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la teoria della comunicazione di massa 8 - Coggle Diagram
la teoria della comunicazione di massa 8
Cultural Indicators Project e lo studio della violenza
La concettualizzazione>originaria teoria della coltivazione colloca all’interno del progetto dei Cultural indicators. Tale progetto> 60 Stati Uniti, a seguito di numerosi disordini ed episodi di violenza nel paese>sollecitazione commissione nazionale su cause e prevenzione della violenza.
1969 al 1995 analizzati 3000 situazioni e 35.000 personaggi all’interno programmi tv= risposta all’esigenza di conoscere natura della coltivazione collettiva riguardo all’esistenza, le priorità, i valori e relazioni rappresentanti all’interno dei messaggi pubblici condivisi.
Per studiare tale fenomeno ricorrere background e approcci teorici e metodologici differenti da quelli propri della ricerca sui media> appropriata e distinta analisi su dinamica televisiva. Questo approccio sviluppato mediante progetto dei cultural indicators
studio più noto> su presenza e natura della violenza nella programmazione televisiva degli Usa. ricerche condotte sull’argomento= costruzione di indice di violenza presente, attori coinvolti nelle vesti carnefici e vittime, loro profilo in termini socio-demografici Tramite rilevazioni annuali. Dal punto di vista del metodo: l’analisi del sistema dei messaggi veicolato dal mezzo televisivo e survey condotte sul pubblico.
La selezione del corpus di analisi a partire da definizione precisa di violenza:
espressione di forza fisica contro se stessi o altri obiettivo uccidere o ferire
forme accidentali di violenza o catastrofi naturali
ogni atto provocare effetti gravi
dal 1980 i ricercatori anche dati forniti dalla General Social Survey> misurare livello di sfiducia nel prossimo e livello di alienazione degli individui. Questi dati necessari per testare l’ipotesi>dovrebbe esserci relazione tra l’esposizione al mezzo televisivo e l’espressione di punti di vista che riflettono sfiducia interpersonale, alienazione e depressione.
L’index of alienation and Gloom articolato seguenti item rispetto ai quali registrava grado di accordo/disaccordo:
nonostante ciò persone dicono, situazione dell’uomo medio peggiorando nel complesso
difficile avere bambino> mondo sta mettendo in questo modo
gran parte degli ufficiali pubblici no interessata problemi della gente comune
Il Mean World Index composto seguenti item:
diresti che maggior parte delle persone aiutare il prossimo?
proverebbe a trarre vantaggio da te o si compo correttamente ?
ci si può fidare della maggior parte delle persone ?
I valori ottenuti rispetto ai due indici in relazione con il consumo televisivo degli intervistati:
Debole
Medio
Forte
Dando vita al differenziale di coltivazione. Tale analisi=come all’interno di gruppi con stesse caratteristiche in termini demografici, i telespettatori forti> avere maggiori probabilità coinvolti in episodi di violenza e percezione esagerata del pericolo e tasso di criminalità> sostenenvano mai troppo cauti nelle relazioni con il prossimo -> peculiare visione definita
Mean World Syndrome
.
I dati raccolti seguente scenario:
Maggior probabilità di subire violenza: genere femminile
minoranze e donne straniere penalizzate
Per ogni 10 maschi che commettono violenza 11 vittime
Per ogni 10 donne che commettono violenza 16 vittime
Sfumature di coltivazione
Pur nata concomitanza con i Cultural Indicators project> teoria della coltivazione no ricondotta alla sua ipotesi principale. L’approccio di
Gerbner
più ampio di quello che normalmente associato a tale teoria .
Il suo impianto analitico articolarsi lungo 3 direttrici relative a: istituzioni mediali, messaggi ed effetti. Questo interesse riflette> approccio macrosistemico di gerbner e differenzia sua posizione da quella tattica-> approccio scomparso nel tempo.
dunque introdotti nuovi concetti:
il mainstream
e
risonanza
. Il primo riferimento alla condivisione di punti di vista sul mondo da parte forti consumatori di televisione all’interno gruppi caratteristiche socio-demografiche diverse.
Il concetto di risonanza= telespettatori situazioni simili a quelle rappresentate dal mezzo televisivo maggiormente sensibili al contenuto> si parla doppia dose di significato> coniuga esperienze reali ed televisive es. abitano in zona> alti di criminalità e consumano molta tv esposti doppia dose di criminalità e in termini di grado di coltivazione registreranno valore elevato.
La specificazione di differenti tipi di effetti di coltivazione è campo esaminato da
Hawkins e Pingree
> effetti di primo e secondo ordine.
Coltivazione e nuovo sistema mediale
Nel nuovo sistema mediale numerosi problemi questa teoria. In primo sistema televisivo centrato intorno ai 3 grandi network nazionali appartiene a mondo che non c’è più -> oggi riferimento a offerta che viaggia su strade diverse, che conta numero di canali oltre 100 unità e gestito su più piattaforme.
Inoltre c’è differenzazione delle modalità e dei tempi di consumo: recuparare un programma tramite internet , fare binge watching ecc…
Oggi essere telespettatore forte di uno specifico tipo di programma es. cucina, sport … A queste obiezioni contro-obiezioni: Oggi contesto all’interno del quale televisione no ridimensionata ma più tv oggi , talvolta se ne parla anche sui social .
I dati raccolti in tutto il mondo confermano centralità mezzo televisivo nella dieta mediale degli individui > nuovi media funzione di attrarre, organizzare e impacchettare i pubblici .
Una coltivazione o tante coltivazioni?
1) Tenuta dell’approccio formulato da Gerbner sin dalle ricerche a cui ha preso parte> focalizzazione sull’analisi dei messaggi e effetti tralasciando studio istituzioni mediali
2) Tenuta e validità della ricerca empirica dal punto di vista statistico-metodologico: critiche per l’imprecisione dell’analisi del contenuto dei messaggi e misurazione del consumo televisivo; ambiguità costruzione risposte televisive vs le risposte provenienti dal mondo reale; natura spuria di nessi casuali stabiliti tra consumo televisivo e risposte televisive .
3) Tenuta della teoria all’interno di un sistema mediale profondamente mutato> problema maggiore della teoria per demassificazione della comunicazione di massa> mette discussione capacità dei media di omogeneizzare .
coltivazione continua a operare solo in modo differente> essere utile leggere e interpretare il mondo del presente.
Capitolo 12 – diseguaglianze mediali: teoria del Knowledge gap e digital divide
Diseguaglianze mediali e teoria del knowledge gap
teoria del knowledge gap analizza rapporto fra crescita di diffusione di informazioni nelle società di massa e effettivo livello conoscitivo delle persone.
L’approccio> su ipotesi> avere a disposizione più informazioni no pubblico più informato o che non tutti gli appartenenti al pubblico saranno alla stessa maniera.
scarto tra due pendenze determinato dalla condizione socio-economica di appartenenza. realizza il
“Matthew effect”
= acquisizione nuove risorse che si rendono disponibili ripartite in proporzione a quanto ha già chi partecipa -> a chiunque dato e sarà nell’ abbondanza.
chi ha risorse socio economiche elevate + possibilità assorbire e trattare informazioni rispetto a chi meno. Questo tema approfondito anni 70 da
Philip J. Tichenor, George Donohue e Clarice N. Olien
“ Mass media flow and differential Gwowth in knowledge” .
La teoria del knoledge gap= risposta scientifica a idea ingenua circa capacità mass media di informare i cittadini in modo omogeneo e sottolinea come disseminazione mediale dell’informazione= forme di diseguaglianza sociale .
L’ipotesi alla base della teoria=conoscenza cresce maggiormente nei settori di status superiore. L’educazione in tal senso= variabile fondamentale e i fattori spiegano meglio disuguaglianza sono:
capacità comunicative acquisiscono
mole di informazioni già possedute che deriva dall’istruzione ricevuta
I contatti sociali
L’esposizione selettiva, l’accettazione e memorizzazione dell’informazione
Il tipo di media che diffonde l’informazione
L’insieme di questi fattori>ricercatori formulare l’ipotesi del divario di conoscenza lungo queste due modalità:
Inizialmente l’acquisizione di conoscenza su temi fortemente pubblicizzati procederà ritmo maggiore tra soggetti con istruzione più elevata
A un certo elevata correlazione tra l’acquisizione di conoscenza su temi fortemente pubblicizzati dai media e livello di istruzione, mentre ciò non accade per argomenti meno pubblicizzati.
apertura e chiusura dei gap mediali
teoria puntualizza due aspetti differenti:
Come conoscenza sia distribuita fra classi sociali e loro interno in modo differente
In relazione a particolari temi alcune persone più informate di altre
Nojin Kwa
k categorizza studi sul divario di conoscenza 3 diversi modelli:
Modello di associazione casuale: i fattori motivazionali dall’educazione> più è elevata più elevate motivazioni
Modello di spiegazione rivale: educazione e variabili motivazionli fattori indipendenti nell’acquisizione delle informazioni dai media> gli interessi ineguali a caratterizzare il K.G
Modello di dipendenza delle motivazioni: il divario di conoscenze su differenze educative essere moderato in casi da fattori motivazionali
ultimo modello analizza comportamenti pubblico durante campagna presidenziale americana 1992 e riformula la teoria: “quando diffusione di info dai mass media cresce all’interno di sistema sociale, i segmenti popolazione motivati acquisire tali informazioni e/o per i quali tali info sono funzionali, tendono acquisire le info ad ritmo più veloce di quelle non motivate.
La dimensione motivazionale> elemento centrale e ripensare il knowledge gap luce delle trasformazioni socio-culturali nella produzione, distribuzione e consumo delle info.
Heinz Bonfadelli
possibili generazioni di gap:
Nella distribuzione di informazioni
Nell’accesso a esse
Nel loro uso da parte dei soggetti
Nella loro elaborazione
Nelle conoscenze che ne derivano
Il digital divide
Il dibattito sul digital divide origine anni 90> n° di Computer collegati a internet crescita esponenziale. Il termine nel linguaggio comune quando utilizzato discorsi che presidente
Bill Clinton
e suo vice tengono a proposito delle Information Highways
In quegli anni dibattito sulla distinzione tra inclusi ed esclusi rispetto possibilità di accesso intesa come differenza e già di per sé di valore-> in tale contesto individuare gap tra
information rich
(elite di connessi)
e information poor
(disconnessi).
A fronte crescente distribuzione di internet no eguale distribuzione territoriale:
il World wide web
no in modo equivalente tutti i territori mondiali.
si aggiunge scarsa capacità di tradursi in servizi effettivi e costi di accesso per utenti, monetari e culturali-> diffusione di internet vista come metrica di divario digitale
Queste due modalità interpretative diffusione di internet incarnano dibattito all’epoca tra cyber-ottimisti e cyber-pessimisti. la demarcazione fra haves e gli havenots si riflette all’interno dei paesi appartengono alla categoria dei ricchi.
Pippa Norris
> preoccupazione maggiore> digital divide consiste possibilità che sottoclasse dei poveri informazione essere più marginalizzata nelle società dove abilità di base connesse al pc esistenziali per garantire successo economico, avanzamento personale, migliori opportunità di carriera ed educative.
anni 90 e 2000 il digital divide tema discusso e rilanciato, tuttavia , sia il dibattito politico che dei media no supportati da evidenze empiriche capaci di dimostrare quali siano i vantaggi dell’accesso a internet rispetto ai media tradizionali> emerge> maggiore disponibilità informazioni dei cittadini connessi finirà per produrre elite, da parte e divario di conoscenza dall’altra.
Digital inequality : un secondo livello di studi sul digital divide
seconda serie di ricerche slittamento concettuale si concentra sull’uso effettivo delle tecnologie digitali e dell’accesso a internet.
eszter hargittai
introducendo secondo livello di studi su digital divide man mano persone utilizzare il web per comunicare e acquisire informazioni> sempre meno utile guardare sempli differenze demografiche su chi è online.
Piuttosto considerare differenze nel modo in cui coloro online utilizzano il medium.
In tal senso utilizzato termine
digital inequality
in considerazione differenze di uso e di accesso all’info mediale -> 3 dimensioni:
Accesso: qualità e autonomia della connessione. distinto tra formale (disponibilità fisica) ed effettivo (possesso di competenze per trarne benefici); o tecnologico (mezzi tecnici) e sociale (capacità di uso). connessione distinzione relativa presenza o meno banda larga e secondo elemento relativo al luogo da cui ci si connette (casa, ufficio, studio) .
Competenze: qualità dell’accesso a che fare con possibilità di acquisire maggiori competenze digitali attraverso processo
learning by doing
. Per sfruttare internet possedere competenze specifiche come “computer literacy” , “eletronic literacy” e “digital literacy”> articolate su 3 livelli:
a. Operative: operare con tecnologie di connessione
b. Informazionali: utilizzate cercare, selezionare e processare info
c. Strategiche: raggiungere specifici obiettivi e migliorare propria posizione nella società
Uso: internet= per tutte le cose, quindi natura può trasformarsi in tutto ciò che un utente gli richiede.
Van Dijk
7 possibilità di uso :
Informazione
Comunicazione
Lavoro
Educazione
Affari e finanza
Intrattenimento
Shopping
La possibilità di sfruttarlo al meglio dipende da possibilità delle risorse che> distribuite in modo ineguale.
Un modello di analisi delle disuguaglianze digitali
tema disuguaglianze digitali= processi di inclusione ed esclusione sociale. domandarsi in quali modi rete ha a che fare con opportunità sociali e di vita delle persone, in che modo contribuisce piena realizzazione come cittadini e come il non pieno compimento= forme di esclusione e quali.
La risposta richiede modello interpretativo delle disuguaglianze digitali tenga conto nessi causali (relazione posizione sociale, risorse economico-culturali, politiche e sociali) sia modalità di appropriazione tecnologica (della disponibilità di accesso di qualità elevata) ->
tutto ciò= costruire modello cumulativo delle disuguaglianze digitali> attenzione nuove forme di disuguaglianza sociale che vengono a creare in condizione di esclusione: caratteristiche sociali e individuali dei soggetti= risorse a loro disposizione e che influiscono sull’accesso. La distribuzione diseguale= accesso diseguale dando vita a una prima causa di esclusione.
Questa disuguaglianza dipende dalle caratteristiche delle tecnologie e un accesso diseguale che si riflette sulle competenze digitali possedute dai soggetti. A loro volta esse impediscono realizzazione processi di appropriazione tecnologica e cosi via= nuova forma disuguaglianza aggiungersi a quelle già esistenti influendo su vita degli individui.
Il knowledge gap in questo contesto contorni specifici >differiscono da quelli originati all’epoca dei soli mass media: differenza tra media tradizionali e internet =possibilità di divario conoscitivo a più livelli:
Con internet distribuzione dell’info attraverso l’agire di professionisti e amatori
Le barriere economiche e tecnologiche segnate da distribuzione ineguale di infrastrutture e restrizioni all’uso che in alcuni paesi limita possibilità di ricerca e produzione delle informazioni
Le motivazioni e le competenze individuali variabili determinanti ne ricerca di info, ma in quest’ultima i processi collettivi supportati da serie di tecniche e pratiche di condivisione e di social research
I social media in relazione le info con il grafo sociale delle persone connesse .