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PROGETTO DI UN DATABASE _ 2A by Khinchi Ganesh Kumar - Coggle Diagram
PROGETTO DI UN DATABASE _ 2A
by Khinchi Ganesh Kumar
RISTRUTTURAZIONE/AFFINAMENTO
TRASFORMAZIONE
RELAZIONI
RIDONDANZA
UNFICARE LE RELAZIONI 1:1
Due entità legate da una relazione 1:1 possono essere ridotte a un’unica entità che contiene gli attributi sia della prima sia della seconda entità.
ESEMPIO: un cittadino possiede una tessera sanitaria. La relazione è del tipo 1-1: quindi la relazione è eliminabile e otteniamo un’unica entità con tutti gli attributi
SEMPLIFICAZIONE
DIVIDERE LE RELAZIONI N:M
Le relazioni N:N non possono essere usate nel modello dei dati perché non possono essere rappresentate nel modello relazionale. Quindi le relazioni molti a molti devono essere risolte sostituendole con un’entità associativa e quindi mettere in relazione le due entità originali con l’entità associativa.
ENTITA' devono partecipare alle relazioni
non possono essere modellate in modo da essere scollegate da altre entità, altrimenti, quando il modello viene trasformato in un modello relazionale, non ci sarà alcun modo per collegare quella tabella con le altre. L’eccezione a questa regola consiste in un database formato da una singola tabella, come per esempio il carrello elettronico utilizzato nei siti di commercio elettronico
ELIMINAZIONE ATTRIBUTI
COMPOSTI
Si può procedere in due modi alternativi:
considerare tutti i sottoattributi come attributi;
eliminare i sottoattributi e considerare l’attributo composto come un attributo semplice
MULTIVALORE
attributi multivalore presenti devono essere “promossi” a entità: si crea una nuova entità che contiene i valori dell’attributo e la si collega all’entità che possedeva l’attributo mediante una nuova relazione 1:N o N:N, a seconda dei casi
DATABASE DESIGNER
colui che ha il compito di definire, assieme all'utente del prodotto, il database
e' responsabile dell'astrazione dei dati dal mondo reale a partire dall'analisi dei requisiti fino a ottenere la corretta modellazione degli stessi dapprima nello schema concettuale e successivamente nello schema logico
FASE DI SVILUPPO
DEFINIZIONI DEGLI OGGETTI CHE ANDRANNO A COMPORRE IL DIAGRAMMA
ANALISI DELLA DOCUMENTAZIONE
documentazione esistente
– le normative generali e del settore;
– i regolamenti interni;
– le procedure aziendali;
sistema esistente:
– il sistema da rimpiazzare;
– le specifiche di integrazione con sistemi esistenti
documentazione specifica per il progetto:
– gli appunti sulle interviste agli utenti finali;
– la documentazione scritta predisposta appositamente;
– le note delle riunioni tecniche e le richieste del cliente;
AMBIGUITA'
– il pluralismo di percezione;
– le incompletezze di descrizione;
altro
– omonimie;
– sinonimie;
– conflitti di descrizione;
– similitudini.
STRATEGIE
RICHIAMO (mappa 1)
CONCLUSIONI
CORRETTEZZA
non devono essere presenti errori (sintattici o semantici)
COMPLETEZZA
tutti i dati di interesse sono specificati;
LEGGIBILITA'
riguarda anche aspetti prettamente estetici dello schema;
MINIMALITA'
è importante capire se esistono elementi ridondanti nello schema e se queste situazioni costituiscono un problema oppure sono dovute a una scelta di progettazione volta a favorire l’esecuzione di certe operazioni.
individuazione delle ENTITA' e definizione degli ATTRBUTI
SCELTA DEI NOMI
devono essere unici;
avere un significato per l’utente finale;
contenere un numero minimo di parole di cui si ha bisogno per descrivere univocamente e accuratamente l’oggetto
individuare le ENTITA'
RICHIAMO: cosa - concetto - oggetto che contiene delle informazione descrittive
definire gli ATTRIBUTI:
REGOLE FONDAMENTALI
1 - ATOMICO
(un singolo fatto, una singola informazione)
aggregazioni semplici
risulta conveniente salvare in attributi diversi il nome e il cognome. È di solito conveniente spezzare i dati anche quando l’utente finale li usa solo assieme, per aumentare la flessibilità di utilizzo
codici complessi
esempio il numero telefonico, completo di prefisso, che deve essere spezzato in due attributi
attributi testuali
attributi che vengono definiti erroneamente di “tipo testo”. esempio classico è quello di definire le date (gg-mm-aaaa) con attributi di tipo testo
3 - CODICI
un valore codificato usa una o più lettere o numeri per rappresentare un dato a scapito della semplicità di interpretazione e della leggibilità da parte dell’utente. Per esempio, il campo Sesso potrebbe usare le lettere
M e F
2 - DERIVATI
non dovrebbero essere memorizzati. Gli attributi derivati sono quelli ottenuti come risultati dall’applicazione di una formula o da operazioni di elaborazione su altri attributi.
INDIVIDUARE LE RELAZIONI ESISTENTI TRA LE ENTITA'
REGOLE DI LETTURA
RICHIAMO (vedi mappa 3)