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La seconda guerra mondiale 3 - Coggle Diagram
La seconda guerra mondiale 3
La caduta del fascismo in Italia
La crisi del fascismo
con lo sbarco degli alleati la popolazione si distaccava sempre più dal regime
Le città erano sottoposte ai
bombardamenti alleati
, le razioni alimentari diminuite
solo esibendo la "
tessera alimentare
" si poteva acquistare quel poco a testa che il
razionamento
prevedeva
La guerra seminava lutti che rispetto a quelli della prima guerra mondiale
i gravissimi
costi materiali e umani
erano in contrasto com la retorica dei destini di grandezza italiani
sembravano insignificanti
nel
marzo
del 43 le fabbriche ti Torino e di Milano proclamarono lo
sciopero generale
che per la prima volta dopo un ventennio portò aumenti salariali
gli
industriali
non trovarono più alcuna convenienza ad appoggiare una classe politica
che conduceva il paese alla disfatta
stesso per la
monarchia
cercando una soluzione per salvare la continuità della corona
La destituzione di Mussolini
il ministro della giustizia Dino
Grandi
e il ministro degli esteri Galeazzo
Ciano
Appoggiati dal Vaticano e dal Re
volevano sganciarsi dalla Germania
Mussolini rimaneva fedele all'alleato tedesco
Nella notte fra il
24
e il
25
luglio 1943
Grandi presentò al Gran consiglio del fascismo
le
dimissioni di Mussolini
nel pomeriggio del 25 luglio il re lo fece arrestare
al governo fu chiamato il maresciallo
Pietro Badoglio
L'armistizio e la fuga del re
il governo non allarmò l'alleato tedesco
benché in segreto avesse avviato
trattative con gli angloamericani
il 3 settembre 1943 si arrivò all'
armistizio di Cassibilie
comunicato per radio da Badoglio l'
8 settembre
L'Italia non diveniva alleata
ma
Cobelligerante
alleata alla guerra contro i tedeschi
ma considerata nemica in attesa di un giudizio
L'Italia spaccata in due
il 12 settembre un commando tedesco
liberava Mussolini
conducendolo in Germania, dove Hitler lo mise alla testa di un
governo fantoccio
da organizzare nel
Nord Italia
L'Italia si trovò
spaccata in due
per 1 anno e mezzo
la stessa
identità degli italiani
andava rifondata
il regime era in sfacelo
La Resistenza e la Repubblica di Salò
I comitati di liberazione nazionale
in tutta l'Italia settentrionale si cominciarono ad organizzare bande di
Partigiani
essi costituirono un vero esercito da 250.000 combattenti
fin dal 9 settembre 1943 per la direzione della Resistenza si costituì un Cnl (
comitato di liberazione nazionale
)
agli inizi del 44 con funzioni di coordinamento Cnl locali e del Nord sorse il Clnai (
Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia
)
giugno 1944
Liberazione di Roma
L'esercito italiano allo sbando
l'improvviso armistizio colse del tutto
impreparato l'esercito italiano
a
Cefalonia
il presidio italiano, prese la decisione di resistere ad oltranza
4.500 soldati e ufficiali vennero fucilati
Le anime politiche della resistenza
uniti contro il fascismo e i tedeschi i
partigiani
avevano tuttavia
ispirazioni politiche diverse
e progetti diversi sul futuro del paese
Nelle
città
operavano i
Gap
sabotaggi e attentati contro i militari tedeschi
La Repubblica sociale italiana
Rsi
guidata da Mussolini
con capitale a
Salò
tornano le camicie nere
Presso Trieste, alla
risiera di San Sabbia
venne perfino aperto un piccolo campo di sterminio per gli ebrei italiani