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CICLONI,ANTICICLONI,IL VENTO,I MONSONI E LE BREZZE - Coggle Diagram
CICLONI,ANTICICLONI,IL VENTO,I MONSONI E LE BREZZE
I cicloni e gli anticicloni sono sistemi di circolazione caratterizzati da differenze di pressione atmosferica. Nei cicloni la pressione centrale è più bassa di quella all’esterno e la circolazione generata ruota in senso antiorario nell’emisfero settentrionale e orario in quello meridionale. I cicloni sono caratterizzati da moti di aria ascendenti. Un sistema anticiclonico presenta caratteristiche opposte. La pressione centrale è più alta di quella esterna e in questo caso la circolazione sarà oraria nell’emisfero settentrionale e antioraria in quello meridionale, gli anticicloni sono caratterizzati da moti d’aria che discendono verso il suolo.
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L'anticiclone nasce per due motivi:
-TERMICI, quando aria fredda a causa della sua maggior densità tende a depositarsi nel bassi strati (è il caso del noto anticiclone russo-siberiano, ma semplicemente anche di quello invernale della pianura Padana).
-DINAMICI quando l’aria scende dalle alte quote per spinta operata dalla circolazione generale dell’atmosfera.
Cicloni e anticicloni si passano dunque energia l’uno con l’altro: il cavo d’onda ciclonico “presta” aria all’anticiclone a livello delle quote superiori, dove si ha un accumulo di massa e dove l’aria pertanto è costretta a sfogare verso il basso. Ecco perchè nell’anticiclone si hanno moti discendenti.
Il vento è uno spostamento di masse d'aria su larga scala dovuto a differenze di pressione nelle varie aree terrestri. Le correnti d'aria si muovono da zone ad alta pressione(anticicloni) a zona di bassa pressione (cicloni). Nella carta meteo si trova i simboli H o A( High-Alta pressione) e L o B (Low-Bassa pressione) per indicare queste aree
MISURARE IL VENTO
La misurazione del vento consta di due elementi: direzione e velocità. Per ricavare la direzione, si possono usare delle semplici banderuole che si dispongono in linea con esso. Per misurare la velocità, invece, ci sono diversi strumenti ma i più diffusi sono sicuramente gli anemometri a coppe rotanti.
Tradizionalmente per indicare il livello di intensità del vento si utilizza la scala Beaufort: si tratta di una scala prettamente empirica basata sull'effetto che il vento ha sul mare
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A causa di queste aree di alta e bassa pressione, per ogni emisfero si formano tre celle convettive in cui si generano venti costanti, che si muovono orizzontalmente
-Cella polare: i venti si muovono dalle zone delle alta pressioni polari a quelle delle basse pressioni subpolari, mentre in quota si muovono in senso inverso.
-Cella temperata: i venti al suolo soffiano dalle zone delle alte pressioni subtropicali verso quella delle basse pressioni subpolari, mente in quota le masse d'aria si muovono in senso inverso.
-Cella equatoriale: i venti al suolo spirano dalle zone delle alte pressioni subtropicali a quella delle basse pressioni equatoriali, mentre in quota le masse d'aria si spostano in senso inverso.
I monsoni sono venti periodici caratteristici dell'Asia sud-orientale che invertono la propria direzione a seconda della stagione. Ci sono quindi un monsone estivo, che si muove dall'oceano verso il continente, e un monsone invernale, che si muove dal continente verso l'oceano. In estate infatti il continente si scalda molto più rapidamente e la pressione diminuisce, il che richiama aria umida dall'oceano.
LE BREZZE
Possiamo trovare due tipi di brezze:
-Brezze marine: divise in brezze di bare e brezze di terra, si originano durante la stagione estiva per il contrasto termico che si crea tra la terraferma e il mare e spirano alternativamente da terra verso mare e viceversa, con una periodicità giornaliera.
-Brezze di valle: sono venti a periodicità giornaliera che si generano in montagna per il contrasto termico tra il fondovalle e le vette.