Nonostante le ritorsioni, le pressioni e le minacce (subirà anche provvedimenti come lo spionaggio delle telefonate e della sua corrispondenza e il ritiro temporaneo del passaporto allargato alla sua famiglia), il direttore non si piegherà mai al regime, rinunciando a dirigere orchestre in Italia fino a che il fascismo fosse rimasto al potere. Il maestro romperà ogni tipo di relazione anche con la Germania nazista sin dal 1933, abbandonando il festival wagneriano di Bayreuth, e nel 1938, dopo l’Anschluss dell’Austria da parte della Germania, anche il festival di Salisburgo, nonostante gli inviti a restare.Sempre nel 1938, a causa delle ‘leggi razziali’, abbandonerà l’Europa per trasferirsi negli Stati Uniti.