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U6-L2.2 L'ITALIA NELLA ETA' DEL FERRO - Coggle Diagram
U6-L2.2
L'ITALIA NELLA ETA' DEL FERRO
1) In Italia non emergono gruppi etnici ben definiti
con l'età del ferro l'Italia entrò nella storia e conobbe un processo di rapida modernizzazione grazie ai contatti con i Fenici e con i Greci insediati in Sicilia e in Italia meridionale
grazie a loro si diffuse la coltivazione della vite e dell'olio, venne introdotta la scrittura e si sviluppa l'industria mineraria e il commercio dei metalli
I villaggi più importanti si trasfomarono lentamente in città sotto la guida di potenti aristocrazie locali, che dominavano il territorio agricolo circostante
2) Agli inizi del I millennio a.C l'Italia era in gran parte abitata da popoli che parlavano lingue indoeuropee
4) Nella penisola vi furuno due successive ondate migratorie indoeuropee
la prima portò in Italia agli inizi del II millennio a.C i Latini, i Falisci e i Siculi che giunsero in Sicilia dando il loro nome all'isola
la seconda migrazione avvenuta all'inizio del I millennio a.C fu opera degli ''osco-umbri'' un gruppo di popoli che scesero verso sud lungo l'Appennino
altre genti indoeuropee giunsero in Puglia direttamente dalla penisola balcanica attraversando l'Adriatico
altri ancora penetrarono dal confine orientale della penisola proveniendo dall'Illirina
questi popoli dagli storici sono detti Italici
3) La diffusione degli Indoeuropei è stato un processo secolare caratterizzato dalla graduale infiltrazione di tribù nelle aree meno densamente popolate
6) scopo = risolvere i problemi di sovrappopolazione delle tribù
7) Le tribù indoeuropee si fusero con la popolazione indigena = i Sicani, gi Elimi, i Siculi, i Liguri, i Veneti, i Celti o Galli e gli Etruschi
5) Le tribù italiche praticavano un'antica usanza = "ver sacrum" (primavera sacra)
a causa di un grave pericolo o di una battaglia rischiosa, la tribvù offriva in dono al dio Mamerte tutto ciò che sarebbe nato durante l'anno sia animali che esseri umani
gli animali venivano sacrificati mentre i bambini rimanevano in vita e consacrati al dio
i giovani consacrati erano obbligati a lasciare le tribù per cercare una nuova terra dove stabilirsi sotto la guida di un animale sacro alla divinità
la marcia terminava solo quando l'animale-guida dava segno di aver scelto il luogo dove fermarsi
qui davano vita a una nuova tribù