Ormai il progresso tecnologico si era affermato e l'obbiettivo dei lavoratori era diventato quello di migliorare le proprie condizioni all'interno del sistema industriale
In
altri paesi europei
come Francia, Paesi Bassi e Germania conobbero la vere industrializzazione solo nel 1830 ma essa si affermò veramente solo nel 1870. Le cause principali di questo ritardi furono le monarchie europee che pesavano sulla formazione di una classe imprenditoriale
Il settore più importante rimaneva l'
agricoltura
, ma anche qui ci volle molto tempo perché le innovazioni inglesi si diffusero
In Europa l'aumento della domanda era frenato dai
dazi doganali
che limitavano la libera circolazione di merci sia all'interno dei paesi che tra i paesi stessi. Inoltre i trasporti e le telecomunicazioni erano di cattiva qualità
Ne primo 800 ci fu una
rivoluzione dei trasporti
che fu resa possibile grazie alla macchina a vapore, furono infatti inventati i primi battelli a vapori ma anche le prime locomotive. Questa rivoluzione dei trasporti riduceva enormemente le distanze infittendo i rapporti tra vari paesi e centuplicando lo scambio di merci
In Gran Bretagna erano stati soprattutto i privati ad
investire nel processo di industrializzazione
, invece nel resto d'Europa furono le banche le protagoniste, a causa degli ingenti prestiti
Il processo di industrializzazione coinvolse anche gli
Stati Uniti d'America
, ancora fortemente legati alla madrepatria. La sua industrializzazione proseguì abbastanza rapidamente grazie all'ampia disponibilità di materie prime. Inoltre divennero primi produttori mondiali di cotone e svilupparono macchine utensili. Un'altra importante scoperta fu la macchina da cucire