Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Capitolo 11 - Coggle Diagram
Capitolo 11
La politica sociale ed economica
Nel campo sociale
gli scioperi furono dichiarati illegali e i sindacati furono sostituiti dalle corporazioni
riunivano datori di lavoro e lavoratori, togliendo autonomia a questi ultimi e tutelando gli interessi dei grandi gruppi industriali e agrari
In campo economico
inizialmente fu seguita una politica liberista, ma dopo la crisi del 1929 fu attuato il protezionismo
Il governo creò
l'IMI, un istituto di credito pubblico per sostenere le industrie in crisi
l'IRI, che rese il governo azionista di alcune tra le maggiori imprese italiane
L'agricoltura fu sostenuta mediante una duplice azione
la "battaglia del grano" fornì incentivi per la produzione di cereali
la "bonifica integrale" per- mise la messa a coltura di zone in precedenza malsane (come l'Agro pontino)
ma non riuscì a creare un'ampia classe di piccoli proprietari
Nell'insieme, le condizioni di vita della popolazione erano scadenti, i salari di operai e agricoltori erano bassi, mentre erano migliori quelli dei dipendenti statali.
L'autarchia produttiva e alimentare
La politica economica del fascismo mirava a far raggiungere all'Italia l'autosufficienza produttiva e alimentare
si impiegarono i surrogati delle materie prime importate, in campo sia industriale sia agricolo
al tentativo di ottenere l'autarchia alimentare mediante la battaglia del grano
portò però all'aumento del prezzo del grano e al calo del consumo medio, per la bassa redditività agricola complessiva
dal 1935 l'indipendenza economica fu legata a una politica di rafforzamento militare e di espansione territoriale, sottraendo così risorse ai consumi e agli investimenti produttivi
L'Italia nelle mani del "Duce"
Mussolini costruì un regime totalitario privo di ogni libertà
La funzione legislativa fu assegnata direttamente al "Duce"
la libertà di espressione fu limitata
fu istituito un Tribunale speciale per giudicare gli avversari politici
potevano essere inviati al confino in un luo- go isolato
fu ripristinata la pena di morte
furono abolite le libere elezioni e al posto del sindaco elettivo fu istituita la figura del podestà, nominato dal governo
La fabbrica del consenso
Il fascismo diede grande importanza all'aumento del consenso interno
furono fondate l'EIAR, ente statale che gestiva la radio, e l'Istituto Luce, che produceva cinegiornali proiettati prima degli spettacoli cinematografici
Il contenuto dei giornali fu controllato in modo da escluderne le notizie negative, fino all'abolizione della libertà di stampa
La scuola fu al centro dell'opera di propaganda, proponendo nella figura di Mussolini un ideale modello di riferimento
I giovani furono inquadrati in associazioni di tipo militare fin dall'infanzia e addestrati a esercizi ginnici e all'uso delle armi
Le altre forze in gioco: il Vaticano e gli antifascisti
Mussolini stipulò con la Santa Sede i "Patti Lateranensi" (febbraio 1929)
serie di accordi che chiusero le controversie tra la Chiesa e lo Stato italiano
Al pontefice fu riconosciuta la Sovranità sulla Città del Vaticano e un risarcimento per i beni espropriati nel 1870
Il cattolicesimo fu dichiarato religione di Stato e il suo insegnamento fu esteso alle scuole medie
al matrimonio cattolico fu- rono riconosciuti effetti civili
le proprietà ecclesiastiche furono esentate dal paga- mento di tasse e gli ecclesiastici dispensati dal servizio militare
In cambio la San- ta Sede riconobbe il Regno d'Italia con Roma capitale
Le opposizioni al fascismo conobbero due fasi
Fino al 1925 fu possi- bile esercitare apertamente il dissenso, anche se le violenze e le minacce in alcuni casi portarono alla morte di alcuni antifascisti
Dopo il 1925 l'opposizione poté esistere solo clandestinamente. Molti antifascisti si rifugiarono in Francia, dove tentarono di ricostituire i partiti e di portare avanti le loro idee politiche
Fascismo e fascismi. Regimi autoritari nell'Europa dell'Ovest
L'ideologia e il sistema di governo fascista si affermarono anche in altri paesi europei
si affermarono anzitutto nella penisola iberica
In Spagna
dopo la vittoria elettorale del Fronte popolare che riuniva le Sinistre, un colpo di Sta- to portò al potere il generale Francisco Franco (1936)
vinse la guerra civile che seguì grazie all'appoggio delle forze fasciste italiane ed europee
In portogallo
dopo un colpo di Stato militare (1926) emerse la figura di Salazar
assunse i pieni poteri e il controllo totale dello Stato sopprimendo i sindacati, le libertà civili e le opposizioni politiche
Fascismo e fascismi. Regimi autoritari nell'Europa Centrale e Orientale
I movimenti fascisti si svilupparono anche negli Stati dell'Europa Centro-orientale
In Austria le istituzioni democratiche ressero fino al governo Dollfuss, che nel 1933 sciolse il Parlamento
In Ungheria già nel 1919 Horty aveva creato un regime reazionario e autoritario
L'instaurazione di governi autoritari si estese anche a Bulgaria, Polonia, Lituania, Jugoslavia, Romania, Lettonia e Grecia, ma la più spietata forma dittatoriale antidemocratica, il nazismo, si formò in Germania