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LA DITTATURA FASCISTA IN ITALIA - Coggle Diagram
LA DITTATURA FASCISTA IN ITALIA
Mussolini si adoperò fin da subito a creare un regime totalitario e dittatoriale:
_l'attività legislativa fu sottratta all'assemblea e affidata direttamente a Mussolini;
_obbligo della camicia nera per i parlamentari (simbolo del fascismo);
_libertà di stampa, di parola e di riunione limitate;
_scioglimento di tutti i partiti tranne quello fascista;
_venne istituito il Tribunale speciale con il compito di giudicare senza diritto di appello;
_si restaurò la pena di morte e potere ai magistrati di mandare al "confino" chiunque fu giudicato di antifascismo;
_abolite le libere elezioni e politici eletti dal governo, quindi eliminata la figura del sindaco e sositituita da un podestà
la volontà di Mussolini è stata espressa in un discorso che pronunciò il 21 giugno 1925 in cui sottolineava di voler escludere ogni spazio di libertà e di voler fascistizzare il paese in ogni suo aspetto
fu cambiato anche il modo di salutare: la stretta di mano fu sostituita dal braccio alzato che deve essere eseguito con un movimento rapido e scattante.
Mussolini fece anche delle leggi sul lavoro che vietavano scioperi e sostituivano i sindacati con le "corporazioni", le quali avrebbero dovuto riunire lavoratori e datori di lavoro per parlare dei loro interessi in campo lavorativo. Questi, però, tolsero ai lavoratori ogni autonomia e li asservirono alle direttive del governo. Vennero tutelati inoltre dal governo gli interessi dei grandi gruppi industriali e agrari del paese.
in campo economico inizialmente venne seguita una linea liberista, quindi con libertà di iniziativa per gli imprenditori. Dopo la crisi europea il governo fascista passò ad una politica protezionista:
_creò nel 1931 un istituto di credito pubblico, l'Istituto mobiliare italiano, per sostituire le banche private nel sostegno alle industrie in crisi;
_nel 1933 fu fondato l'Istituto per la ricostruzione industriale.
nel settore agricolo venne attuata la "battaglia del grano", campagna di incentivi per accrescere la produzione di cereali, e la "bonifica integrale", risanamento e messa a coltura di zone incolte e malsane. Problemi: _quella del grano finì per imporre la coltivazione dei cereali in territori inadatti; _quella di bonifica ottenne risultati solo in piccola parte
le condizioni di vita della popolazione si conservarono complessivamente scadenti e i salari furono quasi dimezzati.
lo scopo di Mussolini era quello di raggiungere l'autosufficienza produttiva e alimentare. In campo industriale furono sostituite le materie prime con i surrogati; mentre in campo agricolo ci fu una forte incentivazione a produrre il grano.
l'autarchia (battaglia del grano) aggravò i problemi economici in Italia, poichè i prezzi del grano aumentarono di molto e i consumi diminuirono drasticamente
Mussolini sottintendeva l'indipendenza economica come una premessa della potenza militare del paese.
per ottenere il consenso della popolazione Mussolini fece una grande opera di propaganda: sfruttò il cinema, la radio e fece installare degli altoparlanti nelle piazze, nelle scuole, negli uffici, nelle fabbriche, nelle caserme e nelle sedi del Partito fascista con lo scopo di condizionare l'opinione pubblica.
presero il comando anche dei giornali e la libertà di stampa fu abolita
utilizzarono inoltre la scuola, nella quale il Duce era posto come uomo modello da imitare ed egli ha sempre ragione. I giovani venivano così istruiti in modo da adorare le grandi imprese del Duce.
l'11 febbraio 1929 Mussolini e la Santa Sede stipularono i Patti Lateranensi nei quali veniva
sancito che: _al pontefice veniva riconosciuta la sovranità sui territori circostanti la basilica di San Pietro (Città del Vaticano); la religione cattolica fu dichiarata religione di Stato che veniva insegnata nelle scuole elementari e medie; i matrimoni celebrati in chiesa valevano anche dal punto di vista civile e le proprietà della Chiesa venivano esentate dal pagamento delle tasse;
_la Santa Sede, però, riconobbe ufficialmente il Regno d'Italia cn Roma Capitale.
ci fu, però l'opposizione antifascista che fu protagonista di due lotte: una aperta e una clandestina. La lotta aperta avvenne tra il 1922 e il 1925 e molti, lavoratori, professionisti e intellettuali fecero sentire il loro dissenso. Molti, però, vennero uccisi.
dopo il 1925 Mussolini acquistò pieno potere e le lotte divennero clandestine. Queste però portarono solo altrettanti morti, come uno dei dirigenti del Partito comunista Antonio Gramsci.
molti altri oppositori furono costretti a espatriare. Molti andarono in Francia per ricostruire i loro partiti.
rimasero in vigore fino al 1984, anno in cui furono firmati gli "Accordi di Villa Madama" tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Vennero riviste alcune
norme: _insegnamento della religione cattolica nelle scuole
facoltativo; _valore civile del matrimonio religioso, o del suo scioglimento, non riconosciuto in alcuni casi (es.
età inferiore ai 18 anni); _rimasero le agevolazioni finanziarie (inoltre le pensioni dei sacerdoti e i salari degli insegnanti di religione a carico dello Stato).
il fascismo si affermò non solo in Italia ma anche in altri paesi europei come quelli dell'Europa centrale e della penisola iberica, nei quali si formarono movimenti a carattere autoritario di ispirazione o di orientamento fascista.
negli anni Venti, in Spagna, il generale Miguel Primo de Rivera attuò un colpo di Stato (1923) restando al potere per sette anni. Si creò un forte divario con la Chiesa (fu introdotto pure il divorzio). Ci fu poi un altro colpo di Stato, per contrastare le forze di Sinistra, da parte del generale Francisco Franco, che sfociò in una guerra civile (1936-39). Vinse il generale grazie all'appoggio delle forze fasciste italiane ed europee e instaurò una dittatura militare che durò fino agli anni Settanta.
in Portogallo vi era dal 1910 una repubblica, ma ci fu un colpo di stato nel 1926 da parte del generale Antonio Oscar Carmona che chiamò al governo Antonio de Oliveira Salazar. Quest'ultimo fece una nuova costituzione in cui venivano conferiti pieni poteri e controllo totale dello Stato (ispirato al fascismo mussoliniano). Stette al potere per 35 anni.
Regimi autoritari nell'Europa Centrale ed Orientale
in Austria vi era una piccola repubblica governata dal Partito socialista, poi, però, sostituito dal Partito cristiano-sociale. Nel 1933 il cancelliere federale Engelbert Dollfuss seguì l'esempio fascista sciogliendo il Parlamento e instaurando un governo autoritario.
in Ungheria nel primo dopoguerra provano ad instaurare un governo comunista di tipo sovietico ma nel 1919 si affermò un regime reazionario e autoritario guidato dall'ammiraglio Miklòs Horty. Quest'ultimo venne poi nominato capo provvisorio dello Stato e rimase fino alla Seconda Guerra Mondiale (1944).
nell'Europa dell'Est: _in Bulgaria nel 1923 il re Boris III limitò le libertà costituzionali; _in Polonia nel 1926 ci fu un colpo di Stato e venne instaurato un governo autoritario; _in Lituania un colpo di Stato rovesciò il governo legittimo; _in Jugoslavia venne abrogata la costituzione e venne instaurato un regime autoritario incentrato sulla Serbia; _in Croazia venne fondato un movimento autonomista di ispirazione fascista; _in Romania il regime autoritario si trasformò in una dittatura con lo scioglimento di tutti i partiti;
_in Estonia e Lettonia due colpi di Stato instaurarono un regime dittatoriale;
_in Grecia fu rovesciata la repubblica e fu costituito un regime autoritario.
in Germania si formò la più spietata dittatura antidemocratica, il nazismo