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SANGUE E LA LINFA, LA FREQUENZA RELATIVA DELLE TRE CLASSI DENOMITA FORMULA…

- - - - PARTE FLUIDA
        
        SIMILE AL PLASMA MA VARIA IN BASE AL TESSUTOOD ORGANO DI PROVENIENZA
        
        LA MAGGIOR PARTE PROVIENE DAL FEGATO E HA UN ALTO CONTENUTO IN PROTEINE
      - CELLULE SOSPESE
        
        LINFOCITI
        
        OLINFOCITI T IN MAGGIOR NUMERO
    - - DIFETTO NEL TRASPORTO EDLLA LINFA DETERMINA UN ACCUMULO DI FLUIDO E PROTEINE NEGLI SPAZI INTERSTIZIALI
        
        AVVIANDO REAZIONE INFIAMMATORIA
- - - - EITROCITI O GLOBULI ROSSI O EMAZIE
        
        SPECIALIZZATI NEL TRASPORTO DI OSSIGENO E ANIDRIDE CARBONICA
        
        MORFOLOGIA
        
        PRIVI DI NUCLEO
        
        CITOPLASMA
        
        PICCOLA QUANTITA' DI COMPLESSI LIPOPROTEICI
        
        PRIVO DI ORGANELLI
        
        CONTIENE EMOGLOBINA
        
        MEMBRANA PLASMATICA
        
        SENSIBILI ALLA VARIAZIONE DELLA PRESSIONE OSMOTICA
        
        NELLE ISOTONICHE HANNO FORMA BICONCAVA
        
        NELLE IPOTONICHE SI GONFIANO E DIVENTANO SFEROIDALI MA TALVOLTA SI ROMPONO OLIBERANDO EMOGLOBINA, LASCIANDO UNA PARTE INCOLORE DETTA OMBRA. QUESTO PROCESSO E' DETTO EMOLISI
        
        NELLE IPERTONICHE SI RAGGRINZISCONO CON ASPETTO DENTELLATO E DEFINITI ECHINOCITI
        
        SIMILE A TUTTE LE MEMBRANE CELLULARI
        
        CONTIENE
        
        LIPIDI
        
        FOSFOLIPIDI
        
        COLESTEROLO
        
        PROTEINE
        
        PROTEINE DI TRASPORTO O CANALE
        
        RECETTORI
        
        ENZIMI
        
        PROTEINE ESTRINSECHE O PERIFERICHE
        
        PROTEINE INTRINSECHE O INTEGRALI DI MEMBRANA
        
        2 more items...
        
        CARBOIDRATI
        
        GLICOPROTEINE
        
        GLICOLIPIDI
        
        SCHELETRO DI MEMBRANA
        
        COSTITUITO DA
        
        SPECTRINA
        
        1 more item...
        
        ACTINA
        
        1 more item...
        
        SONO CONNESSE DA COMPLESSI PROTEICI ALLE PROTEINE INEGRALI DI MEMBRANA
        
        3 more items...
        
        RETICOLO FILAMENTOSO PRESENTE SULLA SUPERFICIE INTERNA DEL PLASMALEMMA, CONFERISCE FLESSIBILITA' E PLASTICITA' AL GLOBULO ROSSO
        
        GRUPPI SANGUIGNI
        
        GRUPPO EMATICO RH
        
        BASATO SULLA PRESENZA DI 2 POLIPEPTIDI TRANSMEMBRANA RH CODIFICATI DA 2 GENI OMOLOGHI SUL CROMOSOMA 1
        
        1 more item...
        
        ANTIGENI KELL
        
        ANTICORPI ANTI-K PRESENTI IN INDIVIDUO TRASFUSO CON GLOBULI ROSSI DI KELL POSITIVI DETERMINANO EMOLISI DELLE EMAZIE TRASFUSE
        
        SISTEMA AB0
        
        CODIFICANO PER ENZIMI CHE AGGIUNGONO A LIPIDI E PROTEINE DEGLI OLIGOSACCARIDI RESPONSABILI DELLE SPECIFICITA' ANTIGENICHE A E B
        
        GENI
        
        3 more items...
        
        SI TROVANO IN QUASI TUTTE LE MOLECOLE DELL'ORGANISMO
        
        L'ORGANISMO PRODUCE ANTICORPI "NATURALI" , POICHE' PRODUZIONE E' SPONTANEA,CONTRO IL GRUPPO ANTIGENICO MANCANTE
        
        SISTEMA DUFFY
        
        2 ANTIGENI
        
        CITOSCHELETRO
        
        FORMA A DISCO BICONCAVO
        
        ASSICURANO MASSIMA EFFICENZA RESPIRATORIA CONSENTENDO RAPIDA DIFFUSIONE DEI GAS
        
        CONFERISCE UNA SUPERFICIE MAGGIORE
        
        MOLTO FLESSIBILI, CAMBIANO FORMA E TORNANO A QUELLA INIZIALE
        
        CONTENGONO EMOGLOBINA
        
        15 GRAMMI PER DL DI SANGUE NELL'UOMO E 12,5 NELLA DONNA
        
        SE LIVELLO INFERIORE ALLA NORMA VENGONO DEFINITI IPOCROMICI
        
        PROTEINA TETRAMERICA
        
        FORMATA DA 4 CATENE POLIPEPTIDICHE DEFINITE GLOBINE
        
        OGNUNA PRESENTA UN GRUPPO EME
        
        CONFERISCE COLORO ROSSO
        
        CONTIENE IONE FERROSO
        
        3 more items...
        
        COINVOLTA NELLA FORMAZIONE DI ALTRE MOLECOLE TRASPORTATRICI DI OSSIGENO, MIOGLOBINA,NEUROGLOBINA, CITOCROMI, PEROSSIDASI E TRIPTOFANO PIRROLASI
        
        UGUALI A 2 A 2
        
        SONO: ALFA BETA GAMMA DELTA E £
        
        NELL'ADULTO PREDOMINA EMOGLOBINA A, CHE CONTIENE DUE CATENE ALFA E DUE BETA
        
        AFFINITA' PER L'OSSIGENO E' DETERMINATA DA FATTORI
        
        ANIDRIDE CARBONICA
        
        2,3 BIFOSFOGLICERATO
        
        IONI IDROGENO E CLORURO
        
        AGISCONO COME EFFETTORI ALLOSTERICI
        
        UTILIZZA GLICOLISI ANAEROBIA PER RIPORTARE IONE FERRICO A FERROSO
        
        LE EMOGLOBINE EMBRIONALI E FETALI HANNO UNA MAGGIORE AFFINITA' PER L'OSSIGENO RISPETTO A QUELLE ADULTE
        
        SONO ACIDOFILI
        
        VITA MEDIA DI 120 GIORNI POI VENGONO RIMOSSI DAI MACROFAGI NELLA MILZA E MIDOLLO OSSEO NELLA EMOCATERESI
        
        GLOBINA DEGRATA IN AMMINOACIDI
        
        EME SI TRASFORMA IN BILIRUBINA
        
        FERRO DELL'EME VA NEL CITOPLASMA DEI MACROFAGI E FORMA FERRITINA ED EMOSIDERINA
        
        RETICOLOCITI
        
        GLOBULI ROSSI CHE HANNO COMPLETATO IL CICLO MATURATIVO NEL MIDOLLO OSSEO
        
        NEL CITOPLSAMA PRESENTANO POLIRIBOSOMI RESPONSABILI DI SINTESI EMBOGLOBINA
        
        NONOSTANTE SIANO PRIVI DI UCLEO, MA UTILIZZANO RNA MESSAGERI PRODOTTI DURANTE FASE NUCLEATA DI EITROBLASTI NEL MIDOLLO PER 24 ORE
        
        DIMINUZIONE DEL NUMERO DI ERITROCITI A CAUSA EMMORAGIA NE AUMENTA LA PERCENTUALE
        
        ANOMALIE
        
        ANISOCITOSI, VARIAZIONE DIMENSIONI ERITROCITI
        
        MACROCITI
        
        MICROCITI
        
        POICHILOCITOSI, ALTERAZIONE DELLA FORMA DEGLI ERITROCITI
        
        ECHINOCITI
        
        ACANTOCITI
      - LEUCOCITI O GLOBULI BIANCHI
        
        PROVVISTI DI NUCLEO E CITOPLASMA
        
        DIVISI IN TRE CLASSI
        
        LINFOCITI
        
        RESPONSABILI DELL'IMMUNITA' ACQUISITA, COSTITUISCONO 20/30% LEUCOCITI
        
        FORMA SFERICA
        
        IN BASE ALLE DIMENSIONI CLASSIFICATI IN
        
        MEDI
        
        PIU' RARI, CITOPLASMA ABBONDATE CON MOLTI POLISOMI
        
        GRANDI
        
        PICCOLI
        
        DIMENSIONI SIMILI A GLOBULI ROSSI
        
        NUCLEO ROTONDO, CON CROMATINA CONDENSATA, E CON NUCLEOLO POCO VISIBILE
        
        CITOPLASMA
        
        3 more items...
        
        DIVERSI TIPI
        
        LINFOCITI B
        
        ORIGINANO E MATURANO NEL MIDOLLO OSSEO
        
        EFFETTORI IMMUNITA' ACQUISITA
        
        NELLA LORO MEMBRANA ESPRIMONO IMMUNOGLOBULINE M O D CHE INTERAGISCONO CON ALTRE ALFA E BETA COSTITUENDO IL RECETTORE DELLE CELLULE B
        
        STIMOLAZIONE DA PARTE DI UN ANTIGENE INDUCE PROLIFERAZIONE CLONALE E DIFFERENZIAMENTO IN
        
        2 more items...
        
        LINFOCITI NK
        
        DISTRUGGONO CELLULE TUMORALI DOI ORIGINE EMATOPOIETICA E VIRUS
        
        POSSIEDONO RECETTORI DI MEMBRANA PER IL FRAMMENTO CRISTALLIZZABILE DELLE IG
        
        SVOLGONO CITOTOSSICITA' CELLULARE ANTICORPO-DIPENDENTE LEGANDOSI A CELLULE RICOPERTE DA ANTICORPI
        
        LINFOCITI T
        
        ORIGINANO NEL MIDOLLO OSSEO MA COMPLETANO MATURAZIONE NEL TIMO
        
        PRINCIPALI EFFETTORI RISPOSTA IMMUNITAROA CELLULO MEDIATA E PRODUCONO CITOCHINE CHE VVIANO IMMUNITA' UMORALE
        
        RICONOSCONO ANTIGENI GRAZIE AL RECETTORE DI MEMBRANA TCR E IL CD3
        
        SOTTOPOPOLAZIONI
        
        3 more items...
        
        GRANDI LINFOCITI GRANULARI
        
        GRANDI DIMENSIONI CON NUCLEO ROTONDO
        
        CITOPLASMA CON GRANULI AZZURROFILI
        
        FUNZIONE SIMILE AI NK O LINFOCITI T
        
        PRIVI DI ATTIVITA' FAGOCITICA MA ATTIVITA' AMEBOIDE POSSONO MIGRARE E PRENDERE CONTATTO CON LE CELLULE CHE PRESENTANO ANTIGENE
        
        GRANULOCITI
        
        CARATTERISTICHE GENERALI
        
        CITOPLASMA PRESENTA SUE TIPI DI GRANULI
        
        PRIMARI O AZZUROFILI, CARATTERIZZADA DA ENZIMA PEROSSIDASI
        
        SECONDARI O SPECIFICI, CARATTERIZZATA DA ENIMA FOSFATASI ALCALINA
        
        NUCLEO CON FORMA LOBATA
        
        3 TIPI
        
        BASOFILI
        
        CLASSE MENO NUMEROSA DI LEUCOCITI
        
        NUCLEO CENTRALE SUDDIVISO IN 2-3 LOBI
        
        1 more item...
        
        CITOPLASMA
        
        2 more items...
        
        FUNZIONI
        
        3 more items...
        
        EOSINOFILI
        
        2/4% LEUCOCITI
        
        2/3 ORE NEL TORRENTE CIRCOLATORIO POI MIGRANO NEI CONNETTIVI E VIVONO PER 8/12 GG
        
        NUCLEO CENTRALE BILOBATO E PRIVO DI NUCLEOLO
        
        CITOPLASMA
        
        2 more items...
        
        FUNZIONI
        
        4 more items...
        
        NEUTROFILI
        
        60/70% DEL TOTALE LEUCOCITI
        
        LOCALIZZAZIONE
        
        3 more items...
        
        NUCLEO CENTRALE CON CROMATINA MOLTO DENSA E SEGMENTATA IN 3-5 LOBI CONNESSI TRA LORO
        
        FORMULA DI ARNETH
        
        1 more item...
        
        NEL CITOPLASMA DI QUELLI FEMMINILI E' VISIBILE IL CORPO DI BARR
        
        CITOPLASMA
        
        4 more items...
        
        FUNZIONI
        
        1 more item...
        
        PRESENTANO RECETTORI CHE PERMETTONO LA LORO ATTIVAZIONE
        
        MONOCITI
        
        CELLULE PIU' GRANDI DEL SANGUE PERIFERICO
        
        NUCLEO APPARE CENTRALE O ECCENTRICO
        
        CITOPLASMA ABBONDANTE
        
        VACUOLI
        
        GRANULI PRIMARI O AZZURROFILI
        
        NUCLEOLI
        
        CROMATINA RETICOLATA
        
        GOLGI E RE SVILUPPATI
        
        SULLA MEMBRANA PRESENTANO RECETTORI PER FRAMMENTO R+FC DELLE DELLE IMMUNOGLOBULINE
        
        INTENSA ATTIVITA' FAGOCITICA E MOTILITA' DI TIPO AMEBOIDE
        
        RESTANO IN CIRCOLO PER POCHE ORE E UNA VOLTA ATTRAVERSATA PARETE ENDOTELIALE MIGRANO NEI CONNETTIVI IN RISPOSTA A STIMOLI INFIAMMATORI E CHEMOTATTICI DOVE DIFFERENZIANO IN MACROFAGI
        
        MAGGIORI EFFETTORI DI IMMUNITA' NATURALE CONTRO PATOGENI
        
        ESTREFLOSSIONI CITOPLASMATICHE CONFERISCONO ATTIVITA' AMEBOIDE E FAGOCITICA
        
        NUCLEO OVALE
        
        CITOPLASMA CON MOLTI LISOSOMI
        
        GOLGI E RE SVILUPPATI
        
        ATTIVITA' FAGOCITA E QUANDO ATTIVATI RILASCIANO MEDIATORI CHIMICI E ALCUNI REGOLATORI DELLA RISPOSTA INFIAMMATORIA
        
        SVOLGONO FUNZIONE AL DI FUORI DEL TORRENTE CIRCOLATORIO UTILIZZANDOLO COME MEZZO DI TRASPORTO PER ARRIVARE NEI SITI DI INFEZIONE E INFIAMMAZIONE NEL CONNETTIVO
        
        MEDIATO DA
        
        INTEGRINE
        
        SELECTINE
        
        GUIDATI DA GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE E E FATTORI CHEMOTATTICI PRODOTTI NEI SITI DI INFIAMMAZIONE
        
        DIAPEDESI, PROPRITA' DI ATTRAVERSARE I CAPILLARI VENOSI
    - - PIASTRINE O TROMBOCITI
        
        SI FORMANO NEL MIDOLLO OSSEO DALLA FRAMMENTAZIONE DEI MEGACARIOCITI
        
        FORMA DISCOIDALE BICONVESSA, PRIVA DINUCLEO MA MOLTI ORGANELLI
        
        ATTIVAZIONE PIASTRINICA
        
        IN SEGUITO A LESIONE ENDOTELIO ED ESPOSIZIONE FIBRE COLLAGENE
        
        DUE ZONE
        
        PERIFERICA, IALOMERO
        
        COSTITUITA DA
        
        MICROFILAMENTI
        
        DISPOSTI TRA I MICROTUBULI
        
        DI ACTINA
        
        DI MIOSINA
        
        DI TROMBOSTENINA
        
        RESPONSABILI DELLA CONTRAZIONE DELLE PIASTRINE
        
        MICROTUBULI
        
        MANTENGONO FORMA DISCOIDALE E GARANTISCONO DEFORMABILITA'
        
        DISPOSTI CONCENTRICAMENTE
        
        CENTRALE, GRANULOMERO
        
        PRESENTA ORGANULI E GRANULI
        
        RER
        
        GOLGI
        
        MITOCONDRI
        
        3 ORGANULI RIVESTITI DI MEMBRANA
        
        DELTA
        
        1 more item...
        
        LAMBDA
        
        1 more item...
        
        ALFA
        
        4 more items...
        
        GRANULI DI GLICOGENO
        
        MEMBRANA PLASMATICA
        
        RIVESTITRA DA GLICOALICE
        
        FUNZIONE RECETTORIALE E MECCANISMI DI AGGREGAZIONE E ADESIONE PIASTRINICA
        
        FORMATA DA
        
        PROTEOGLICANI
        
        GLICOPROTEINE
        
        GLICOPROTEINA 1B COINVOLTA NELL'ADESIONE DELLE PIASTRINE AL FATTORE DI VON WILLEBRAND
        
        PROTEINA GP2BGP3 CHE LEGA FIBRINOGENO
        
        PRESENZA INTEGRINA ALFA2BETA1
        
        FORMA INVAGINAZIONI CHE COSTITUISCONO UN SISTEMA CANALICOLARE
        
        PERMETTE ADSORBIMENTO DEI FATTORI DELLA COAGULAZUIONE
        
        FUNZIONA DA CONDOTTO PER RILASCIO PRODOTTI DI SECREZIONE CONTENITI NEI GRANULI DELLE PIASTRINE
        
        SISTEMA TUBULARE DENSO
        
        FUNZIONE DI AACCUMULARE E RILASCIARE IONI CALCIO E COINVOLTO NEL METABOLISMO DELL'ACIDO ARACHIDONICO
        
        CONTENGONO FATTORI DELLA COAGULAZIONE
        
        FUNZIONI
        
        DIFESA ORGANISMO GRAZIE A RILASCIO DI TROMBOCITIDINE E CHINOCITIDINE
        
        DI COLLEGAMENTO TRA EMOSTASI E IMMUNITA' ATTRAVERSO RILEVAMENTO DELLE LESIONI TISSUTALI E RILASCIO PRROTEIONE AD ATTIVITA' ANTIMICROBICA E RIPARATRICE
        
        METABOLICAMENTE ATTIVE
  - - - 54% VOLUME DEL SANGUE
      - FLUIDO OMOGENEO, ALCALINO E DI COLORE GIALLOGNOLO
      - COMPOSTO DA
        
        10% COMPOSTI ORGANICI
        
        SALI INORGANICI
        
        PROTEINE SEMPLICI, SINTETIZZATE NEL FEGATO
        
        GLOBULINE
        
        BETA-GLOBULINE
        
        GAMMA-GLOBULINE O IMMUNOGLOBULINE ANTICORPI SECRETI DALLE PLASMACELLULE
        
        ALFA-GLOBULINE
        
        TRASPORTO SOSTANZE
        
        FIBRINOGENO
        
        UNA BETA-GLOBULINA CHE DURANTE COAGULAZIONE SI TRASFORMA IN FIBRINA, CHE FORMA UNA RETE DI FILAMENTI CHE INGLOBA GLI ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE E COSTITUISCE IL COAGULO
        
        ALBUMINE
        
        PRODOTTA NEL FEGATO
        
        FUNZIONI
        
        MODULATORE DELLA DISTRIBUZIONE DEI FLUIDI IN ORGANI E TESSUTI
        
        ATTIVITA' ANTI-OSSIDANTE DEL PLASMA UMANO
        
        MANTENIMENTO DELLA PRESSIONE ONCOTICA
        
        PROTEINE CONIUGATE
        
        LIPOPROTEINE
        
        GLICOPROTEINE
        
        90% ACQUA
- - - - ACIDO ETILENDIAMINOTETRACETICO
      - SODIO CITRATO
      - EPARINA
      - LE CELLULE DEL SANGUE SEDIMENTANO E SI SEPARANO DAL PLASMA
      - FORMAZIONE DI
        
        EMATOCRITO, VOLUME DI ERITROCITI SUL FONDO DELLA PROVETTA
        
        PLASMA OCCUPA FRAZIONE DEL SUPERNATANTE CHE APPARE TRASLUCIDA
- - - - ATTIVAZIONE PIASTRINICA
        
        IL LEGAME DEL FATTORE VON WILLWBRAND CON RECETTORE PIASTRINICO INNESCA IN LEI DEI CAMBIAMENTI STRUTTURALI E METABOLICI
        
        ASSUMONO FORMA GLOBULARE CON ESTROFLESSIONI SIMILI A PSEUDOPODI
        
        LE PIASTRINE LIBERANO NEL SANGUE IL CONTENUTO DEI LORO GRANULI
        
        INCREMENTANDO ATTIVAZIONE PIASTRINICA E RECLUTAMENTO DI PIASTRINE NELLA SEDE DEL DANNO
      - AGGREGAZIONE PIASTRINICA
        
        SI FORMANO LEGAMI TRA PIASTRINE MEDIATI DA RECETTORI INTEGRINICI ATTIVATI
        
        CHE OCCLUDONO LE SOLUZIONI DI CONTINUO DEL VASO LESO
        
        RECETTORI ACCOPPIATI ALLE PROTEINE G MEDIANO I SEGNALI DI ATTIVAZIONE AGONISTI SOLUBILI COME
        
        TROMBINA
        
        TROMBOSSANO A2
        
        DETERMINA VASOCOSTRIZIONE
        
        ADP
        
        ATTIRA ALTRE PIASTRINE
        
        PIASTRINE ATTIVATE ESPRIMONO SULLA LOROMEMBRANA IL FATTORE PIASTRINICO 3 CHE FORNISCE UNA SUPERFICIE FOSFOLIPIDICA NECESSARIA PER IL CORRETTO ASSEMBLAGGIO DEI FATTORI DI COAGULAZIONE
        
        CELLULE ENDOTELIALI
        
        SECERNONO ORMONI PEPTIDICI, ENDOTELINE, CHE STIMOLANO LA CONTRAZIONE DELLA MUSCOLATURA LISCIA E LA PROLIFERAZIONE DELLE ENDOTELIALI E FIBROBLASTI PER IL PROCESSO DI RIPARAZIONE
        
        RILASCIANO FATTORE TISSUTALE CHE AVVIA LA COAGULAZIONE
      - ADESIONE PIASTRINICA
        
        PIASTRINE ADERISCONO AL COLLAGENE NELLA SEDE DEL DANNO
        
        INDUCE DEGRANULAZIONE PIASTRINE CON RILASCIO DI SEROTONINA E ALTRE AMINE CHE DETERMINANO VASOCOSTRIZIONE LOCALE
        
        NELLE CELLULE ENDOTELIALI INCREMENTATA SINTESI DEL FATTORE DI VON WILLEBRAND
        
        CHE SI LEGA CON LE PIASTRINE SUL SITO DI LESIONE INCREMENTANDO ATTACCO DELLE PIASTRINE AL COLLAGENE E ALLA LAMININA DELLA MATRICE SUBENDOTELIALE
        
        PIASTRINE RECLUTATE FORMANO IL TAPPO EMOSTATICO PIASTRINICO O TROMBO BIANCO
    - - TAPPO EMOSTATICO CONVERTITO IN COAGULO
        
        IN SEGUITO A CONVERSIONE FIBRINOGENO IN FIBRINA
        
        FIBRINOGENO, SI LEGA A RECETTORI INTEGRINICI DELLE PIASTRINE E LE COLLEGA LE UNE ALLE ALTRE
        
        FIBRINA
        
        TUTTI I MONOMERI SI POLIMERIZZANO FORMANDO UNA RETE CHE RACCHIUDE GLI ELEMENTI CORPUSCOLATI DEL SANGUE
        
        RAFFORZATA DA LEGAMI CROCIATI COVALENTI DA PARTE DEL FATTORE XIII, STABILIZZANTE LA FIBRINA
        
        MECCANISMO DI FORMAZIONE
        
        CASCATA DELLA COAGULAZIONE
        
        CONVERSIONE FIBRINOGENO IN FIBRINA
        
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    - - QUANDO IL VASO E' LESO VI E' ATTIVAZIONE DELLE CELLULE ENDOTELIALI E UNA VASOCOSTRIZIONE RIFLESSA. NELLA SEDE DEL DANNO L'ENDOTELIO VIENE INTERROTTO E I COMPONENTI DEL FLUSSO EMATICO VENGONO A CONTATTO CON I COMPONENTI DEL CONNETTIVO SUBENDOTELIALE
    - - RETRAZIONE DEL COAGULO
        
        FILAMENTI DI FIBRINA SI ACCORCIANO DIMINUENDO DIMENSIONE DEL COAGULO
      - RIMOZIONE DEL COAGULO
        
        SISTEMA DELLA FIBRINOLISI
        
        EVENTO FONDAMENTALE:TRASFORMAZIONE DEL PLASMINOGENO IN PLASMINA, CHE CATALIZZA DEGRADAZIONE DELLA FIBRINA
        
        ATTIVATORE TISSUTALE DEL PLASMINOGENO RILASCIATO DALLE CELLULE DANNEGGIATE DEL SITO DI DANNO
        
        FATTORE FONDAMENTALE
      - ANTICOAGULAZIONE FISIOLOGICA
        
        EQUILIBRIO EMOSTATICO MANTENUTO DA FATTORI
        
        SOSTANZE ANTICOAGULANTI, ESEMPIO EPARINA E ANTITROMBINA
        
        COMPOSTI CON AZIONE FIBRINOLITICA