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Masaccio - Coggle Diagram
Masaccio
Trinità
Si trova nella chiesa di Santa Maria Novella, realizzata nel 1427. È stata una delle sue ultime opere.
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La scritta che troviamo riportata sull'opera allude alla fugacità della vita ma anche alla cosa transietorià delle cose terrene.
Le figure:
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lo spirito santo è rappresentato da una colomba che avvolge tra le proprie ali il padre, Dio -> Allegoria
I personaggi della scena : Dio (padre), Gesù (figlio), Maria, Giovanni (apostolo), la moglie di Berto di Bartolomeo e l’ipotetico committente dell’opera (Berto di Bartolomeo)
Trono di Grazia
Tutte queste figure sono comprese azll’interno di uno schema triangolare, il triangolo è il simbolo del numero tre e quindi della trinità. Questo modello iconografico si chiama: “Trono di grazia”. Composizione già utilizzata in precedenza e la figura di Dio sembra collocata in piedi sopra ad una piattaforma orizzontale.
Iconografia che si usava già dal secolo precedente : Dio con le stesse caratteristiche, barba e bianca e anzianità
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Colori in prevalenza : Rosso e Blu, colori che si dividono nettamente in diversi luoghi della scena (nelle vesti)
Rosso, Blu, bianco, verde erano considerati i colori migliori per decorare l’interno di una chiesa
Significato teologico dell’opera: [(senso che masaccio vuole dare) La teologia è la materia che studia la religione, tutti i tipi di religione]. Gesù venendo sulla Terra dimostra all’uomo qualcosa di non spiegabile, questa cosa è il fatto che Dio è tre cose assieme (trinià).
Essendo una cosa vera e inspiegabile è un dogma, una cosa che si da per vera a prescindere.
La cappella Brancacci
Il ciclo pittorico (affreschi accostati che seguono una storia)che decora la Cappella Brancacci nella chiesa del Carmine a Firenze, è considerato uno dei capolavori assoluti del primo Rinascimento fiorentino.
Commissionata ai pittori Masolino e Masaccio da Felice Brancacci, un ricco mercante fiorentino avversario politico di Cosimo dei Medici.
L’incarico era quello di realizzare un ciclo con le Storie di San Pietro, primo papa e santo protettore di Pietro Brancacci, fondatore della cappella
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Filippino Lippi
Nel 1425 Masolino lascia firenze, per trasferisri in Ungheria, affidando l’opera nelle mani del collega
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Masaccio, a sua volta, interrompe le Storie Pietro per motivi ignoti
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Lo scopo
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Rifiutava gli eccessi decorativi e l’artificiosità dello stile allora dominante, il gotico
Costruzione prospettica Brunelleschiana e la forza plastica della statuaria Donatelliana (plasticismo: dare più vita ad un’opera)
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